Il Comune di Nardò metta celermente a disposizione di giovani agricoltori (con meno di 40 anni), in particolare di quelli che si affacciano per la prima volta all’Agricoltura, i suoli agricoli di sua proprietà (anche se sappiamo non essere tanti) lanciando un segnale di ricambio generazionale e nuova occupazione nel comparto agricolo.
Infatti, sono questi i principi dettati, tra l’altro, dalla recentissima legge regionale sulle disposizioni per favorire l’accesso dei giovani in agricoltura e contrastare l’abbandono ed il consumo dei suoli agricoli attraverso l’uso del Demanio. Questo per arrivare al recupero produttivo, attraverso la valorizzazione delle produzioni agroalimentari tipiche e di qualità, delle terre di proprietà sia della Regione (compresi gli Enti controllati) che dei Comuni.
Una legge quindi, che contribuisce a considerare il suolo un “bene comune” da tutelare e che incentiva la presenza dei giovani imprenditori in agricoltura promuovendo l’accesso degli stessi ai terreni di proprietà di Regione e Comuni.
Entro sei mesi dall’entrata in vigore della suddetta legge i Comuni dovranno quindi provvedere al censimento dei terreni agricoli o a vocazione agricola appartenenti al proprio patrimonio nell’ambito dei quali individuare gli immobili da destinare annualmente, con apposito bando pubblico, alla locazione con contratto agrario ai giovani imprenditori agricoli singoli o associati in forma cooperativa.
Sarebbe bello, alla luce dei meritori obiettivi della presente legge, se anche la Curia Vescovile di Nardò, che ci risulta avere a disposizione terreni di proprietà, valutasse positivamente di intraprendere un simile percorso. Siamo certi che Papa Francesco apprezzerebbe.
Noi x Nardò
Mino Natalizio