Le esternazioni di Capoti & Russo cominciano seriamente a preoccuparci.Infatti, il ritrovato “duetto” vorrebbe farci intendere che chi fa politica non dovrebbe entrare nel merito delle questioni tecniche in quanto al politico spetterebbero solo funzioni di indirizzo e controllo.

 

Ma cosa dovrebbero controllare e monitorare i politici se dovrebbero, almeno secondo la fantasiosa teoria di Russo e Capoti, dare “carta bianca” sul piano tecnico ai Dirigenti una volta dato loro l’indirizzo? E anche ammettendo per assurdo che questa fosse la linea da seguire, emergerebbe la solita contraddizione: Capoti non va d’accordo neanche con se stesso. Infatti, in consiglio comunale (vedi per esempio le discussioni sul Bilancio e Lavori Pubblici) attacca a testa bassa i Dirigenti anche sul piano squisitamente tecnico, e riteniamo spesso giustamente. Non si capisce allora perché lui lo possa fare, e le regole (anche quelle solo immaginate da lui e Russo) valgano solo per gli altri che, non chiamandosi Capoti, non possono esprimersi sulle questioni tecniche.

Lascia perplessi anche la considerazione degli amici di Nuovo Corso, secondo la quale il politico non debba entrare troppo nella “gestione” perché quando lo fa spesso è in malafede. Allora ci chiediamo a cosa servano sindaco, giunta e consiglio comunale eletti dal popolo, se non per gestire la cosa pubblica? Siamo, invece, d’accordo sul fatto che quando il politico tradisce tale mandato, facendolo male o in malafede, debba andarsene a casa o finire nei guai.

Non vorremmo proprio che, invece, la posizione dei due esponenti politici fosse solo frutto di calcoli elettorali, visto che potrebbero presto trovarsi fianco a fianco con chi, oggi, sembra una punta di diamante per il sindaco Risi ma che, in un prossimo futuro almeno stando a quanto si vocifera, dovrebbe passare armi e bagagli nel centrodestra.

 

Noi x Nardò

 

Mino Natalizio

Paolo Maccagnano