Nardò resta umana! Presidio per Gaza e raccolta di medicinali giovedì 24 alle ore 20.00 Da decenni la repulsione verso la guerra e la violenza sono sentimenti teoricamente universamente condivisi, eppure l’indifferenza verso ciò che è apparentemente lontano da noi, continua ad regnare sovrana nella nostra società.

 

Il conflitto arabo-israeliano è uno dei più antichi e cruenti del medio oriente. Le cause e le evoluzioni sono diverse ed una concreta prospettiva di pace sembra assai lontana. Dall’8 luglio Israele ha intrapreso un’operazione militare chiamata “Protective edge” In italiano “barriera protettiva” che continua a mietere centinaia di vittime, quasi 600 uomini, donne e soprattutto bambini continuano a morire sotto ai bombardamenti. Lo scopo di Israele è quello di colpire Hamas, che considera un movimento terrorista ma fonti locali dicono che ad essere colpite sono continuamente abitazioni civili, scuole, ospedali e ambulanze. Troviamo assurdo l’atteggiamento dei media ufficiali italiani, che non riportano la stessa realtà testimoniata quotidianamente da reporter, attivisti e fonti locali palestinesi, troviamo assurdo il genocidio che è in atto e le continue e indisturbate violazioni da parte di Israele dei diritti umani e delle leggi intetnazionali.

Certamente, non esiste un popolo buono e uno cattivo e la guerra è terribile in tutte le sue forme e causa danni a chiunque, ma , in questo caso, esistono oppressi e oppressori e soprattutto esiste una popolazione rinchiusa in una striscia di terra di 360 km che è costretta a subire continui bombardamenti senza la possibilità di fuggire, esistono le centinaia di morti in pochissimi giorni.

“Prendi dei gattini, dei teneri micetti e mettili dentro una scatola” mi dice Jamal, chirurgo dell’ospedale Al Shifa, il principale di Gaza, mentre un infermiere pone per terra dinnanzi a noi proprio un paio di scatoloni di cartone, coperti di chiazze di sangue. “Sigilla la scatola, quindi con tutto il tuo peso e la tua forza saltaci sopra sino a quando senti scricchiolare gli ossicini, e l’ultimo miagolio soffocato”. Fisso gli scatoloni attonito, il dottore continua “Cerca ora di immaginare cosa accadrebbe subito dopo la diffusione di una scena del genere, la reazione giustamente sdegnata dell’opinione pubblica mondiale, le denunce delle organizzazioni animaliste…” il dottore continua il suo racconto e io non riesco a spostare un attimo gli occhi da quelle scatole poggiate dinnanzi ai miei piedi. “Israele ha rinchiuso centinaia di civili in una scuola come in una scatola, decine di bambini, e poi l’ha schiacciata con tutto il peso delle sue bombe. E quale sono state le reazioni nel mondo?

Quasi nulla. Tanto valeva nascere animali, piuttosto che palestinesi, saremmo stati più tutelati”. Così scriveva Vittorio Arrigoni, reporter di guerra e attivista per i diritti umani che perse la vita a Gaza, crediamo che questa sia la descrizione più realistica ed efficace della striscia ancora oggi.

Il popolo palestinese è stato troppo a lungo lasciato da solo e dimenticato da tutti, ora è il momento di agire e di manifestare la propria solidarietà e la propria umanità. Nel proprio piccolo, ognuno può agire e fare la propria parte.Partecipare al presidio che si terrà giovedì 24, alle ore 20 in piazza Salandra è un modo per non restare indifferenti e, soprattutto, per rompere il silenzio assordante sulla questione. Durante il presidio si effettuerà una raccolta di medicinali di ogni genere e di materiale come garze, siringhe, disinfettanti, flebo ecc, che l’associazione “Puglia-Palestina” porterà direttamente a Gaza nei prossimi giorni. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare, facciamo in modo che Nardò resti umana.

Unione degli Studenti Nardò

Comitato NoCap- Nardò

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