Dallo Statuto comunale rileviamo che al PRESIDENTE DEL CONSIGLIO compete: “ 3. Con cadenza almeno semestrale il Consiglio provvede, in sessione straordinaria, e di iniziativa del Presidente del C.C. a verificare l’attuazione di tali linee, da parte del Sindaco e dei rispettivi Assessori, e comunque entro il 30 ottobre e il 30 aprile di ogni anno. In tali sedute è in facoltà del Consiglio a integrare, con adeguamenti strutturali e/o modifiche, le linee programmatiche, sulla base delle esigenze e delle problematiche che dovessero emergere in ambito locale….

 

 

11.Al Presidente, che rappresenta il Consiglio Comunale, competono:

a) la convocazione e la direzione dei lavori del Consiglio Comunale secondo le modalità previste dalla legge e dal Regolamento;

b) la potestà di mantenere l’ordine, l’osservanza delle leggi e dei regolamenti, la regolarità delle discussioni e delle deliberazioni;

c) la fissazione dell’O.d.G. del Consiglio, inserendo le questioni richieste dal Sindaco o da 1/5 dei Consiglieri Comunali.

d) la convocazione dei Dirigenti e Funzionari del Comune per assumere informazioni e consulenze sulle pratiche di competenza del Consiglio e per la loro partecipazione alle attività funzionali al Consiglio e alle sedute dello stesso.

e) La convocazione e la presidenza della conferenza dei capigruppo e della Commissione per le modifiche allo Statuto e ai Regolamenti; f) Il coordinamento delle Commissioni Consiliari.

13. Il Presidente tutela le prerogative dei Consiglieri e garantisce l’esercizio effettivo delle loro funzioni, assicurando adeguata e preventiva informazione sugli argomenti da trattare.”

Dalla lettura dello Statuto della Città di Nardò ricaviamo che al Presidente del Consiglio competono responsabilità di ordine organizzativo, politico, morale, economico e sociale.

L’attuale Presidente ha mai di sua iniziativa convocato il Consiglio per “verificare (CON CADENZA SEMESTRALE ) l’attuazione di tali linee (Programmatiche), da parte del Sindaco e dei rispettivi Assessori, e comunque entro il 30 ottobre e il 30 aprile di ogni anno”?

Ha conoscenza dello svolgimento delle partizioni Programmatiche assegnate ai vari assessorati? E’ mai intervenuto per sollecitare, richiamare, accelerare pratiche di interesse generale? Che tipo di intervento ha prodotto e che risultati ha ottenuto?

Vi è scollamento fra gli Assessorati o visione unitaria programmatica?

I vari Assessorati quanto diligentemente si prodigano per la realizzazione del Programma e quanti si trastullano con azioni e iniziative che nulla hanno a che fare?

Vi è una chiara intesa col Sindaco senza distinzione di ruolo o si pone come terzo organo tra Governo e Consiglio comunale e quindi responsabile degli esiti amministrativi?

Il Presidente si sente o no responsabile dell’attuazione del Programma, sia per i risultati negativi sia di quelli positivi (al momento troppo pochi)?

Le eventuali modifiche di assestamento prodotte entro il 30 ottobre o il 30 aprile sono giustificate, hanno un senso, seguono l’ iter dialettico programmatico o sono incidenti di inesperienza, di scarso impegno o di intralci messi in atto dal personale amministrativo?

Gli aggiustamenti programmatici e i rinvii vengono poi realizzati e le responsabilità vengono poi addebitate e in che modo?

Sui “debiti fuori bilancio” ha mai espresso doglianze, rimproveri, reprimende, contrarietà, divieti, apprezzamenti o altro nei confronti dell’Amministrazione in generale e di qualche Assessorato in particolare?

Come sono coordinate e lavorano le Commissioni consiliari? Un affare amministrativo viene esaminato in tempo utile o viene ripetutamente rinviato per mancanza del numero legale, del responsabile del Governo, del funzionario addetto o per difetto e improvvisazione dell’istruzione?

L’ organizzazione e la composizione delle Commissioni è rispondente ai criteri di praticità, di validità, di competenza, di funzionalità e di buon ausilio all’Amministrazione comunale?

Le Commissioni sono sempre investite degli affari amministrativi e i pareri espressi sono rispettati dal Governo o ripetutamente disattesi? Vi sono al loro interno posizioni di conflitto d’interesse?

Esistono posizioni di conflitto fra Consiglieri e delibere che li interessano personalmente?

Il Presidente ha mai autonomamente convocato e presieduto la Conferenza dei Capi gruppo? La sua presenza terziaria voluta per garantire l’osservanza delle leggi e dei Regolamenti viene rispettata?

Il Presidente ha mai convocato una conferenza stampa per illustrare le parti del programma realizzate, gli eventuali motivi di ritardo o di rinvio o di annullamento dovute alla complessità delle problematiche o degli eventi?

In questi interrogativi nulla di personale quanto invece comprendere le attività e l’operatività di un organo istituzionale sino a questo momento sempre oscurato dall’accentramento e dall’onnipresenza dei vari Sindaci!

Attendiamo con gioia una risposta scritta sui vari interrogativi posti onde comprendere meglio la terzietà di questa figura istituzionale avviando un dialogo sereno e pacificatore fra Istituzione e Cittadino, sino ad oggi molto distanti e lontani.