L’AQP ha manifestato un gap culturale contro il quale Nardò dev’essere compatta e muoversi come un solo uomo, costruendo un serrato dialogo con i cittadini che difendono Torre Guaceto, Salina dei Monaci ed altri territori a rischio, dove balzani progetti di sversamento dei reflui fognari in mare, rischiano di compromettere in maniera irreversibile il territorio! Il sindaco di Nardò, Marcello Risi, sia leader di questa cordata della sensibilità culturale e della prospettiva di sviluppo compatibile ecostenibile!
La città ha capito il rischio che questi progetti,calati dall’alto e impregnati di una visione figlia del passato,.
Per questo ringrazio personalmente tutti coloro che, in pochi minuti,hanno sottoscritto il mio messaggio appello al sindaco e ringrazio,in particolare, gli esponenti delle forze politiche di ogni schieramento che hanno fatto sentire la propria voce: a partire da Giancarlo De Pascalis, che mi ha segnalato l’esistenza del bando e che, durante la sua esperienza in consiglio, ha presentato l’atto che impegna la Città nel No a questo progetto. Assieme a lui ringrazio Pippi Mellone e l’intero movimento Andare Oltre che sono impegnati come una sola cosa con il movimento No Tub, e l’assessore Mino Natalizio da sempre tra le principali anime del movimento e del quale si coglie già la presenza nelle posizioni del Pd.
Ringrazio,inoltre:
– Lorenzo Siciliano, rappresentante dei giovani PD, che si è attivato immediatamente;
– Salvatore Antonazzo, di Movimento Regione Salento, e presidente della commissione ambiente: sempre attento alle nostre istanze, ci è stato vicino anche in questi giorni.
– il neo assessore all’ambiente, Francesca De Pace, che ha preso subito posizione e alla quale auguro di poter continuare a guardare questa città con gli occhi di un bambino, ovvero vedendone il futuro nel lungo periodo;
– il presidente della Consulta per l’Ambiente, Graziano De Tuglie, che ci offre sempre importanti approfondimenti tecnici;
– Mino Frasca ed i responsabili locali di Forza Italia;
– I gruppi consiliari del Pd, unitamente all’intero consiglio comunale;
– i tanti colleghi di lotta che si oppongono al depuratore consortile di Manduria-Sava e allo scarico nei pressi della Salina dei Monaci;
– gli amici di Porto Cesareo, i quali hanno ben capito che questa non è una lotta di campanile ma una battaglia di civiltà a difesa dello sviluppo locale e per la ricerca di soluzioni tendenti al riuso;
– l’intero CTP e, in particolare, Massimo Vaglio, che si batte da un decennio contro questo progetto e le cui parole sono il manifesto della nostra battaglia a difesa del territorio;
– l’Associazione Basta Merda in Mare, che con 20 anni di denunce, manifestazioni, inchieste ha già scritto la storia che rischiamo di dover vivere noi nel futuro prossimo.
Con tutti loro, a partire dal Sindaco di Nardò, Marcello Risi, che vogliamo sempre avere al nostro fianco, abbiamo ora diverse sfide importanti da affrontare:
bloccare i procedimenti attivati per il progetto di condotta in mare ed il progetto di collettamento dei reflui da Porto Cesareo a Torre Inserraglio;
spiegare al Presidente della Regione, Nichi Vendola, al vicepresidente Angela Barbanente e a tutti gli assessori competenti quanto sia importante bloccare questi progetti devastanti, avviare una rigenerazione territoriale, urbanistica e culturale, in modo da colmare il gap di sensibilità che vede l’azienda pubblica Acquedotto Pugliese, a Nardò e Porto Cesareo, come a Torre Guaceto e a Salina dei Monaci, impegnata in progetti che che consideriamo ostili al territorio e alla natura;
ottenere a Nardò, a Porto Cesareo e progressivamente ovunque, un cambio di strategia e l’investimento su impianti tendenti al riuso delle acque (come a Melendugno). In questo modo si potrà anche alleviare un’altra piaga che investe Nardò attraverso il Canale Asso: oggi questo è recapito finale dei reflui fognari di oltre una ventina di comuni.
Vedere Nardò unita nella richiesta di rivedere i progetti relativi alla condotta sottomarina, al collettamento di reflui fognari da Porto Cesareo, e al trattamento delle acque, rappresenta per me e per tutto il Movimento No-Tub una prima soddisfazione dopo settimane di smarrimento.
Agostino Indennitate, portavoce movimento No-Tub