“Occorre tornare a rivalutare l’ipotesi di due impianti autonomi per i comuni di Nardò e Porto Cesareo”. Per il sindaco di Nardò Marcello Risi, a Bari con gli assessori Francesca De Pace e Antonio Filograna, è da qui che si deve partire se si vuole effettivamente risolvere la vicenda della condotta sottomarina per lo smaltimento dei reflui depurati di Torre Inserraglio.

 

Le prime reazioni dei tecnici della Regione Puglia e di quelli dell’Acquedotto Pugliese sono immediatamente apparse non molto favorevoli. Ma l’Assessore regionale alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblici Gianni Giannini ha voluto aprire il confronto anche ad un nuovo approfondimento della richiesta pervenuta dal Comune di Nardò.

La partita si sposta ora a Palazzo Personè. Per l’8 di ottobre, alle 19.30, è infatti prevista la riunione congiunta della Commissione Consiliare Ambiente, della Consulta dell’Ambiente e della Giunta.

Interverranno anche, su invito del sindaco, l’ingegnere Michele Calderoni della Regione e gli ingegneri Marco D’Innella e Giuseppe Valentini per l’Acquedotto Pugliese.

Alla riunione di Bari hanno partecipato anche il dott. Renato Angelini del Consorzio Bonifica dell’Arneo, l’ing. Roberta Rana dell’Autorità Idrica Pugliese e il dott. Luca Limongelli della Regione Puglia.

L’assessore Giannini ha ribadito la volontà della Giunta Regionale di risolvere una volta per tutte l’annosa vicenda. La procedura di infrazione comunitaria che riguarda l’agglomerato di Porto Cesareo è stata citata anche tra le premesse nella bozza del protocollo d’intesa, la cui sottoscrizione è stata, quindi, rinviata.

Per il comune di Nardò quella bozza, come è scritta, non va bene.