Nardò. La faccia brutta dello sport cittadino. La squadra di calcio, allestita con sacrificio ed ambizione, gioca su un terreno di gioco vergognoso. L’erba è, ormai, solo un ricordo. Impossibile tentare il controllo della palla che danza impazzita su ciuffi di gramegna. Il Comune ha affidato la manutenzione del prato ad una ditta con regolare appalto.

 

Il terreno di gioco è rimasto inutilizzato dal novembre 2013 ad agosto 2014. Ad ottobre 2014 è meno di un campo di patate dopo la raccolta. Inammissibile. La squadra di basket, tra le più forti della serie C nazionale, gioca in un palazzetto inagibile e senza adeguato impianto di aerazione. Contro il Trani, sul +8 nel terzo quarto, dopo tre interruzioni, gli arbitri decidono, giustamente, di sospendere la partita a causa del fondo scivoloso, al fine di non compromettere l’incolumità fisica degli atleti. La partita sarà recuperata ma la società di casa dovrà rimborsare le spese della trasferta agli avversari.

Grottesco.

Alla luce di quanto successo la scorsa domenica, Nardò è sicuramente una citta di sportivi ma, purtroppo, non per sportivi. Impianti sportivi di proprietà del Comune ma che, nonostante il loro peso sul bilancio comunale, versano in situazioni fatiscenti, trascurate e, in alcuni casi, di totale abbandono.

L’ultimo impianto di nuova costruzione sinceramente si fa fatica a ricordarlo.

L’ultima sostanziale ristrutturazione di un impianto avvenne nel dicembre del 2010, il Circolo Tennis “I Campetti”, rinato e riavviato dopo 18 anni solo grazie alla caparbietà di un gruppo di appassionati. Quello precedente risale al 1996, lo Stadio Comunale, rimasto comunque un’ incompiuta.

L’ultimo affidamento in gestione a privati di un impianto comunale è il complesso di via Kennedy di cui ha beneficiato l’oratorio di Santa Maria degli

Angeli.

Nardò non ha un palazzetto agibile, né una pista di atletica, né un percorso ciclabile, senza parlare del “leggendario” progetto della piscina comunale. In

compenso vanta oltre 40 società sportive operanti effettivamente sul territorio che coinvolge diverse migliaia di atleti.

Non è più il momento dei proclami, bisogna fare. E subito. Più velocemente della burocrazia.

Ecco perchè il sopralluogo dei tecnici comunali presso gli impianti in questione avvenuto stamane e la convocazione urgente di una apposita riunione

di giunta è un primo segnale importante.

Che non può e non deve rimanere privo di un seguito concreto.

Avv. Giuseppe Ienuso