(AGI) – Brindisi, 4 gen. – Iniziera’ a breve la terza ispezione a bordo del Norman Atlantic, il traghetto che all’alba del 28 dicembre ha preso fuoco in Adriatico mentre viaggiava da Igoumenitsa verso Ancona, e ora si trova ormeggiato nel porto di Brindisi. Sono undici al momento le vittime accertate, nove delle quali si trovano in Italia, incerto ancora il numero dei dispersi, che parte almeno da otto.
I vigili del fuoco stanno per salire a bordo del relitto dotati delle piu’ moderne strumentazioni necessarie per resistere all’enorme calore (in alcune parti sono state rilevate temperature di 180) e per individuare tracce di corpi anche se carbonizzati.
A bordo saliranno anche i carabinieri delle Investigazioni scientifiche e i militari della Capitaneria di porto, nonche’ i tre ispettori della Commissione ministeriale di inchiesta sui sinistri del mare, che dipende dalla Direzione generale investigazioni ferroviarie e marittime, e organismi investigativi del ministero dei Trasporti della Grecia.
L’ispezione di oggi definita dagli inquirenti “di consolidamento”, portera’ gli investigatori nei luoghi gia’ visitati ovvero i ponti sei e sette del Norman e si tentera’ di scendere fino al terzo piano. Il sopralluogo odierno segue quello di venerdi’ pomeriggio, coordinato dal sostituto procuratore di Bari Ettore Cardinali e nel corso del quale e’ stata recuperata la scatola nera (poi trasportata negli uffici giudiziari di Bari), e di ieri, che ha consentito di acquisire e sequestrare documentazione cartacea conservata nella plancia di comando e di effettuare una prima verifica dei sistemi antincendio.
Al termine del sopralluogo di ieri pomeriggio, il pm Cardinali ha chiarito che nelle aree in cui e’ stato possibile entrare “non sono stati trovati corpi”, specificando che le alte temperature e i focolai ancora presenti a bordo non consentono comunque di accedere a tutte le parti del relitto. Ieri, inoltre, i sommozzatori della polizia hanno effettuato un’indagine subacquea della chiglia, al fine di verificare la presenza di lesioni o oggetti impigliati. Lo spostamento del traghetto a Bari e’, infatti, uno dei quesiti da risolvere in queste ore.
La volonta’ della Procura di Bari (che coordina l’inchiesta per naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni a carico di sei indagati – il comandante Argilio Giacomazzi, l’armatore Carlo Visentini, due membri dell’equipaggio e due responsabili della compagnia Anek Lines) e’ quella di trasferire il relitto nel porto del capoluogo ma bisognera’ verificare se sia possibile, dal momento che la nave e’ inclinata di dieci gradi su un lato e non e’ detto che possa affrontare la navigazione.
Si sta inoltre accettando se nel porto di Bari vi sia lo spazio necessario per accoglierla e mantenerla in sicurezza. Il Norman Atlantic, per ora, resta comunque attraccato alla banchina Costa Morena di Brindisi, affidato in custodia giudiziale al presidente dell’Autorita’ portuale Hercules Haralambides. A Brindisi sono arrivati ieri anche i parenti di nove persone di nazionalita’ greca che risultano disperse, che sperano di poter identificare eventuali cadaveri che potrebbero essere trovati nel relitto.(fonte Agi)