La Francia reagisce: le teste di cuoio hanno effettuato un doppio blitz contro i terroristi asserragliati a Dammartin, i fratelli Kouachi, autori del massacro a Charlie Hebdo, e contro i due sequestratori barricati con cinque ostaggi nel negozio kosher a Parigi.

Nei due blitz della polizia a Parigi e Dammartin sono rimasti uccisi i tre terroristi: i due fratelli Kouachi e Amedy Coulibaly. Lo riferisce il sito di Le Monde. E’ giallo invece sulla sorte della 26enne Hayat Boumeddiene, complice di Coulibaly e ricercata per la sparatoria di Montrouge, che sarebbe riuscita a sfuggire alle forze dell’ordine confondendosi tra gli ostaggi del negozio ebraico.

Nel corso dell’assedio e del blitz della polizia nel negozio ebraico di Vincennes sarebbero morti quattro ostaggi. Lo riferiscono i media francesi. Altre quattro persone sono rimaste gravemente ferite. Feriti anche 4 agenti. Sul posto sono arrivate diverse ambulanze. E’ indenne invece l’ostaggio liberato nel blitz che la polizia francese nella tipografia di Dammartin. Il 27enne titolare dell’azienda, che era stato preso in ostaggio questa mattina, è stato trasportato fuori dall’area a bordo di un elicottero.

 

Cherif e Said Kouachy, responsabili del massacro a Charlie Hebdo, si erano asserragliati questa mattina in una piccola tipografia pubblicitaria a Dammartin-en-Goele, una cinquantina di chilometri a nord est da Parigi. Alcune ore dopo, verso le 13, Coulibaly ha preso degli ostaggi in un minimarket kosher a Parigi. Coulibaly minacciava di uccidere gli ostaggi se i fratelli Kouachy fossero stati uccisi. Ma la polizia ha fatto scattare il blitz nei due luoghi in rapida successione, uccidendo i tre terroristi.

 

La polizia francese aveva reso nota l’identità dei due ricercati per la sparatoria di ieri a Montrouge, poi asserragliati nel market ebraico e uccisi nel blitz a Parigi: Hayat Boumeddiene, una donna di 26 anni, e Amedy Coulibaly, un uomo di 33 anni.

 

Il terrorista Coulibaly ha contattato alle 15 di oggi l’emittente BFMTV dichiarando di appartenere all’Is. Lo riferisce il sito dell’emittente. Coulibaly ha poi confermato di essere stato in contatto con i fratelli Kouachi. “Abbiamo sincronizzato le nostre operazioni”, ha dichiarato. Sempre secondo quanto riferito da BFMTV Cherif Kouachi, contattato dall’emittente, ha dichiarato di essere in missione per ‘Al Qaeda nello Yemen”.

 

Secondo quanto riferisce ‘I-télé’, la tv all news di Canal Plus, i servizi segreti algerini avrebbero allertato la Francia il 6 gennaio in merito ad un imminente attacco terroristico.

 

HOLLANDE: “CI SONO ALTRE MINACCE” – In un breve messaggio televisivo rivolto alla nazione Francois Hollande ha espresso “gratitudine” per “il coraggio, l’efficacia e il sangue freddo mostrati dalle forze di polizia” che con una “doppia operazione” hanno “neutralizzato i terroristi”. La Francia, ha proseguito Hollande, “sa di poter disporre di forze dell’ordine capaci di grande coraggio”, ma è anche consapevole di “non aver terminato il suo compito perché probabilmente ci saranno ancora minacce” da affrontare. Sempre in riferimento alle forze di polizia il capo dello stato francese ha detto che “la Francia è fiera di loro, sono fiero di loro”. Il presidente ha poi fatto un appello alla “mobilitazione” a tutti i francesi. “Dobbiamo mostrare la nostra determinazione e saper lottare contro tutto ciò che ci può dividere”.

 

“Gli eventi che si sono svolti in queste ore mostrano la violenza di cui i terroristi sono capaci. Restiamo mobilitati e vigili” afferma il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, ai microfoni delle tv francesi, a Porte de Vincennes dopo il blitz delle forze dell’ordine nel negozio kosher. “Siamo concentrati sul nostro dovere e il nostro compito che è quello dei proteggere i francesi. Voglio ringraziare i poliziotti e i gendarmi che hanno svolto con grande competenza il loro lavoro con l’obiettivo di salvare delle vita e neutralizzare pericolosi terroristi”, sottolinea Cazeneuve. Il ministro dell’Interno non si sbilancia in merito ad un eventuale bilancio delle operazioni che si sono svolte in queste ore. “Farò un bilancio più tardi. Ci sono inchieste in corso. Gli elementi si stanno precisando. Non mi esprimo finché non mi sono concertato con le Autorità giudiziarie perché abbiamo il dovere, in un contesto del genere, di dire la verità ai francesi con le informazioni più precise possibile”. Per quanto riguarda la cooperazione internazionale nella lotta contro il terrorismo, Cazeneuve aggiunge che domenica avrà dei colloqui con i suoi colleghi dell’Ue e degli Stati Uniti che “ho invitato a Parigi”.

 

Amedy Coulibaly era già noto ai servizi dell’antiterrorismo francese. Sia lui che Cherif Kouachi, uno dei due autori della strage a Charlie Hebdo, erano fra i principali discepoli dello jihadista Djamel Beghal, condannato per terrorismo, che faceva proseliti per gli estremisti takfir, una setta all’interno della comunità salafita, si legge su Le Monde. Grazie ad intercettazioni telefoniche, i servizi avevano appreso che i due uomini si recavano regolarmente a trovare Beghal, a cui era stato imposto il soggiorno obbligato a Murat, nella regione centro-meridionale di Cantal. Noto anche come Abu Hamza, Beghal ha scontato una condanna a dieci anni per un complotto, poi sventato, che mirava a compiere un attentato contro l’ambasciata americana a Parigi nel 2001. Hayat Boumeddiene, la donna ricercata per Montrouge, è stata la compagna di Coulibaly, scrive ancora le Monde. I due si sono anche recati assieme a trovare Beghal.

 

Coulibaly era stato condannato a cinque anni di carcere nel dicembre 2013 per un piano per far evadere l’islamista Smain Ait Belkacem. Quest’ultimo, ex esponente del gruppo estremista islamico algerino Gia, è stato condannato all’ergastolo nel 2002 per l’attentato alla stazione della metropolitana del Quay d’Orsay nell’ottobre 1995, scrive il sito di Le Figaro. All’epoca la Boumedienne era nota come la compagna di Coulibaly, che aveva sposato soltanto in forma religiosa.

 

Non solo. Coulibaly forse incontrò nel 2009 l’allora presidente francese Nicolas Sarkozy. Lo scrive Le Nouvel Observateur, citando un articolo del 15 luglio 2009 di un’edizione locale di Le Parisien. Il giornale in quell’occasione intervistava Coulibaly alla vigilia di un previsto incontro con il capo di Stato. Il ‘terzo uomo’ della strage di Charlie Hebdo, allora 27enne e già con precedenti penali alle spalle, faceva parte di una delegazione di nove persone candidate a partecipare a Grigny un incontro con Sarkozy per discutere del tema dell’occupazione. Dalla lettura dell’articolo non è possibile confermare se l’incontro tra Coulibaly e Sarkozy si sia effettivamente svolto.


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