Premesso che mi dissocio da qualsiasi tipo di violenza, verbale e fisica, avverto la necessità di commentare alcuni punti dell’editoriale dello stimato direttore. Leggendo l’articolo “Se questo è un uomo” ho trovato un po’ esagerato l’impeto del linguaggio e, impetuose alcune aggettivazioni; definire “facinorosi militanti” un gruppo di studenti composto di ragazze e ragazzi,
forse anche sprovveduti perché non avvezzi alle “furbate” politiche, mi sembra esagerato e ingiusto. Forse quei ragazzi hanno solo espresso il loro pensiero, magari in contrasto con quello di altri ma, proprio per questo godiamo della democrazia. Tutti abbiamo il diritto e, in alcuni casi il dovere, di esprimerci in quelli che sono i luoghi deputati, e il contesto in cui si sono svolti i fatti, lo era. Sono convinta anche che bisogna distinguere chi protesta seriamente con onestà intellettuale da chi cerca pretesti per creare disordine e disorientamento, ed è giusto che queste frange incontrollabili vengano condannate ed emarginate.
Definire poi la vitalità dei ragazzi, di qualsivoglia schieramento politico, “testosterone oltre la misura di decenza” significa, a mio modesto parere, voler tarpare le ali a chi si affaccia alla vita. Mi sorge il dubbio che noi adulti, come cantava il grande De Andrè, “ non possiamo più dare cattivo esempio”.
Di quelli che voi definite “cattivi maestri” poco m’importa, ormai sono maggiorenni e vaccinati pertanto possono difendersi da soli, ma i ragazzi no! Piuttosto diamo buon esempio; la “democrazia partecipata” può cominciare da questo giornale permettendo diritto di replica, in fondo “ LA LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE” (Gaber). Non diventiamo fustigatori ma portatori sani di “discussione”, “alternanza”, “altro da me” affinché possa realizzarsi pacificamente l’espressione del pensiero divergente al fine di evitare pericolose derive populiste.
Questo si dovrebbe comunicare agli uomini e alle donne di domani.
Un saluto e un augurio a tutti, soprattutto a quelli che non la pensano come me.
L.A.
Nota a margine
Spett.le L.A la ringrazio per la sua lettera giunta in redazione che ho pubblicato con piacere conoscendo perfettamente “l’angolazione”con cui vede il mio editoriale.
Desidero replicare alle parole da lei sottolineate .
Parole che possono apparire “ingenerose” ma ovviamente non erano riferite agli astanti presenti nell’aula consigliare che di destra o sinistra che fossero ,sinceramente non si poteva distinguere la differenza per il loro impeccabile comportamento: composto e pacato.
I “rafforzativi” utilizzati, invece ,sono da additare a tutti quei comportamenti ingiustificabili che sono accaduti in piazza Cesare Battisti .
La protesta verso il presidente della provincia con toni coloriti e la presunta aggressione, saranno le autorità competenti ad accertare i fatti, di due componenti un movimento civico.
Fatti Da condannare a prescindere la posizione di latitudine e longitudine politica con i modi opportuni che sia citare cantautori di sinistra o usare, come in questo caso, dei “rafforzativi” che hanno suscitato la sua attenzione.
Le ricordo che questi ragazzi sono usciti da casa probabilmente rassicurando i loro cari con una giustificazione di un azione di protesta Democratica verso un disagio riscontrato a scuola, ignari (forse) di partecipare o subire azioni ,che vorrei ricordare ,sono comportamenti da codice penale.
Il confronto rispettoso e pacato denota sempre il rispetto delle regole e il rispetto delle istituzioni. Di contro venir meno a queste regole, che le ricordo appartengono ad uno stato di diritto, tutto può degenerare in azioni ingiustificabili.
La ringrazio per la sua gentile attenzione
Cosimo Potenza