Se Nardò è una città diciamo cosi : equivoca, molto lo si deve ai suoi stessi cittadini?. In questi giorni inchiostro su inchiostro è stato speso impunemente per lievitare una notizia che notizia non era, ma si sa da queste parti le chiacchere hanno il loro peso specifico e solo il padre eterno può intercedere ad alleggerire …La notizia è la presunta cresta dell’associazione culturale:“Amici di porta falsa” rei ,a quanto pare, di occupazione “abusiva” maturata nel torrione sudest del castello degli Acquaviva attuale sede del museo della civiltà contadina.

Questa notizia ,o presunta tale, passerebbe come una semplice e banale scemenza se l’autore, o presunto tale, si prodigasse un tantino a prestare attenzione ai 988 euro pro capite di balzello che 31.000 cittadini si portano sulle spalle come onore per tenere in piedi questa città e alla volontà di un amministrazione a sostenere realtà culturali che danno lustro.

È poca cosa sostenere a nostro modesto giudizio un’associazione culturale propositiva e viva, frutto della passione e dedizione, a costo zero, di cittadini che hanno il peccato “capitale” di rendere un servizio di promozione del territorio e di eventi folcloristici unico nel suo genere.

Ma si sa da queste parti l’invidia e il rancore non hanno perimetri , non dimorano saldamente in quattro mura domestiche ma devono, a cura di “arguti” pennivendoli, tracimare in quel luogo comune dove gente perbene viene paragonata a degli evasori patentati.

Vogliamo ricordare a chi di memoria corta ha padronanza che di soldi e soldoni in ben più gravi scemenze vengono, con una certa disinvoltura, spesi a carico della comunità senza che nessuno dei soliti noti ,stranamente, venga “imbeccato” ad arte per denunciare sperperi che farebbero arrossire il più incallito degli evasori fiscali italiani.

Appare strano e fuori luogo che si effettui una campagna mediatica denigrando velatamente un associazione che da lustro fuori dalle stessa mura della città.

Confidiamo all’assessore alla cultura e al primo cittadino che queste stoltezze vengano ridimensionate con gesti forti e sentiti di solidarietà a favore di chi da anni si prodiga a rendere meno anonima e incolore questa città che ha in dote ,purtroppo, certi deplorevoli costumi definiti : “l’occa ti la gente!”

A buon Intenditor …