E’ trascorso qualche mese dall’ultimo comunicato e si ha la chiara impressione che tutte le forze politiche siano d’accordo a far passare nel dimenticatoio un argomento di primaria importanza per i concittadini e per il nostro territorio.

Il Sindaco Risi non ha mantenuto la sua promessa elettorale, il Settore Servizi Sociali del Comune non controlla la materia della salute pubblica, i Partiti ed i Movimenti politici di maggioranza e di minoranza non si esprimono su un argomento che continua ad essere urgente ed inderogabile per la comunità in cui viviamo.

 

L’Ospedale di Nardò deve essere riattivato nella sua completa funzionalità, così com’era nel periodo ante 2000, cioè prima dello scellerato Piano regionale di riordino di Fitto. In quel periodo furono manomessi i dati statistici e di produttività del nosocomio per giustificare il suo smembramento, avvenuto poi definitivamente ad opera del Piano regionale di riordino di Vendola. Chi potrà mai dimenticare le false promesse elettorali di entrambi, ma soprattutto del secondo in piazza Salandra?

La verità è ben altra! La concentrazione della popolazione, la demografia, la rete viaria giustificano oggettivamente che nell’area territoriale di Nardò non può mancare una struttura ospedaliera. Non è corretto che gli abitanti del secondo centro della provincia di Lecce, per popolazione (32.000 abitanti) e per estensione (200 Kmq), debbano essere costretti a spostarsi per ricevere cure sanitarie di tipo ospedaliero in altri centri più piccoli con meno abitanti. La regola vuole che i villaggi si spostano nei centri popolosi per trovare i servizi più importanti e non viceversa! Non è una questione campanilistica, ma esclusivamente economica, se si pensa al conseguente risparmio complessivo.

In quest’ultimo periodo è cambiato il Direttore Generale della Asl di Lecce e non è un caso che, dal 2010 (piano di riordino Vendola), ne siano cambiati tre (Scoditti, Mellone e Gorgoni). E’ il gioco delle tre carte: si confondono le idee alla gente per scaricarsi le responsabilità. L’ultimo potrà dire che non sapeva nulla di ciò che è successo in precedenza.

Potrà dire che non sapeva che gli ospedali oggi in attività sono sprovvisti del Certificato di Prevenzione Incendi e del Certificato di Agibilità. Potrà dire che non sapeva che l’Ospedale di Nardò era quasi a norma e bastava poco per renderlo perfettamente tale e che è stato reso pubblico uno Studio di Fattibilità che dimostra che può essere ampliato fino a 465 posti letto con una spesa pari ad un quarto di quella occorrente per costruirne uno nuovo. Potrà anche dire che non conosce l’esistenza di numerose iniziative legali, giudiziarie e popolari di assoluta rilevanza regionale.

Per questi motivi sentiamo il dovere di inoltrare il presente comunicato anche al Direttore Generale della Asl di Lecce, allegandogli alcuni documenti particolarmente importanti, perché resti informato rispetto ai suoi predecessori sul problema dell’Ospedale “S. Giuseppe – Sambiasi” di Nardò, assolutamente scottante.

Ai politici interessati alla prossima competizione elettorale regionale ricordiamo che i cittadini di Nardò non dimenticano e che, permanendo la condizione di maltrattamento sociale e di diniego del diritto alla salute, non escludiamo la possibilità che sia presente, al momento giusto, anche il Partito del Non Voto con conseguente consegna delle schede elettorali.

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