(CdM)_Raffaele Fitto ha riunito i «suoi» consiglieri regionali, stamattina a Lecce, e a un certo punto l’esito è parso imminente: l’ex ministro si sarebbe candidato alla presidenza della Regione. Sebbene se ne sia apertamente parlato, però, una ufficializzazione per il momento non c’è. Di certo la riunione è servita a delineare le mosse per quella che «non deve essere considerata una minaccia, ma una concreta opzione», avrebbe detto Fitto ai suoi. Le prossime ore sono decisive per comprendere se una composizione tra Berlusconi e Fitto sia ancora possibile o invece si vada verso la spaccatura nelle urne con il centrodestra diviso tra l’ex governatore salentino e l’oncologo Schittulli.

La pianificazione della candidatura

L’incontro si è tenuto nello studio dell’eurodeputato. Erano presenti tutti i consiglieri regionali della sua area: i baresi Boccardi, Zullo, Surico; i leccesi Barba, Congedo, Mazzei; il tarantino Sala; il foggiano Pica. Assente, per un impegno, il barese Copertino. Secondo quanto ipotizzato nella riunione, Fitto sarebbe il candidato supportato da tre liste, in via di rapidissima compilazione.

Quindi in frontale contrasto con il centrodestra a trazione berlusconiana che candida Schittulli. L’ex ministro sarebbe intenzionato a schierare nelle tre liste un esponente di riferimento per ognuno dei principali Comuni della Puglia, in modo da garantirsi una copertura integrale del territorio.

Le indiscrezioni

La nuova indiscrezione segue quella di giovedì, confermata da Fitto durante l’ultima manifestazione dei suoi Ricostruttori, sabato a Roma. Sarebbero i consiglieri uscenti i più determinati a portare fino in fondo, cioè nelle urne, la sfida a Berlusconi e al suo luogotenente pugliese, Luigi Vitali.

In nome del diritto a essere candidati e quindi a rappresentare Forza Italia. Fitto, da parte sua, aveva avvertito i vertici nazionali del suo partito che non avrebbe aspettato un mese per sciogliere la sua riserva e avere le richieste garanzie che una persona di sua fiducia avrebbe assistito al deposito delle liste elettorali di Forza Italia.

Il sospetto dell’ex ministro ed ex governatore della Puglia, infatti, è che Vitali, per conto di Berlusconi, attenda l’ultimo minuto per estromettere i fittiani dalle liste e privare, quindi, il ribelle, delle sue truppe. Le ultime decisioni assunte dal coordinatore regionale sia sulle elezioni comunali in diverse città, sia sulle nomine di nuovi commissari al posto dei fittiani, non fanno che inasprire il clima di sfiducia.

La mediazione delle colombe

Naturalmente quello in corso, dentro Forza Italia, è un braccio di ferro. E anche le notizie su un’imminente candidatura (di Fitto in Puglia, ma il modello potrebbe essere replicato in altre 4 regioni al voto in cui l’area dei Ricostruttori è più rappresentata) servono a spingere Berlusconi a più miti consigli e a dare maggiori argomenti a quegli esponenti di FI, come Altero Matteoli, incaricati di guidare la difficile mediazione.

Una composizione, a sentire gli uomini più moderati tra i fittiani, è ancora possibile. A nessuno sfugge, infatti, che la candidatura di Fitto, in opposizione a quella di Schittulli, spaccherebbe l’elettorato moderato e garantirebbe a Michele Emiliano e al centrosinistra la vittoria.

Le nomine di Vitali

Intanto, Vitali ha nominato i quattro vicecoordinatori regionali del partito, tutte donne. Tutte, o quasi tutte, sostengono i fittiani, pescate nell’area dell’ex ministro leccese: un modo per indebolirne la consistenza. Circostanza che ha destato sorpresa e irritazione nell’entourage di Fitto.

Le quattro sono la tarantina Francesca Franzoso, la leccese Federica De Benedetto, la barese Beatrice De Donato, la foggiana Rosa Caposiena.Raffaele Fitto ha riunito i «suoi» consiglieri regionali, stamattina a Lecce, e a un certo punto l’esito è parso imminente: l’ex ministro si sarebbe candidato alla presidenza della Regione. Sebbene se ne sia apertamente parlato, però, una ufficializzazione per il momento non c’è.

Di certo la riunione è servita a delineare le mosse per quella che «non deve essere considerata una minaccia, ma una concreta opzione», avrebbe detto Fitto ai suoi. Le prossime ore sono decisive per comprendere se una composizione tra Berlusconi e Fitto sia ancora possibile o invece si vada verso la spaccatura nelle urne con il centrodestra diviso tra l’ex governatore salentino e l’oncologo Schittulli.<(fonte corriere del mezzogiorno)