Ricordate un pò di tempo fa il nostro primo cittadino e alcuni politici che invitati a percorrere in carrozzella il centro urbano “scoprirono” le barriere architettoniche tanto da imbastire una guerra di “Pirro” per tentare di abbattere ciò che ostacola l’accesso ai “pedoni” in carrozzella…
Non nascondiamo ti conoscere lo sforzo profuso da questa amministrazione dopo tale sensibilizzazione per rimettere una pezza agli accessi pedonali rendendoli quasi _fruibili ,ma ancora tanto deve essere fatto a vantaggio dei diversamente abili .(NdR)
Qui di seguito il comunicato relativo alla manifestazione :
Fortunatamente, negli ultimi anni si è sviluppata, grazie alla vasta legislazione in materia, una coscienza sociale nei confronti delle barriere architettoniche. E’ iniziato, seppur lento, un adeguamento delle città. A Nardò, naturalmente più lento che mai.
Innumerevoli sono gli ostacoli che possono rendere impossibile o difficoltoso l’accesso ad edifici e la mobilità ai disabili, agli anziani, ai bambini, ai genitori con il passeggino.
Però, purtroppo, le priorità nella città di Nardò sono sempre altre e la minoranza di persone che patisce la propria condizione di svantaggio, permanente o temporaneo, si vede sempre sorpassata nel riconoscimento del proprio diritto, da esigenze definite superiori (da altri).
E pensare che se l’intera città affrontasse questo problema “di petto”, stanziando le risorse necessarie, ne trarrebbe beneficio anche il comparto edilizio, che pare oggi in crisi. Ma occorre una cosciente volontà politica!!
Non la cosciente volontà di regalare soldi (400.000 euro, nostri) a privati per realizzare una piscina privata in zona Polivalente, mentre tutte le periferie sono senza fogna, acqua ed illuminazione pubblica, o la poca trasparenza attorno al Piano Coste, per non parlare dello scandalo farmacia comunale.
Di (in)cosciente volontà si potrebbe scrivere all’infinito… bollette telefoniche del Comune, stipendi per gli Addetti alla Comunicazione, spese per l’editoria (più di Roma e Napoli – Guinnes dei Primati), balletti vari….
Io parlo di quella volontà che nascerebbe solo se i decisori pubblici si mettessero letteralmente nei panni di una persona costretta su una carrozzina, di un cieco o di un anziano, e si facessero un conseguente esame di coscienza.
Al sindaco del 30% dei neretini (e comunque ex tra non molto) basterebbe poco. Anziché essere in preda a turbamenti per la perdita del posto, indegnamente finora ricoperto, o non perdere occasione di starnazzare contro Andare Oltre, unici rappresentanti alla vera alternativa di governo, potrebbe girare la propria città mettendosi nelle condizioni di chi ha difficoltà deambulatorie, di chi è non vedente, sordo, oppure semplicemente mamma di due gemelli.
L’impatto con la dura realtà sarebbe immediato e molto più comprensibile di mille relazioni tecniche.
Percorrendo in sedia a rotelle lo stesso tragitto, casa-municipio, che si compie tutte le mattine fischiettando, ci si renderebbe conto di come sia difficile superare un gradino, scendere da un marciapiede, affrontare la difficoltà di una breve salita o la pericolosità di una rampa con troppa pendenza.
Una volta affrontato questo “safari” a caccia delle barriere architettoniche della città, sarà poi sufficiente rileggere l’art. 3 della Costituzione per ridefinire il “giusto” Piano delle Opere Pubbliche: “(…) E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” Sembra scritto apposta per abbatterle tutte e subito queste barriere.
Per chi, tra i fortunati “abili”, volesse percorrere parte delle vie cittadine che rappresentano un labirinto di ostacoli, venerdì 1 maggio, l’Associazione Onlus “Non voglio mica la Luna”, organizza Nardò in Carrozzina, un percorso guidato allo scopo di sensibilizzare sulla limitante presenza di barriere architettoniche presenti sul territorio.
Tony ROMANO – ANDARE OLTRE