È stata impegnata la somma di 6.000 euro sul bilancio di previsione 2015, in corso di formazione, da destinare alla realizzazione di una nuova, più idonea e dignitosa sepoltura delle spoglie del concittadino partigiano Giuseppe Carrino, ricordato dal sindaco della città Marcello Risi nella celebrazione del settantesimo anniversario della Liberazione, lo scorso 25 aprile.
Di seguito alcuni passi dell’intervento del sindaco:
“Il giovane partigiano Giuseppe Carrino, il treno per ritornare nella sua Nardò non riuscì a prenderlo mai. Si arrese, dopo una lunga serie di azioni coraggiose, alle raffiche della mitraglia dei nazifascisti, in una imboscata organizzata grazie alle informazioni passate ai tedeschi da una spia.
Era il 31 marzo 1944, il carabiniere Giuseppe Carrino aveva 21 anni, combatteva in Piemonte, nel Canavese.
Morì in un grande prato verde, nei pressi di Feletto, a Torino. Morì con altri tre giovani partigiani piemontesi. In quelle valli e in quelle montagne c’è il sangue di questa terra. Le foto di Carrino sono sul cippo che lo ricorda, le ricerche che tramandano la sua storia sono raccolte negli archivi dell’Anpi di Torino, di Feletto Canavese, di Cuorgnè.
In queste ore, mentre lo ricordiamo qui nella sua Città, lo stanno onorando a Feletto. Salutiamo da qui il sindaco di Feletto Canavese, dott. Giovanni Audo Giannotti, tutta la comunità di Feletto Canavese, l’Associazione Partigiani di Feletto, il suo presidente Gianfranco Saccoman. Grazie da Nardò, grazie da tutti noi.
La giunta comunale ha deliberato che un’area del cimitero venga destinata ad un piccolo e sobrio monumento funebre dedicato a Carrino: i partigiani erano gente semplice. Quel ragazzo merita un luogo di raccoglimento speciale. La cosa più bella è che lo hanno richiesto i giovani di tutte le aree politiche, lo hanno voluto anche i giovani che provengono da culture politiche molto diverse dalla sua. E’ il segno più forte di come i valori della libertà e della democrazia siano diventati sempre più universali e unificanti, è il segno più bello di una comunità che sa raccogliersi davanti al sacrificio dei suoi giovani migliori”.