Ci risiamo. Con una metafora presa in prestito dalla terminologia calcistica il marcamento a uomo sulla struttura pubblica della zona 167 ,che comprende il bar e l’annesso parco giochi ,non si allenta e ritorna far  s_parlare di se. A quanto pare, da quello che leggiamo sulla stampa, l’adiacente parco giochi viene interdetto al pubblico e utilizzato per uso privato dagli operatori del bar quando si svolge qualche “festicciola” a tema. Quindi un servizio pubblico a corrente alternata che a quanto si legge è gestito alla lettera come stabilito dalla convenzione tra la cooperativa in gestione e il proprietario, il comune di Nardò,

hanno sottoscritto per assolvere ad un servizio pubblico. Vorremo ricordare ai nostri lettori quel caso emblematico di un fatto “increscioso” accaduto un po’ di tempo fa quando nelle stesse vicinanze il proprietario di un esercizio pubblico espose un cartello, di cattivo gusto ,vietando l’ingresso agli omosessuali.

Se vi ricorderete intervenne risentito il primo cittadino che redarguì il proprietario per il gesto che nulla aveva da spartire con il senso civico prima e con il fine di un servizio pubblico dopo.

Ora, alla luce dei fatti incresciosi accaduti ad una struttura pubblica e per giunta di proprietà del comune!

Quanto si indignerà,seriamente, il nostro primo cittadino? Chiamerà a raccolta la stampa e pubblicamente prenderà una posizione ferma a difesa del diritto ad usufruire da parte del cittadino di una struttura pubblica o sarà di altro avviso?

Due pesi e due misure visto le vicende occorse in questi mesi con soggetto il bar del comune? … aspettiamo, come nostro costume, gli eventi …. Ovviamente senza nascondere la nostra perplessità …