Spesso i bilanci comunali non consentono di realizzare opere di urbanizzazione di fondamentale importanza.

 

Le ristrettezze economiche dovute a sprechi ma anche a vincoli come il patto di stabilità e diminuiti trasferimenti dallo Stato centrale, non consentono ad un Amministrazione di svolgere lavori ad alto impatto sociale, con un miglioramento delle condizioni di vita giornaliera dei propri cittadini. Spesso però, le spese sono cosi importanti, che nemmeno un Amministrazione virtuosa, Nardò non ne è il caso, riuscirebbe, tagliando sprechi e prebende varie, a sostenerle con i propri bilanci.

Nel nostro progetto per la Città, particolare attenzione è riservata a tutti i fondi (Regionali, Nazionali, Europei) che vengono destinati alle opere di urbanizzazione e che spesso sono ignorati per incapacità politica. L’attenzione particolare riservata a questi bandi ci potrebbe portare ad intercettare importanti fondi da destinare alla Città.

In questi giorni ad esempio, la Conferenza unificata Stato Regioni ha rilasciato un bando per le periferie. La dotazione del Fondo per il piano Nazionale per la riqualificazione delle aree degradate può contare su 194.138.500 euro, ovvero a 44.138.500 euro per il 2015 e 75.000.000 sia per il 2016 che per il 2017. Potranno presentare domanda di partecipazione sia i singoli Comuni, che aggregazioni temporanee di Comuni confinanti che abbiano nel loro territorio la presenza di aree degradate.

Il bando definisce chiaramente che cosa si intende per area urbana degradata, attraverso l’esplicitazione di due indici, il disagio sociale e il disagio edilizio. L’indice di “disagio sociale”, è definito da quattro fattori, ovvero tasso di disoccupazione, tasso di occupazione, tasso di concentrazione giovanile, tasso di scolarizzazione. L’indice di “disagio edilizio”, compara lo stato di conservazione degli edifici dell’area urbana degradata (edifici in pessimo o mediocre stato di conservazione) con il valore medio nazionale attraverso una specifica formula.

Quindi con area urbana degradata non si intende il far-west ma aree urbane in cui c’è da fare molto a livello sociale e edilizio.

I progetti devono essere diretti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, alla riqualificazione ambientale e al miglioramento della qualità del decoro urbano; perciò dovranno essere indicati gli obiettivi che si vogliono raggiungere senza però consumare ulteriore suolo.

La presentazione del progetto dovrà essere formulata tramite specifica “Domanda d’inserimento nel Piano Nazionale” e dovrà essere spedita tramite PEC entro il 30 novembre 2015. Dopo aver selezionato i progetti, si procederà alla stipula delle convenzioni o accordi di programma, tra Stato e Comuni promotori dei Progetti, in cui si definiranno i tempi di attuazione degli interventi e i criteri per la revoca dei finanziamenti in caso di inerzia realizzativa.

Per ciascun progetto il finanziamento a carico del Fondo non potrà essere inferiore a 100 mila euro e non potrà superare i 2 milioni di euro.

Questi fondi farebbero sinceramente comodo alle diverse periferie neretine, essendo a costo zero per il contribuente e per le casse comunali. Rimettendo così in sesto, dal punto di vista edilizio, molti edifici, dando un importante mano sul versante sociale, ad una buona fetta della popolazione.

Ci auguriamo che il signor Sindaco, quando avrà finito di giocare ai “lego” montando e smontando la giunta per un suo tornaconto politico, possa dargli un occhiata, e chissà, partecipare. Il 30 novembre è una data abbastanza lontana, dunque se i nostri amministratori volessero dedicare un po’ di attenzione e tempo alla nostra Città, questo progetto potrebbe essere certamente fattibile.

Noi continueremo ad essere lontani da questa “caciara” politica , sterile e fine a se stessa, da accordi sottobanco e “ammucchiate” selvagge. Quello che per noi conta è il bene della città e l’espressione di un progetto politico preciso , da svolgere con umiltà e competenza. Il MoVimento 5 Stelle è fatto da cittadini che si impegnano per il bene comune e per essere l’unica alternativa credibile e seria ai soliti politicanti e ai loro modi di fare “vecchia politica” impregnata di pacchetti di voti, favori, e improponibile quanto ingestibili alleanze.

 

Massimo De Marco

Gianni Casaluce

Lorenzo Tondo

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