Nell’ambito della controversia in atto, sull’accoglimento da parte del T.A.R. di Lecce – prima sezione del ricorso presentato nel 2014 dalla ricorrente ditta ITASMAL,
in relazione al progetto per l’ampliamento della cava per l’estrazione di conci di calcarenite, e sugli atti consequenziali che la Amministrazione ha adottato fino ad ora, nella mia qualità di presidente della commissione ambiente del comune di Nardò ritengo necessaria -in prima istanza- una verifica in ambito istituzionale.
Pertanto invito i responsabili anti-corruzione e trasparenza del comune di Nardò a convocare con carattere d’urgenza una riunione in cui invitare tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda, allo scopo di fare chiarezza su una situazione spiacevole che rischia di avere rilevanti strascichi politici, con conseguenze che investiranno soprattutto i cittadini.
È doveroso ricordare che il sito è adiacente alla ex discarica di rifiuti di Castellino, in un’area già fortemente compromessa da precedenti interventi, in una zona agricola e rurale di pregio, legata alla presenza di un complesso masserizio, in prossimità di unità abitative residenziali e prospiciente al poliambulatorio Sambiasi (ex ospedale) .
Salvatore Antonazzo