Con tre sentenze di merito, il TAR Lecce sblocca definitivamente l’iter per il rilascio di tre concessioni demaniali per realizzare stabilimenti balneari lungo la costa. I fatti. Diversi imprenditori chiedevano delle concessioni per realizzare stabilimenti sulla costa di Nardò. Nell’ottobre 2014, però, tutte le domande venivano sospese per essere istruite a partire dal 2015 con dei bandi.

Diverse società impugnavano questa decisione, ritenendo leso il loro diritto di investire sul territorio.

Il TAR accoglieva i ricorsi del loro legale, l’avv. Paolo Gaballo, stabilendo che le concessioni non dovevano essere rilasciate attraverso dei bandi, ma in base alla procedura prevista dall’art. 18 del regolamento di esecuzione del codice della navigazione, che garantiva ugualmente la concorrenza tra i vari aspiranti e la pubblicità delle loro domande: pubblicazione della domanda (il cosiddetto “rende noto”), termine per presentare domande concorrenti, valutazione delle domande concorrenti.

Sia pur con ritardo, l’ing. Piero Formoso pubblicava il “rende noto”, assegnando 45 giorni per presentare domande concorrenti a coloro che aspiravano alle concessioni.

Con determinazione di giugno 2012, però, l’ing. Formoso decideva di ritirare “i rende noto”, annunciando che avrebbe rilasciato le concessioni con i bandi previsti dalla nuova legge regionale; in tal modo, le società avrebbero dovuto partecipare ad una nuova gara, concorrendo con altri potenziali aspiranti alle concessioni.

Il TAR sospendeva questa decisione e stabiliva che le domande delle società dovevano essere istruite, affinchè potessero “espletare in tempi rapidi l’attività per la quale la concessione demaniale è stata richiesta”.

Ciò nonostante, gli uffici comunali, con una seconda determinazione, decidevano di ritirare i “rende noto” e l’ing. Formoso pubblicava i bandi, in cui risultava anche responsabile unico del procedimento.

Anche la seconda determinazione veniva sospesa dal TAR Lecce, che fissava l’udienza di merito nel 2016.

Ora, con tre sentenze, il TAR, accogliendo i ricorsi dell’avv. Gaballo, ha annullato la prima determinazione di ritiro dei “rende noto”, ritenendola in violazione dei principi e delle motivazioni sottese al potere di autotutela, atteso che, come si legge nelle sentenze, “l’emanazione del rende noto era conseguita ad una pronuncia di questo Tribunale che aveva affermato la possibilità per il Comune di decidere sull’istanza del ricorrente non necessariamente tramite gara, ma anche sulla base del procedimento delineato dal regolamento di esecuzione del codice navigazione, normativa vigente al momento della presentazione della domanda e idonea a garantire la comparazione delle domande formulate dai più aspiranti e la concorrenza tra operatori”.

Le sentenze incidono anche sulla seconda determinazione di ritiro dei rende noto, che il TAR ha ritenuto “emessa dal Comune non in forza di un’autonoma rivalutazione dei fatti sottesi al provvedimento, ma solo per dare esecuzione all’ordinanza cautelare di sospensione della precedente determinazione”.

Per effetto di queste decisioni, viene sbloccato l’iter per il rilascio di tre concessioni lungo il litorale: infatti, senza attendere la conclusione dei bandi, gli uffici dovranno solo istruire il progetto presentato da due società che non hanno avuto domande concorrenti. Per l’altro sito, dovranno valutare poche domande concorrenti.

Le sentenze rivestono particolare importanza, in quanto sono le prime emesse sulla nuova Legge regionale in materia di demanio marittimo, tutela ed uso della costa.