Roma (AGI)- No alle unioni civili, che non sono altro che una pericolosa equiparazione al matrimonio. Alla vigilia del Family day a Roma, i vescovi italiani tornano a scagliarsi contro il ddl Cirinnà. Lo fanno nel lungo comunicato finale del Consiglio Episcopale Permanente della Cei, nel quale denunciano “l’equiparazione in corso tra matrimonio e unioni civili, con l’introduzione di un’alternativa alla famiglia”.

 

“Le difficoltà e le prove della famiglia – e insieme la sua bellezza, centralità e unicità” sono state ampiamente sottolineate dai vescovi nel dibattito sulla prolusione del cardinale Bagnasco.

“Negli interventi – spiega il comunicato – si è espressa la consapevolezza della missione ecclesiale di dover annunciare il vangelo del matrimonio e della famiglia, difendendo l’identità della sua figura naturale, i cui tratti sono recepiti nella stessa Carta costituzionale”.

Preoccupazioni che, secondo il senatore Gaetano Quagliarello, “dovrebbero trovare orecchie sensibili non solo in chi riconosce nei principi del cristianesimo le fondamenta culturali della civiltà occidentale, ma anche da parte di chi laicamente ha a cuore il dettato e lo spirito della nostra Costituzione”.

E mentre il governatore della Lombardia Roberto Maroni, che domani sarà alla manifestazione, rilancia dopo le polemiche sul Pirellone, annunciando che “d’ora in avanti lo utilizzeremo come schermo per comunicare tanti altri temi, visto che questo metodo di comunicazione con i cittadini funziona”, il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina ribadisce: “Tutte le voci vanno ascoltate, ma credo che non si possa piu’ aspettare. Dobbiamo fare in modo che l’Italia abbia una legislazione moderna su questo fronte”.

E secondo il ministro della Giustizia Andrea Orlando “sono sicuro che ce la faremo anche con la stepchild adoption e anche con questo Governo, con questa maggioranza e con questo Parlamento cosi’ complicato”.

Tutto pronto per il Family day. “Saremo tanti, tantissimi al Circo Massimo. Oltre un milione per far sentire al governo e al Parlamento la nostra voce”, spiega il portavoce del comitato organizzatore Massimo Gandolfini. “Ci aspettiamo una partecipazione larghissima, con la cavea del Circo Massimo stracolma di mamme, papà, bambini, nonni: saremo il bel volto della famiglia italiana. Non sarà una piazza contro chi ha un orientamento sessuale diverso, noi siamo solo contro il ddl Cirinnà, pensiamo che confonda pericolosamente la famiglia con questo tipo di unioni. E pensiamo che un bambino abbia diritto a essere generato e cresciuto da una famiglia composta da un padre e una madre. L’obiettivo è il ritiro della proposta di legge oggi in parlamento in quanto inaccettabile e inemendabile”.

La manifestazione si aprirà alle 14, ma l’area del Circo Massimo sarà accessibile dalle 12. La chiusura, con l’intervento di Gandolfini, è prevista per le 16.30. Uno dei gruppi promotori, “giuristi per la vita”, ha diffuso un vademecum ai suoi membri, invitandoli domani a non parlare assolutamente “con provocatori e giornalisti”. (AGI)

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