A proposito di sport, da giorni a Nardò si dibatte circa fatti di indiscussa gravità, che ruotano intorno al mondo dello sport, ma che ad esso non dovrebbero mai essere accostati.
Da ex assessore allo sport, da tifoso neretino quale sono e da sportivo,
come certifica il mio stesso percorso, sento il dovere di ricordare a tutta la comunità che lo sport, in qualsivoglia forma e ambito, deve mantenere una finalità educativa per i nostri ragazzi e per tutti quanti gravitino intorno ad esso.
Non più tardi di due anni fa, la nostra Nardò ospitava una grande manifestazione che in molti ricorderanno, la “Giornata dello Sport”, nata dalla collaborazione tra l’assessorato allo sport del comune di Nardò, la Consulta dello Sport, presieduta dall’avv. Giuseppe Ienuso e i rappresentanti e dirigenti di 39 società ed associazioni sportive , con la partecipazione del Rettore dell’Università del Salento, Vincenzo Zara, ed il Presidente del C.O.N.I., Antonio Pascali. In quella sede si volle testimoniare la grande passione per lo sport della comunità neretina e celebrare il centenario del C.O.N.I. anche con la sottoscrizione di un “Contratto etico-sportivo”: un impegno di tutte le associazioni coinvolte a praticare sport in modo pulito e leale.
È d’uopo precisare che quel contratto non deve essere riposto nel dimenticatoio, che ogni sport deve essere vissuto nel rispetto di quei principi cardine quali lealtà, correttezza, rispetto di sé,accoglienza, rispetto degli altri. Soltanto con questa corretta pratica, lo sport, assolverà al compito di formare correttamente i nostri giovani, nonché ad educarli ad un vivere civile e democratico nella società.
Per questa ragione tutti gli addetti ai lavori, ma anche gli sportivi e gli appassionati, hanno l’onere di essere all’altezza del compito dando sempre il buon esempio, incitando a confronti leali, rispetto delle regole, dei luoghi e dell’avversario. È inaccettabile e contro ogni regolamento sportivo l’istigazione alla violenza e all’insulto o qualunque comportamento ad essi riconducibile. Come nella vita, così anche nello sport, tutte le competizioni devono essere affrontate con sano spirito agonistico, fair play, civiltà ed umiltà, poiché anche la sconfitta in campo possa essere motivo di crescita personale e del gruppo, piuttosto che motivo di comportamenti estranei ad ogni etica sportiva.
Flavio Maglio