A cento anni di distanza, anche il Comune di Nardò si appresta con un ricco programma di eventi a rievocare la Grande Guerra per farne comprendere lo sviluppo e il significato per l’Europa di oggi.

 

 

L’iniziativa risponde all’impegno morale di onorare e conservare la memoria e insieme di analizzare e riflettere sul primo grande conflitto mondiale, diverso da tutti quelli che lo avevano preceduto, nel quale, in   1599 giorni, si consumarono tutte le energie che l’Europa aveva a disposizione bruciando un’intera generazione di uomini. Per lo più di giovanissimi.

“ Il nostro compito oggi” – ha dichiarato il sindaco Marcello Risi –   è di commemorare la guerra per celebrare la pace, attivando e promuovendo i processi partecipativi  quali quelli in programma   a Nardò sabato 13 febbraio, quando renderemo onore ai nostri combattenti  e al contributo che anche Nardò ha offerto,  come dimostrano i documenti e i cimeli che si possono visionare nella pregevole Mostra “La Grande Guerra e il contributo dei neritini” con documenti dell’Archivio Storico Comunale, foto e cimeli dei militari neritini che combatterono nel primo conflitto mondiale.

“Il tutto” – ha continuato il primo cittadino – “non solo davanti ad autorità civili e militari e religiose ma davanti ad una folta rappresentanza di studenti, Verso le nuove generazioni più che mai abbiamo il dovere di incentivare lo sviluppo di una coscienza storica e critica verso gli orrori del conflitto, favorendo momenti di riflessione sul lungo e articolato percorso che ha portato alla costruzione del senso e del significato di essere cittadino italiano oggi.”

Il programma completo delle attività, che si basa su una sinergia avviata con il Comitato organizzativo manifestazione Grande Guerra e l’Archivio storico comunale, prevede anche un insieme di attività culturali e di divulgazione,  interventi, letture ed esecuzioni brani musicali a cura degli studenti delle scuole cittadine, un concerto a cura del Coro “Stelle Alpine” dell’Ass.ne Nazionale Alpini di Puglia diretto dal Maestro Paolo Romano (ore 19 .00 Chiesa di san Domenico ) e infine alcune esposizioni in mostra per oltre sette giorni.

I documenti dell’Archivio storico comunale sono in mostra presso il Chiostro di Sant’Antonio sino al prossimo 20 febbraio.  L’inaugurazione è in programma alle ore 17, 30 di sabato 13 presso la sala convegni del Chiostro,

Altra mostra è stata allestita presso la Biblioteca Vergari dove è possibile prendere visione di documenti, libri e giornali sulla Grande Guerra sino al prossimo 19 febbraio. Parallelamente presso il CRSEC Centro Servizi Culturali e Bibliotecari   sono stati organizzati proiezioni film e documentari sulla Grande Guerra.

Anche a Nardò, per esprimere e sottolineare in forma simbolica il legame identitario tra tutte le attività previste in occasione delle commemorazioni viene speso il logo ufficiale del Centenario della Prima Guerra Mondiale, scelto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso un concorso di idee.  Si tratta della sagoma di un fante della grande guerra in posizione di riposo che si staglia su una base grigia, sullo sfondo il tricolore, quasi un’ ideale strada da percorrere.

Gli organizzatori hanno voluto sottolineare l’importanza del coinvolgimento delle scuole – quelle coinvolte sono quelle secondarie di primo e secondo grado –  in quello che può diventare un percorso didattico che trasmetta alle giovani generazioni il significato dell’evento bellico, anche nell’ottica della costruzione di una rinnovata identità europea.  Infatti nella settimana sino al prossimo 20 febbraio sarà possibile per le Scuole prenotare visite alla Mostra allestita dall’Archivio storico comunale (Info e prenotazioni al Numero 0833-838362- 838377) ; per la mostra  allestita alla Biblioteca Vergari( Info e prenotazioni 0833 – 564318)  e per le proiezioni di film e documentari del CRSEC (Info :0833-572235) ..

Il tutto, nella consapevolezza che nel percorso di formazione ed evoluzione dell’Unità Nazionale, la Scuola rappresenta il luogo deputato al consolidamento delle radici comuni, e alla condivisione di un sistema di valori fondanti l’unità nazionale.