Confesso che non sapevo niente di tutto questo. Una volta tanto qualcosa di interessante dal nostro Salento, sul sito web di Repubblica.  AAA filosofi cercansi: il Salento assume liberi pensatori per eventi, gadget e giochi di ruoli. Fra i promotori del progetto, insieme con tre imprenditori, c’è anche la docente Ada Fiore, che ai tempi in cui era sindaco trasformò la sua Corigliano d’Otranto nel ‘paese più filosofico d’Italia’

 

AAA filosofi cercansi. E’ una chiamata davvero speciale quella che ha lanciato “Industria filosofica”, una società appena nata in Salento da un’idea di Ada Fiore, docente di filosofia, scrittrice ed ex sindaco di Corigliano d’Otranto, e dall’adesione di otto soci, di cui tre imprenditori. Obiettivo: costruire pensiero con una produzione ampia che va dai giochi di ruolo e di società al romanzo filosofico, dall’organizzazione di eventi culturali alla erogazione di servizi e prodotti “kaloterapeutici”, che curino cioè con la bellezza, attraverso gadget, cibo, artigianato.

“Puntiamo a un utilizzo pratico della filosofia”, spiega Ada Fiore, E non è la prima volta che accade quando c’è di mezzo lei. Da sindaco di Corigliano d’Otranto, riuscì a far meritare alla sua cittadina l’appellativo di “paese più filosofico d’Italia”. Accadeva nell’estate del 2012, quando Corigliano d’Otranto cominciò ad accogliere i visitatori e turisti trasformandosi in una specie del giardino del Pensiero e si dotò perfino di un “filosofo comunale” con tanto di sportello. Prima di quell’estate, in realtà, tutta la cittadinanza – dai commercianti ai consiglieri, dagli studenti agli anziani del circolo – era stata coinvolta in un percorso filosofico laboratoriale permanente che fece parlare tutta l’Italia (e non solo).

Terminato il suo mandato, dopo nove anni, l’ex sindaco non si è fermata. Anzi, ha rilanciato con un passo ulteriore, molto più complesso e, se vogliamo, pratico: una società che mette insieme filosofi e imprenditori e che produrrà oggetti, libri, gadget, per “stimolare gli uomini alla riflessione e renderli assoggettati alla kalopatia, la malattia della bellezza, una nuova forma di dipendenza, legata alla ricerca ossessiva della bellezza”, spiega. La produzione di “Industria filosofica” è già in moto: da questa fabbrica che cerca giovani filosofi stanno per uscire un gioco da tavola, Kosmopolis, in cui ci si sfida ad aiutare le nazioni a seconda dei loro bisogni reali, e le “canne pensanti”, le sigarette che srotolano insegnamenti.

L’intenzione è “aprirsi un mercato che non esiste, quello filosofico, sfidando il mercato con merci che non impoveriscono ma arricchiscono”. L’appello ai filosofi, intanto, sta già portando frutti: “Le prime menti creative da inserire nell’avvio della nostra catena di montaggio e produzione di idee stanno già rispondendo e i primi curriculum sono arrivati. La raccomandazione resta la stessa: scrivere solo se si è interessati a un mondo migliore”, conclude Fiore.

di Antonella Gaeta – La Repubblica