Un tempo quando l’unico mezzo di sostentamento delle testate giornalistiche era esclusivamente la vendita delle copie e la pubblicità a mezzo stampa, i direttori ed i padri storici della carta stampata insegnavano ai propri discepoli l’essenza di un bravo cronista :“fa notizia l’uomo che morde il cane e non il cane che morde l’uomo!”.

La scelta degli articoli e l’importanza degli stessi determinavano le fortune di tutta una linea editoriale ed era un obbligo scegliere con cura i collaboratori e le fonti delle informazioni.

Oggi tutto questo non è più necessario perchè è la politica che paga ed è la stessa, in base al potere acquisito, che determina le scelte di un editore e dei suoi proni servitori?

E’ impensabile che notizie di una certa importanza che si basano su temi come fondi comunali spesi in maniera poco chiara , sprechi senza alcun rispetto del valore del denaro , disastri ambientali progettati e portati avanti da gruppi di interesse affaristico possano essere ignorate in maniera sistematica o quanto meno inserite in secondo piano , anzi, molto spesso, corredate da ampie giustificazioni verso i promotori ed i personaggi coinvolti negli articoli stampati, mentre altre di gran lunga meno importanti menzionate come scoop giornalistico.

Con questo sistema collaudato è impossibile per qualsiasi lettore che non approfondisce l’argomento trattato con fonti alternative conoscere la verità ed avere un quadro chiaro della realtà che lo circonda.

Questa disinformazione, da alcuni giorni , nella nostra cittadina, è passata al contrattacco, timorosa di perdere lo scettro di comando, puntando le cronache e le attenzioni su comunicati costruiti a tavolino che nella normalità dello scorrere della vita non farebbero non solo testo ma non sarebbero nemmeno degni di osservazione.

Come può una semplice multa comminata all’autovettura privata del primo cittadino per divieto di sosta passare agli onori della cronaca? Sicuramente in ambito locale è in atto una guerra intestina tra le poltrone che premono i tasti e coloro che dovranno controllare che gli stessi siano pigiati in maniera adeguata, l’eterno scontro tra controllori e controllati che si fondono osmoticamente sino a perdere la loro natura principale.

Durante questa lotta sono i cittadini i primi a patire le conseguenze e le testate invece di evidenziare queste storture ben più gravi si soffermano a constatare e mettere in risalto una conseguenza naturale( la multa ndr) di poco conto per evidenziare la forza, ancora vitale, del cane bastonato.

Un’informazione più obiettiva forse sarebbe in grado di placare gli animi accesi e potrebbe in qualche modo fornire alternative costruttive per un dialogo tra chi governa e l’opposizione come è giusto che sia in una normale democrazia.  Concludiamo,il punto di vista, riprendendo una citazione per porre l’attenzione su come dovrebbe essere inteso il giornalismo con la A maiuscola “

E qual è mai il giornale che scrive per il fine che in teoria gli sarebbe primario cioè informare o non invece per quello di influenzare in una direzione?”.

(Lorenzo Milani)

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