Nardò,4 gennaio_di COSIMO POTENZA_La città di Nardò e la nostra amministrazione composta da giovani temerari hanno finalmente avuto il coraggio, messo in disparte sino a ieri dai loro predecessori, di intitolare l’aula consiliare a una martire del nostro tempo Renata Fonte.
Questi ragazzi, pur non avendo vissuto quel periodo storico in cui erano ancora vive le antiche divisioni ideologiche tra la Destra e la Sinistra locale e nazionale, mentre i piccoli partiti erano relegati nel ruolo di “ago della bilancia” tra le parti, sono stati in grado di riconoscere e mettere in risalto il ruolo di questa donna tenace e combattiva che ha pagato con la vita il solo ardire di volersi opporre, con tutta la forza a propria disposizione, ai colossi del tempo pur di mantenere accese le proprie idee e le proprie convinzioni.
Tuttavia questa targa appesa all’ingresso dell’aula istituzionale rappresenterà un pesante macigno per ogni componente che da oggi in poi siederà sugli scranni di quella sala, sarebbe impensabile che qualcuno possa uscire da un consiglio comunale senza aver fatto, in precedenza, i conti con la propria coscienza di cittadino prima di votare con un “Si” per decisioni di parte che possano stridere in qualche modo con il bene comune.
Riflettere successivamente poi che fuori all’ingresso vi è inciso il nome di una donna che ha perso la vita per ribadire il proprio “No” mentre altri imprimevano il loro “Si” diventerebbe un peso insopportabile per chiunque.
Da oggi Renata Fonte ritornerà a essere il garante supremo di quella legalità e di quella difesa cittadina necessarie per contrastare futuri assalti ad ambiente , territorio e valorizzazione locale.
In futuro nessun componente del consiglio comunale potrà continuare a uscire indenne da quell’aula magna ,dopo aver pronunciato un voto contrario alla salvaguardia delle nostre bellezze paesaggistiche e architettoniche , alla difesa dell’integrità territoriale o dopo aver rinunciato di accettare prospettive o proposte di crescita per la nostra città, senza subire l’onta e il disonore di dover passare sotto il “giogo” delle forche caudine appositamente preparate dai cittadini neritini.
Sarà compito del valore dei singoli personaggi che calcheranno lo scenario politico futuro dimostrare di poter dar onore e sopportare l’onere di quel Nome massacrato per voler difendere i propri ideali.
Ai nostri giovani, inoltre, abituati dalla moderna società a ritrovare coraggio nelle azioni supportate dal gruppo, consigliamo, di ricercare di tanto in tanto il vero coraggio provando, alcune volte, ad andare contro controcorrente pur di ribadire con forza le proprie convinzioni che si ritengono giuste. Solo così il ricordo di Renata Fonte potrà ritornare vivo senza essere offuscato da atteggiamenti contrari al suo pensiero.