Sabato prossimo 11 marzo alle ore 17,00 con la celebrazione della Santa Messa presso la Cattedrale di Barletta, l’Unitalsi Pugliese saluterà l’ingresso del nuovo assistente regionale, Mons. Felice Di Molfetta, vescovo emerito della diocesi Cerignola – Ascoli Satriano. Mons. Di Molfetta è stato nominato il 31 gennaio scorso dalla Conferenza episcopale Pugliese guidata da Mons. Francesco Cacucci per il quinquennio 2017/2021. Mons. di Molfetta succede a Don Totò Mileti che ha vissuto insieme ai soci i cambiamenti dell’associazione culminati nel 2003 con il nuovo statuto donato direttamente dalla Conferenza episcopale italiana.
Alla celebrazione di sabato parteciperanno le 21 sottosezioni pugliesi dell’Unitalsi guidate dal Presidente regionale, avv. Palma Guida e dal Presidente nazionale, dott. Antonio Diella. “Rivolgo un immenso ringraziamento a Don Totò Mileti che ci ha guidati per tanti anni e che ci ha sempre richiamati al carisma dell’associazione”. Sono le parole del presidente regionale Unitalsi, Palma Guida, che ha poi rivolto un pensiero di benvenuto al nuovo Assistente regionale. “A nome di tutti i soci Unitalsi della Puglia rivolgo un caloroso benvenuto a Mons. Di Molfetta con l’augurio reciproco di un buon cammino insieme”.
Mons. Felice Di Molfetta è stato ordinato sacerdote per la diocesi di Terlizzi. Consegue la laurea in teologia alla Pontificia Università Lateranense e la licenza in teologia liturgica presso il Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo. Nel 1966 è nominato vice-rettore del seminario diocesano, per diventarne rettore nel 1976 e fino al 1986.
Il 29 aprile 2000 è nominato vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano; riceve la consacrazione episcopale il 1º luglio dello stesso anno. Sempre nel 2000 diventa segretario della Commissione Episcopale per la Liturgia della Conferenza episcopale italiana. Al termine del suo mandato quinquennale, nel 2005 diventa presidente della stessa commissione.
Nel 2005, conclusa la visita pastorale alla diocesi, dà il via ai lavori di restauro della chiesa madre di Cerignola e all’istituzione di un museo diocesano ad Ascoli Satriano.
La sua posizione in materia liturgica è di piena condivisione della riforma liturgica seguita al Concilio Vaticano II, con un’esplicita preclusione nei confronti della forma extraordinaria del rito romano.
Tuttavia, ammette con decisione che dalla presentazione dell’eucaristia in dimensione conviviale a danno della dimensione sacrificale derivano gli abusi liturgici delle celebrazioni e ritiene che la dimensione conviviale sia secondaria rispetto a quella sacrificale.
Il 23 luglio 2009, a conclusione del processo diocesano, invia alla Congregazione per le Cause dei Santi la positio del servo di Dio don Antonio Palladino, che ha spesso indicato ai suoi sacerdoti come modello da imitare.