I fatti: Festa di San Giuseppe, comunicato stampa del primo cittadino alle note vicende degli “sporcaccioni”. Fotografie imbarazzanti fanno bella mostra alle parole di sentito sdegno e le,eventuali,sanzioni pecuniarie che il primo cittadino indirizza ai commercianti ambulanti responsabili di un gesto di inciviltà: l’abbandono di cartoni, carte d’imballaggio e rifiuti vari alla fine della tre giorni della manifestazione.
Un fatto increscioso che rimette , ancora una volta, la città al centro di una pessima esposizione mediatica.
Desideriamo entrare nel merito delle azioni di questa amministrazione che a nostro modesto giudizio ha agito seguendo una prassi logica ma forse, guardando l’insieme di causa ed effetto occorre fare delle utili considerazioni sulla mancanza di una progettualità palesemente evidente.
Una manifestazione che ha una durata di tre giorni, come la festa dedicata a San Giuseppe e con un luogo predefinito, e’ assolutamente impensabile che non sia stato programmato per tempo un piano organizzativo per affrontare in maniera adeguata, come sia logico una situazione straordinaria che va ad alterare il quotidiano corso della vita cittadina.
D’ altronde , leggendo l’albo pretorio, si intuisce che è stata prodotta un ordinanza sulla viabilità dalla quale si può dedurre che l ‘ amministrazione era a conoscenza di situazioni di criticita’ potenziali.
Possiamo ribadire quindi che la parola “programmazione” non faccia parte del lessico amministrativo se dove occorre che venga garantita la salubrità dei luoghi, il benessere e la sicurezza di ospiti che per tre giorni si trattengono in una situazione precaria non viene adottato alcun piano per ovviare alle normali esigenze fisiologiche o di rispetto dei luoghi. Di conseguenza una situazione igienico sanitaria da valutare e pianificare con l’ausilio di strutture idonee come i bagni chimici, o sistemi igienico sanitari mobili.
Non dimentichiamo poi le aree ecologiche dove concentrare lo scarto e munire gli stessi ambulanti di appositi bustoni per la raccolta differenziata previa informazione scritta sulle modalità di raccolta centralizzata una volta che la polizia urbana abbia accertato l’occupazione di suolo pubblico.
Insomma ci pare il minimo sindacale che un organizzazione avrebbe dovuto fare ma a quanto pare non ha fatto .
Pretendere di racimolare denaro senza garantire servizi per poi penalizzare gli stessi contribuenti neretini rimunerando con gli straordinari i nostri operosi e silenti operatori ecologici ci pare che ci sia , come al solito, la demagogia che riempie di parole i comunicati stampa ma che non trova soluzioni al problema; Tanto per non smentirsi!
Quindi ci chiediamo se eventi “straordinari” con la perfetta disorganizzazione organizzata ,come quella che vi abbiamo documentato,sono un modus operandi che evidenzia, se c’è ne fosse ancora bisogno, come è facile risalire a responsabilità certe .
Possibile non prevedere una logistica tale da non mortificare i cittadini che si vedono “insozzare” la propria città e commercianti locali che hanno la “sfortuna” di avere i servizi igienici che ricordiamo ricadono su di loro le esigenze fisiologiche e igieniche di commercianti ambulanti e di avventori di una manifestazione perfettamente disorganizzata?!
La parolina magica che i nostri amministratori sottovalutano è :progettualità. È imbarazzante dover, ancora una volta, suggerire ad amministratori con risorse umane di comprovata professionalità soluzioni a discrasie che ricordiamo ricadono sull’immagine di un intera comunità che loro ,temporaneamente, rappresentano.
Troppo comodo additare di inciviltà e di scarso senso civico chi sporca ma non sarebbe una cattiva idea guardare oltre il proprio orticello e dedicarsi alla prevenzione che ricordiamo è sempre la cura per ogni male? …
A buon Intenditor …