Nardò 3 maggio_di COSIMO POTENZA_Questa Redazione leggendo un post dell’ avv. Vincenzo Candido Renna sulla bacheca dell’avv Marcello Risi si è sentita in dovere di esprimere un’opinione pacata osservando la realtà dei fatti in modo scevro di condizionamenti di parte. Innanzitutto, per dovere di cronaca, partiamo con il precisare le date dell’evento filmato, la commemorazione della morte di Sergio Ramelli voluta dall’attuale sindaco cittadino avv. Giuseppe Mellone insieme al suo gruppo storico, è stata erroneamente indicata dallo scrivente nel 2008 quando poi è chiaro ed evidente che il video riproposto dai giornali fosse molto più recente e precisamente girato nel 2012, per poi passare a una riflessione più attenta sui contenuti.
Il tentativo di giustificare un gesto inqualificabile compiuto dall’attuale sindaco ,da parte dell’autore del post, tralasciando gli aspetti penalmente rilevabili visto che non siamo in un’ aula di tribunale, che nel porgere il giusto omaggio a un giovane ucciso barbaramente da esponenti di sinistra rievoca più di una volta i metodi, le terminologie e i costumi del periodo nazi-fascista, è assolutamente non solo poco riuscito ma anche visto come un maldestro tentativo di arrampicarsi sugli specchi. L’invito chiaro da parte di Mellone, che non lascia adito a diverse interpretazioni, e l’incitamento rivolto verso i presenti a seguire il suo esempio non può essere scagionato dalla giovane età quando poi tra gli organizzatori si notano esplicitamente attuali esponenti di governo che da persone sagge e “cum grano salis” avrebbero potuto impedire l’insano gesto e dare insegnamento sulle linee corrette da seguire. Valutare poi gli atteggiamenti attuali del nostro Sindaco e della sua milizia religiosa come figure da prendere come modelli da copiare ci lascia senza dubbio sgomenti e senza parole. La trasversalità non può essere un merito se è solo un diverso metodo per nascondere un evidente opportunismo. Sedersi al tavolo con esponenti della sinistra per combattere il lavoro nero e trovare soluzioni per i migranti mentre il giorno prima si è dato appoggio a estremismi che rievocano il fascismo e cercano di riportarlo in vita con tutte le sue culture xenofobe, omofobe e razziali è solo voler raccogliere consensi a tutti i costi senza alcun criterio logico. Appoggiare un esponente di sinistra, Emiliano, che sino a questo momento non ha mosso un dito per la nostra cittadina se non con le classiche promesse elettorali che lasciano il vuoto subito dopo, inquinando tra l’altro i rapporti interni di un partito non è sicuramente un comportamento “Ethically correct”. Ci sembra un puro eufemismo, inoltre, parlare di Pravda e “metodo Boffo” in salsa neritina quando poi è palese, in città, il tentativo di asservimento dell’informazione da parte dell’ attuale amministrazione e la creazione di una crudele spaccatura tra gli abitanti molto simile alla guerra tra Guelfi e Ghibellini di medioevale memoria. “Andare Oltre” non significa certamente essere liberi di superare ogni ostacolo senza dover guardare alle regole.
Sperare di superare l’approssimazione dimostrata nell’attuare le progettualità in ambito cittadino tacitando le voci dei possibili oppositori con prebende, incarichi ed elemosine senza un serio programma per il futuro una situazione evidente a tutti. Il nascondere, da parte del primo cittadino, la testa sotto la sabbia delegando i propri sottoposti per presenziare a manifestazioni scomode non lo esula certamente dalle mancanze istituzionali. E’ bene ricordare che il comportamento pilatesco fu condannato dalla storia e non certamente portato agli onori della cronaca, essere assente dove è necessario essere presenti adducendo improvvisi impegni e viaggi come giustificazioni non esalta certamente una figura già abbastanza compromessa per i suoi atteggiamenti poco consoni a un Sindaco dell’intera città e non solo dei suoi fedeli e religiosi amici. La cattiva politica del passato è sotto gli occhi di tutti ma difendere l’incapacità attuale con gli errori commessi da altri equivale essere simili allo studente che motiva la propria impreparazione all’insegnante con la bassa qualità di studio degli altri componenti dell’istituto. Stiamo scrivendo uno dei momenti più bui della storia cittadina, divisioni, esclusioni, esaltazioni, amici che devono essere guardati come nemici per non essere giudicati come appartenenti a fazioni avverse. Tutto questo non è un bene, l’odio sociale alimenta altro odio e può sfociare in violenza.I soggetti istituzionali devono essere i primi a placare gli animi e cercare vie che possono portare all’unione piuttosto che allo scontro tra cittadini. Purtroppo questi giovani ragazzi non hanno ancora capito quale è la via più idonea da intraprendere e continuano a percorrere una strada che non porterà da nessuna parte se non alla sicura sconfitta da parte dell’intera comunità Spesso ci convinciamo di voler bene alle persone più potenti di noi, mentre è solo l’interesse a produrre in noi tale amicizia. Noi ci dedichiamo a loro non per il bene che vogliamo fare, ma per quello che vogliamo ricevere. (François de La Rochefoucauld)