Il Comune di Nardò e il Laboratorio di Monitoraggio dei Sistemi Costieri di Unisalento hanno effettuato una importante ricerca sui relitti storici affondati nelle acque neretine, eccezionali beni culturali e storici capaci di attrarre visitatori di ogni tipo, studiosi e appassionati e di “narrare” le vicende e i trascorsi di uomini e mezzi ormai scomparsi. I relitti, di fatto, giacciono oggi inesplorati in fondo al mare, ad eccezione delle “visite” di pochi subacquei muniti di specifici brevetti di specializzazione.

Comune e Laboratorio, già firmatari di un protocollo d’intesa, hanno studiato un articolato intervento, che parte dalla raccolta di dati, passa dalla realizzazione di alcuni prodotti digitali e si conclude con la costruzione di repliche in modellismo navale di alto valore artistico e storico.

A tale riguardo è stato simulato uno studio, della durata di sei mesi, che è culminato nella realizzazione di un modello di un barcone da trasporto del diciannovesimo secolo e di una sezione di una nave del diciottesimo secolo. Entrambi, assieme a materiali informativi ed esplicativi, sono stati presentati alla Notte dei Ricercatori, tenutasi nei giorni scorsi a Lecce e hanno riscosso un grande successo di pubblico, attirando anche interesse e consensi sia da parte degli operatori del turismo culturale che di vari istituti scolastici.

“L’obiettivo – dice l’assessore all’Ambiente e ai Musei Mino Natalizioè quello di continuare le ricerche avviate, perché siamo convinti sia fondamentale intanto approfondire gli aspetti storici e scientifici, ma anche diversificare ulteriormente l’offerta culturale della nostra città. Rilevo come sia molto importante la collaborazione con il Laboratorio e in generale con Unisalento, che si è già concretizzata con la recente approvazione di un progetto presentato nell’ambito di un Bando Regionale POR 2014-2020”.

“Il successo dei relitti alla Notte dei Ricercatori – aggiunge l’assessore alla Cultura Ettore Tollemetoè la prova ulteriore di come le emergenze culturali del territorio stiano diventando anche un importantissimo elemento di fruizione e quindi di sviluppo per la nostra città”.

“Questo è un esempio virtuoso di collaborazione tra enti – spiega il responsabile del Laboratorio, il professore Giuseppe Piccioli Restache dialogano e costruiscono assieme sapere e cultura. E di questo ringrazio il sindaco di Nardò Giuseppe Mellone.

Dimostriamo come dei beni difficilmente fruibili diventino dei veri e propri attrattori culturali di prima grandezza, anzi di vera e propria eccellenza. Come dimostra il confronto che abbiamo realizzato con i materiali ospitati negli oltre 300 musei a tema, dalla Russia al Portogallo. È assolutamente opportuno, in un prossimo futuro, dare seguito alla ricerca attraverso la partecipazione a bandi per reperire risorse da investire in tale direzione”.

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