Nardò 19 ott:_ Cresce vistosamente il numero di turisti che scelgono la città di Nardò e il suo territorio, si allunga la stagione turistica (ormai compresa tra aprile e ottobre), quattro visitatori stranieri su dieci sono francesi. Queste le indicazioni chiare che emergono dal consueto report autunnale dell’ufficio di Informazione e Accoglienza turistica di piazza Salandra, che traccia un bilancio in numeri della stagione tradizionalmente dedicata ai viaggi e alle vacanze.

Il periodo considerato è quello compreso tra il 1° gennaio e il 10 ottobre 2017 e la “platea” è quella delle migliaia di visitatori che hanno interpellato lo Iat per ogni tipo di richiesta o informazione, puntualmente rilevati e “schedati” dagli operatori dell’ufficio. Cifre che ovviamente non hanno un valore assoluto ed esaustivo delle presenze turistiche in città, ma sono un indicatore importantissimo delle tendenze e dello stato di salute del turismo neretino. Il dato più significativo è l’aumento del 35% delle presenze complessive nel periodo considerato rispetto allo stesso periodo del 2016, che porta a una nuova quantificazione del rapporto tra totale delle presenze provenienti dall’Italia (64%) e totale delle presenze provenienti dall’estero (36%).

L’altro fatto molto rilevante è l’allungamento della stagione turistica che è stata inaugurata, di fatto, ad aprile e maggio con la Pasqua e i “ponti” e che è arrivata alla prima decade di ottobre. In aprile, maggio, settembre e ottobre, il numero delle presenze è stato all’incirca tre volte superiore al dato dello scorso anno, a giugno è rimasto pressoché invariato, mentre a luglio e agosto è addirittura raddoppiato. Per quanto riguarda la provenienza dei turisti, quelli italiani arrivano soprattutto da Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Veneto, mentre quelli stranieri da Francia (addirittura il 40%), Germania (16%) e Belgio (8%). In bassa e media stagione prevalgono i turisti stranieri e i gruppi organizzati italiani, in alta stagione c’è una leggera prevalenza di turisti italiani. Sia per gli arrivi italiani che per quelli stranieri emerge il collegamento strettissimo con i voli diretti all’aeroporto di Brindisi, soprattutto low-cost. Altro dato sintomatico è che solo il 32% delle presenze turistiche alloggia in strutture ricettive della città (il restante 68% ha una sistemazione a Lecce, Gallipoli e dintorni, Porto Cesareo o in piccoli comuni dell’entroterra del Salento).

Lo Iat ha monitorato anche il sentiment dei visitatori, ai quali piace moltissimo il centro storico, l’offerta culturale, la qualità delle soluzioni ricettive, l’eccellenza dei prodotti tipici dell’enogastronomia e l’ottimo rapporto qualità/prezzo di locali, ristoranti, pizzerie, ecc. Moltissimi i riscontri positivi su Portoselvaggio, definito spesso “paradisiaco”, e sul servizio di mobilità offerto attraverso i minibus elettrici. Qualche lamentela invece per la mancanza di parcheggi adeguati. Tra le altre cose, hanno suscitato gradimento l’offerta degli eventi culturali e di spettacolo nei mesi di luglio e agosto e la connessione wi-fi in piazza Salandra e in altre zone della città. Di contro, critiche e suggerimenti sono emersi sul fronte dei trasporti (carenti soprattutto con Porto Cesareo, Gallipoli e con le località balneari della costa adriatica del Salento), delle piste e degli itinerari ciclabili, delle chiese chiuse in bassa stagione (da metà settembre in poi, cioè dopo la fine di Chiese Aperte), della tipologia di attività commerciali nel centro storico (ancora poco diversificate) e infine della mancanza di strutture ricettive di una certa dimensione, che spingono i gruppi organizzati a soggiornare nelle città limitrofe.

“Non a caso è stata l’estate più bella di sempre – commenta il sindaco Pippi Melloneuna estate che ha dato a Nardò grande visibilità. Ci sono scelte piccole e grandi che abbiamo fatto con lungimiranza e coraggio, come quella sugli eventi o il wi-fi nelle piazze, solo per citarne alcune, che indubbiamente hanno reso la nostra città più interessante e più adeguata alle esigenze del turista. C’è ancora molto lavoro da fare, perché siamo partiti a giugno dell’anno scorso con un grave ritardo un po’ su tutti i fronti, ma siamo indubbiamente sulla strada giusta, fatta di qualità, professionalità, programmazione. Il cruccio è la mancanza delle grandi e medie strutture ricettive, che ritengo essenziali, a condizione che siano insediamenti rispettosi del contesto e adeguati agli standard della nostra città”.

“Leggiamo questo report – spiega l’assessore al Turismo Giulia Pugliacon una certa soddisfazione, consapevoli che è un indicatore importante, ma non esaustivo. Direi che dimostra molto chiaramente che il turismo in città è in crescita e che una serie di scelte che abbiamo compiuto hanno favorito questa tendenza. Nardò è una meta di qualità, che piace a un certo target di visitatori innamorati della cultura, della storia e dell’ambiente, un profilo che già a giugno giornalisti, esperti e blogger di viaggio ospiti del nostro press tour avevano perfettamente tracciato con anticipo.

Non è il caso di sedersi sugli allori – continua – ma occorre lavorare sulle cose che ancora non vanno. Penso al fatto di creare le condizioni per l’insediamento di strutture ricettive medio-grandi, a scelte in grado di favorire la diversificazione delle attività commerciali, soprattutto nel centro storico, alla possibilità di allungare la felice esperienza di Chiese Aperte, infine al fatto di rendere il nostro territorio un territorio a misura di bicicletta, una dimensione perfetta per la nostra vocazione. Il problema più grosso restano i trasporti extraurbani e i grandi collegamenti, sui quali il Salento è in una situazione di ritardo imbarazzante che penalizza tutti”.

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