Nel ramo cultura del governo Mellone, nel suo piccolo, inizia con un propositivo assessore, Ettore Tollemento, a percorrere strade vincenti con “un’arma”: La Democrazia partecipata.
Si è svolto mercoledì 18 ottobre 2017 presso la biblioteca Vergari a Nardò un primo e forse, visto la partecipazione, non unico esempio come l’attuale amministrazione stia alzando il tiro nel proporre un dialogo aperto, franco atteso dopo le promesse fatte in campagna elettorale.
Assistere a uno scambio di opinioni tra amministrazione addetti ai lavori nel campo della cultura,istruzione ,comunicazione e cittadini pronti a dare valore aggiunto all’incontro.
Presenti ben tre assessori del governo Mellone: Tollemeto, Puglia , Natalizio e con due tecnici come Albanese e Siciliano, nel ruolo di strategia aziendale nel ruolo operativo di intercettare risorse fra bandi europei e nostrani, è la riprova che Mellone e Co. hanno cambiato marcia in un ottica di avvicinarsi quanto più possibile nel tessuto sociale della città .
L’assessore Tollemeto, nella veste di coordinatore e uditore primario, visto il suo incarico pertinente, non ha lesinato attenzioni e interventi mirati e pacati che ha reso l’incontro piacevole e ricco di spunti a cui certamente i nostri amministratori hanno fatto loro con l’ausilio,inoltre, di un questionario che suggeriamo di estenderlo nei plessi scolastici dove, non sarà da sottovalutare come i giovani percepiscono i contenitori culturali nel 2017.
Amministratori che scendono in campo per ascoltare suggerimenti, idee, proposte e non meno importante condivisioni sui temi generali della “innovazione sociale” e della “cultura accessibile” legate su un tema specifico del progetto di restauro e innovazione della Biblioteca Vergari da innestare nel circuito culturale museale cittadino ridisegnando un architettura che necessita,appunto, di riscrivere il concetto di biblioteca e proiettarla nel 21mo secolo.
Una scelta quasi obbligata per coniugare con i contributi di pensiero di operatori culturali e la scuola il domani prossimo di contenitori che devono necessariamente essere rinnovati e resi fruibili da chi oggi non conosce neanche l’ubicazione fisica della struttura.
Le idee non si sono fatte attendere anche se la scuola non ha dato prova di una sentita partecipazione. L’assenza di dirigenti si è percepita in quella completezza di informazione necessaria a includere le modalità e la direzione di una prossima progettualità .
Le proposte non sono mancate. Dall’acquisto di libri , di tecnologia a la messa in rete di un circuito fruibile e aggiornato di un catalogo che comprende anche il C.r.s.e.c ubicato nel chiostro dei carmelitani, per non menzionare la parte strutturale dove non sono mancati indirizzi di architetti , come i coniugi De Cupertinis, attenti e competenti artefici di azioni mirate a non denaturare una bellezza unica e irripetibile come il nostro centro storico.
Non meno importante ,rendere fruibile un luogo a chi è a digiuno nella lettura e chi non ha un alfabetizzazione adeguata .
Utilizzare, insomma, non un contenitore per “stivare” la cultura su carta e diavolerie elettroniche ma renderla fruibile a 360° coinvolgendo i cittadini che sono a digiuno dell’esercizio della lettura ma schiava dei mezzi di pseudo comunicazione racchiusi in non meno di 4 pollici.
Non ci resta che vedere gli sviluppi di quanto amministratori e tecnici hanno saputo raccogliere in chi ha voluto con la sua presenza esprimere un pensiero della città che vogliamo e …non è cosa di poco conto , ovviamente…