Questa mattina la seconda sezione del Tar Lecce, dopo aver ascoltato i legali delle parti interessate, ha respinto la richiesta di sospensiva dei provvedimenti con cui il Comune aveva stabilito di revocare alla ditta Borgia il servizio di illuminazione votiva cimiteriale, condividendo dunque le tesi del legale dell’amministrazione comunale. In particolare, il Tar, si legge nell’ordinanza, ritiene che il Comune abbia legittimamente utilizzato lo strumento della revoca sanzionatoria previsto dalla convenzione sottoscritta dalla ditta, alla luce delle risultanze della verificazione che lo stesso Tar aveva disposto.
I fatti. La ditta Borgia, com’è noto, gestisce il servizio di illuminazione votiva del cimitero. Lo scorso mese di luglio il Dirigente dell’Area Funzionale n. 1 Cosimo Pellegrino e il sindaco di Nardò, coadiuvati da un consulente tecnico esterno, avendo rilevato una serie di inadempimenti della ditta, in particolare carenze di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto di illuminazione votiva, la diffidavano a porvi rimedio. La ditta, tuttavia, nei primi giorni di agosto, chiedeva al Tar Lecce di sospendere inaudita altera parte l’efficacia delle diffide. Il Tar, accogliendo le tesi difensive del legale nominato dal Comune Paolo Gaballo, respingeva l’istanza cautelare della ditta. Successivamente, il Comune, verificato che la ditta non aveva eliminato gli inadempimenti contestati, deliberava la revoca della convenzione. Il Tar respingeva, per la seconda volta, una nuova istanza di misure cautelari monocratiche avanzate dalla ditta. Lo scorso mese di settembre, però, il Tar decideva di nominare un “verificatore”, un tecnico di sua fiducia, che potesse accertare se gli inadempimenti contestati dal Comune esistevano o meno, rinviando ogni decisione all’udienza del 24 ottobre. Che ha poi portato all’ordinanza pubblicata questa mattina.
“Avevamo ragione a percorrere con determinazione la strada della revoca – commenta il sindaco Pippi Mellone – considerate le numerose inadempienze della ditta Borgia che la verificazione disposta dal Tar ha confermato. Alla luce di questa decisione e dell’efficacia della determina di revoca del servizio finora affidato alla ditta, invito i cittadini a non pagare il canone di 24 euro, che non è più dovuto a Borgia, e di aspettare le imminenti risoluzioni del Comune su questa materia”.