A Nardò c’è spazio adesso per graffitari, writers e street artist e, in generale, per tutti coloro che rendono disegni, murales e scritte sui muri vere e proprie espressioni artistiche. Il Consiglio comunale, infatti, nei giorni scorsi ha approvato il Regolamento che disciplina proprio le attività riguardanti il graffitismo e la street art in genere, la realizzazione di disegni, murales, scritte effettuati con qualunque tecnica grafica (pittura, spray, sticker, poster, ecc.) su spazi di proprietà del Comune di Nardò o messi a disposizione da soggetti privati o altri soggetti pubblici.

L’obiettivo è quello di riconoscere un fenomeno molto diffuso, soprattutto tra i giovani, “legalizzare” (nei modi e nelle misure previste) e incentivare quella che è una moderna espressione creativa e culturale e, infine, contrastare azioni e gesti di tipo vandalico. Naturalmente contribuendo a migliorare lo stato delle periferie e degli spazi urbani.

                Il Regolamento, tra le altre cose, prevede che gli spazi “utili” saranno quelli individuati dall’amministrazione comunale, oltre a quelli messi a disposizione da altri. Dell’elenco non potranno mai fare parte le zone e gli edifici del centro storico, quelli vincolati da norme vigenti a tutela del patrimonio ambientale, architettonico e paesaggistico e le aree ricadenti nel parco di Portoselvaggio. Tutte le opere dovranno essere originali e saranno di proprietà del titolare dello spazio ospitante. Ogni soggetto, singolo o associazione, può presentare un progetto di opera che sarà valutato dalla Consulta della Cultura. Naturalmente, nel rispetto della libertà d’espressione e della creatività, le opere non dovranno essere offensive, discriminatorie e contrarie al decoro e alla pubblica decenza.

                “È uno strumento prezioso – dichiara l’assessore all’Urbanistica e alla Cultura Ettore Tollemetoche permetterà, grazie all’opera degli artisti, di ridare colore e vita ai luoghi grigi della nostra città. Sono orgoglioso del lavoro fatto e del coinvolgimento della Consulta della Cultura, chiamata ad elaborare un parere sul merito artistico culturale di ogni opera che verrà proposta. Individueremo da subito gli spazi da mettere a disposizione. Una nota a margine: l’astensione dei consiglieri di minoranza in aula. Una cosa incomprensibile e ingiustificabile per una iniziativa dall’indiscutibile valore culturale e sociale”.

                “Il regolamento – spiega il consigliere Gianluca Fedele, promotore del Regolamento – è un modo efficace per utilizzare l’arte al fine di riqualificare gli spazi della città. Ci sono molti artisti che chiedono di poter utilizzare questi spazi per esprimersi e “liberare” la propria creatività. La street art ha cambiato la faccia di molti posti nel mondo, di grandi metropoli e di piccoli centri, e sono certo che sarà una opportunità meravigliosa anche per Nardò. È un successo che mi inorgoglisce avendo lanciato l’idea e sono felice di averla condivisa con l’assessore Tollemeto e con i colleghi Durante e Mita”.

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