È stata presentata questa mattina a Palazzo Personè la stagione 2017/2018 del Teatro Comunale di Nardò, che quest’anno si chiama Lo spettatore incantato. Si tratta di un cartellone unico che Comune di Nardò, Teatro Pubblico Pugliese e TerramMare Teatro offrono al sempre più numeroso pubblico di affezionati, che da anni continua a seguire e a premiare la stagione del piccolo gioiello neretino.
La nuova stagione sarà caratterizzata da 17 spettacoli serali (dei cartelloni della stagione di prosa del Teatro Pubblico Pugliese, di Quarta Parete e di Fuori programma), 6 domenicali per le famiglie e 22 matinée dedicati alle scuole di ogni ordine: un fittissimo calendario di ben 45 eventi, per un’offerta che arriva a coinvolgere davvero tutti. La prosa vedrà alternarsi sul palcoscenico artisti come Mario Perrotta, Giulio Scarpati, Valeria Solarino, Valentina Lodovini, Ivano Marescotti, Veronica Pivetti, Nicola Pistoia e Paolo Triestino, Carlo Buccirosso e Maria Nazionale, oltre alle compagnie Cantieri Teatrali Koreja, La Ballata dei Lenna, Teatro dei Borgia, Diaghilev, Teatro Invito e Calandra. Per quanto riguarda il pubblico dei più piccoli, la fortunatissima rassegna domenicale Piccoli sguardi prevede 6 nuovi imperdibili appuntamenti, mentre La scena dei ragazzi, dedicata alle scuole, prevede 22 spettacoli di alta qualità, selezionati nei più importanti festival nazionali di settore. Su quest’ultimo fronte, grazie alla crescita esponenziale di pubblico, il Teatro Comunale di Nardò è uno dei teatri più virtuosi di Puglia.
Oltre agli spettacoli, troveranno spazio anche attività culturali collaterali, come il Laboratorio per tecnici teatrali, diretto da Marco Oliani, il Corso di Teatro per bambini, ragazzi e adulti, l’interessante manifestazione per le scuole Educazione in scena, i progetti speciali La parola meraviglia (con Marco Alemanno) e Lezione di classe (con Silvia Civilla), il Corso di aggiornamento per docenti, nonché la VII edizione dei Teatri di Torre Nova nella cornice del Parco di Portoselvaggio.
“Sono soddisfatto del cartellone che abbiamo costruito – ha detto l’assessore alla Cultura Ettore Tollemeto – adeguato a un pubblico esigente come quello della nostra città e peraltro in forte crescita. Sono state fatte scelte indirizzate alla qualità, ai nomi di richiamo e anche alle eccellenze del territorio, come Mario Perrotta o Koreja. Quest’anno funzionerà in modo un po’ diverso il meccanismo degli abbonamenti, con l’obiettivo di premiare davvero i più affezionati. Chi vorrà assistere alla prosa e agli appuntamenti di Quarta Parete, avrà in omaggio gli spettacoli di Fuori programma al prezzo unico di 152 euro, una opzione cui abbiamo riservato la vendita nei giorni 3, 4 e 5 novembre. Dal 6, sui posti rimasti, si potrà liberamente scegliere sui singoli abbonamenti”.
“Il teatro di Nardò è un gioiellino bellissimo – ha aggiunto il direttore di Teatro Pubblico Pugliese Sante Levante – ed è apprezzabile lo sforzo che questa amministrazione fa, con il supporto nostro e di TerramMare Teatro, per valorizzarlo. Una collaborazione con interlocutori attenti che si rinnova e che ci fa contenti. Questa stagione è più ricca di quella dell’anno scorso, pur con la stessa spesa, ed è anche piuttosto variegata. Mi piace in particolare un certo profilo per cui qualche appuntamento si caratterizza e cioè il fatto di far riflettere grazie a temi un po’ meno leggeri. Nardò ha un pubblico attento e naturalmente questo palcoscenico è piuttosto impegnativo”.
“Il cartellone unico – ha spiegato la responsabile di TerramMare Teatro Silvia Civilla – è una idea bellissima che viene da lontano. Nel teatro, il cuore pulsante della città, stiamo costruendo qualcosa di molto bello, con un’amministrazione attenta, un pubblico che risponde, una platea scolastica che cresce moltissimo. Bisogna sottolineare che c’è un legame con il territorio che consideriamo una vera ricchezza, perché è un fatto straordinario che le scolaresche, con l’occasione del teatro, chiedano di visitare il Museo della Memoria o il Museo della Preistoria”.
“Il teatro – ha aggiunto Marco Alemanno (TerramMare Teatro) – è un investimento per la cultura e per il futuro. E anche quest’anno presentiamo un cartellone ricco sulla base di questo presupposto. Pensiamo che questa stagione stia crescendo di anno in anno, come dimostra l’interesse delle scolaresche, che sono quelle della città e dei comuni limitrofi e persino del territorio del Basso Salento”.
BOTTEGHINO
Abbonamenti a 8 spettacoli
Platea e Palchi centrali
intero euro 112,00 /ridotto euro 100,00
Palchi laterali
intero euro 92,00 / ridotto euro 78,00
Loggione e proscenio euro 56,00
Biglietti
Platea e Palchi centrali
intero euro 16,00 / ridotto euro 14,00
Palchi laterali
intero euro 13,00 / ridotto euro 11,00
loggione e proscenio euro 8,00
Abbonamento Quarta Parete (5 spettacoli)
Platea e Palchi centrali
intero euro 40,00 /ridotto euro 32,00
Palchi laterali
intero euro 32,00 / ridotto euro 20,00
Loggione e proscenio euro 20,00
Biglietti Quarta Parete
Platea e Palchi centrali
intero euro 10,00 / ridotto euro 8,00
Palchi laterali
intero euro 8,00 / ridotto euro 5,00
loggione e proscenio euro 5,00
Abbonamento Piccoli Sguardi (6 spettacoli)
Abbonamento unico euro 25,00
Biglietti Piccoli Sguardi
Biglietto unico euro 5,00
Biglietti Fuori Programma (Calandra)
Biglietto unico euro 5,00
Condizioni generali di abbonamento
Gli abbonamenti ridotti saranno concessi ai giovani under 18 anni, alle persone di oltre 65 anni.
I biglietti ridotti saranno concessi esclusivamente ai giovani under 18 anni, alle persone di oltre 65 anni.
La tessera di abbonamento non è personale e dovrà essere esibita quale titolo d’ingresso al personale di sala.
I documenti attestanti il diritto alla riduzione dovranno essere esibiti all’atto dell’acquisto e, a richiesta, al personale di sala.
Il TPP è accreditato a 18app e Carta del Docente per consentire l’acquisto di abbonamenti e biglietti rispettivamente ai giovani 18enni e ai docenti titolari del bonus.
Vendita dei biglietti e degli abbonamenti
La campagna abbonamenti partirà dal 3 novembre 2017 con i seguenti orari: da lunedì al venerdì dalle ore 16 alle 19.
Per i primi 3 giorni sarà possibile acquistare SOLO entrambi gli abbonamenti (Stagione di Prosa e Quarta Parete) con diritto di prelazione sulla scelta dei posti, ricevendo inoltre in OMAGGIO un biglietto per assistere a tutti e 4 gli spettacoli della compagnia Calandra (Fuori Programma).
I biglietti saranno messi in vendita, a partire dal 10 novembre, il martedì e giovedì dalle ore 16 alle 19 e a partire da 3 ore prima dell’inizio di ciascuno spettacolo.
La vendita dei biglietti dei singoli spettacoli avverrà 7 giorni prima della data di spettacolo.
Info biglietteria tel. 0833.57.18.71.
Info biglietteria tel. 0833.57.18.71.
Orari
Porta ore 20.30 – Sipario 21
Non sarà consentito l’ingresso in sala a spettacolo iniziato.
Il presente programma potrà subire variazioni, indipendenti dalla volontà degli organizzatori, che saranno comunicate tempestivamente secondo gli usi.
INFO
Teatro Comunale di Nardò
Corso Vittorio Emanuele, 22
Tel. 0833.571871
Cell. 328.8248830
CITTÀ DI NARDÒ
TEATRO PUBBLICO PUGLIESE
TEATRO COMUNALE
Stagione di prosa 2017/2018
1dicembre 2017
Teatro dell’Argine
Mario Perrotta
ITALIANI CÌNCALI!
parte prima: minatori in Belgio
LA TURNÀTA
italiani cìncali parte seconda
Progetto Cìncali due spettacoli sull’emigrazione italiana del dopoguerra
di Nicola Bonazzi e Mario Perrotta
collaborazione alla regia Paola Roscioli
diretti ed interpretati da MARIO PERROTTA
Italiani cìncali – Lo spettacolo
L’emigrazione italiana nelle miniere di carbone del Belgio, raccontata attraverso un’epopea popolare, fatta
di uomini scambiati con sacchi di carbone, di paesi abitati solo da donne, di lettere cariche di invenzioni per non svelare le condizioni umilianti di quel lavoro, di mogli che rispondono a quelle lettere con le parole dettate dall’unico uomo rimasto in paese: il postino. E’ lui che racconta tutto quello che ha visto, sentito, letto e scritto. Racconta come può, come deve, ricostruendo uno spaccato violento e amaramente ironico di un Italia uscita dalla guerra e pronta ad affrontare il boom economico. E’ così che le sue storie, così apparentemente personali, ritraggono senza ipocrisia, uno dei capitoli più amari della nostra storia
repubblicana. Lo spettacolo ha ricevuto la targa commemorativa della Camera dei Deputati per “l’alto valore civile del testo e per la straordinaria interpretazione”, è stato finalista al Premi UBU 2004 ed ha segnalato Mario Perrotta tra gli artisti più interessanti della nuova generazione.
I miei cìncali
Cìncali cioè: zingari! Così credevano di essere chiamati gli italiani emigrati in Svizzera; pare, invece, che
fosse una storpiatura di cinq, “cinque” nel linguaggio degli emigranti padani che giocavano a morra.
Quasi un anno di testimonianze, un anno di memorie rispolverate a fatica. Ho preso la macchina e ho girato senza un luogo preciso dove andare, eppure il Sud è tutto uguale, non hai bisogno di sapere dove qualcuno ha preso le valigie ed è partito: basta entrare in un bar, un bar della provincia e chiedere. La risposta è sempre la stessa: – qui tutti siamo emigrati…
Si fanno pregare, un attimo soltanto, poi partono con la loro storia, infinita, che reclama ascolto. Anche il Sud è infinito: tra i paesi montani del nord-est produttivo ed è ancora Sud. Per i Belgi, gli Svizzeri, i Tedeschi che chiedevano braccia dopo la seconda guerra mondiale, Sud era la Puglia, la Sicilia, la Calabria e Sud era il Veneto, il Friuli: – siamo emigrati tutti qui …-
Negli archivi pubblici e privati trovo lettere, diari salvati per miracolo ma loro non hanno più nulla: meglio
dimenticare, dicono. Ma la memoria è importante perché nel 1990, quando nel Salento è sbarcata la prima carretta del mare carica di albanesi, c’erano ancora 1.000 bambini italiani clandestini in Svizzera. Negli anni ’70 erano 30.000…
Mario Perrotta
19 gennaio 2018
Compagnia Gli Ipocriti
Giulio Scarpati, Valeria Solarino
UNA GIORNATA PARTICOLARE
di Ettore Scola e Ruggero Maccari adattamento Gigliola Fantoni
con Paolo Giovannucci
e Anna Ferraioli, Matteo Cirillo, Paolo Minnielli, Federica Zacchia
scena Luigi Ferrigno
costumi Marianna Carbone
luci Raffaele Perin
video e suoni MARCO SCHIAVONI
regia NORA VENTURINI
Note di regia
Abbiamo deciso di mettere in scena Una giornata particolare, superando timori e scrupoli verso il capolavoro cinematografico originale, perché a ben guardarla la sceneggiatura di Scola e Maccari nasconde una commedia perfetta. Un ambiente chiuso, due grandi protagonisti, due storie umane che si incontrano in uno spazio comune in cui sono “obbligati” a restare, prigionieri. Fuori il mondo, la Storia, di cui ci arriva l’eco dalla radio. Un grande evento che fa da sfondo a due piccole storie personali, in una giornata che sarà particolare per tutti: per Gabriele, per Antonietta, per la sua famiglia che si reca alla parata, per gli Italiani che festeggiano l’incontro tra Mussolini e Hitler, senza sapere quanto fatale sarà per i destini del Paese.
Unità di tempo, unità di luogo. E due personaggi che, grazie al loro incontro, cambiano, si trasformano sotto i nostri occhi, scoprono una parte nuova di sé stessi, modificano il loro sguardo sulla realtà che li circonda. Antonietta, asservita ai figli e al marito, grazie a Gabriele mette in discussione le sue certezze sul regime, inizia a dubitare sulle verità propagandate dal fascismo, acquista maggiore rispetto di sé stessa, assapora un modo diverso di stare con un uomo. Gabriele, omosessuale licenziato dalla Radio e in procinto di essere spedito al confino, costretto tutta la vita a fingere e a nascondersi, con Antonietta finalmente si sente libero, esce allo scoperto, per la prima volta si sente accettato, apprezzato e amato per quello che è. Ignorante e sottomessa lei, colto e raffinato lui, apparentemente diversissimi, si sentono, si annusano, si riconoscono. Sono due umiliati, due calpestati, sono due ultimi. Nel giorno del ballo, sono le due Cenerentole rimaste a casa. E la loro storia è la storia, purtroppo sempre attuale, di coloro che non hanno voce, spazio, rispetto, e sui destini dei quali cammina con passo marziale la Storia con la S maiuscola. Nora Venturini
2 febbraio 2018
Cantieri Teatrali Koreja
GUL- UNO SPARO NEL BUIO
da un’idea di Gemma Carbone
con Gemma Carbone
scritto da Giancarlo De Cataldo, Gemma Carbone,Giulia Maria Falzea, Riccardo Festa
assistenti alla regia Giulia Maria Falzea e Riccardo Festa
musiche di Harriet Ohlsson
costumi di Marika Hansson
luci e scene di Gemma e Carlo Carbone
con la consulenza artistica di Salvatore Tramacere
cura tecnica Alessandro Cardinale
ricerca attoriale in collaborazione con Marco Sgrosso
con il supporto di Konstnärsnämnden, ABF, Teatro Dimora Arboreto, Armunia – Centro di residenza artistica Castiglioncello – Festival Inequilibrio e Residenza IDRA
coproduzione Naprawski (SVE)
Questo spettacolo è un monologo.
Questo monologo è un giallo. In particolare è un giallo svedese: c’è la neve, le giornate in cui non sorge mai il sole, un omicidio violento, un complotto politico. In questo spettacolo tutti i personaggi sono biondi e molto alti. Alcuni molto ricchi e importanti, altri soli e disperati. Nessuno è felice.
Il più infelice di tutti è O.P. che poi è anche la vittima. Di O.P. sappiamo tutto: chi era, cosa ha fatto, cosa pensava – persino come si muovevano le sue gambe quando andava a correre nei boschi vicino alla sua bella casa di Stoccolma. Quello che non sappiamo è l’identità del suo assassino, l’arma con cui è stato ucciso e, soprattutto, sopra ogni altra memoria o elucubrazione, il perché. GUL significa giallo in svedese. Questa storia coniuga due elementi distanti eppure pertinenti: il primo è il genere, in letteratura comunemente conosciuto come giallo, appunto; il secondo è uno degli eventi più traumatici della storia contemporanea europea: l’omicidio del premier svedese Olof Palme. Nel 1986, l’assassinio di Olof Palme ha segnato la storia politica mondiale, esattamente come, quasi vent’anni prima e in un altro continente, la morte di John Fitzgerald Kennedy sconvolse gli equilibri politici del tempo. La questione politica dietro l’assassinio del premier social-democratico svedese è immensa e, ad oggi, non totalmente chiarita: ci sono indizi che legano addirittura la CIA, la P2, e Licio Gelli al complotto attorno all’omicidio, ma esistono tracce di coinvolgimenti dei servizi segreti sudafricani, di terroristi curdi e neonazisti scandinavi. Nessuno ha un alibi, tutti hanno un movente. L’omicidio di Olof Palme è un cold case per eccellenza.
Oggi, quello che ci rimane della sua vita non è altro che una storia densa di complotti e interessi politici, un lutto nazionale, un assassino mai arrestato.
Segreti, social-democrazia e sangue.
16 febbraio 2018
Cantieri Teatrali Koreja
OPERA STRACCI
O dell’educazione sentimentale
da un’idea di Enzo Toma e Silvia Ricciardelli
con Anna Chiara Ingrosso, Emanuela Pisicchio, Fabio Zullino
scenografia e luci Lucio Diana
cura della messa in scena Silvia Ricciardelli
scene realizzate da Mario Daniele
regia, drammaturgia e costumi ENZO TOMA
Sulla base di quali modelli comportamentali e culturali i ragazzi vivono il proprio rapporto con i
sentimenti? Quanto, nella loro quotidianità, incidono modelli fondati sul narcisismo, l’egoismo e talvolta
la violenza?
Operastracci è uno spettacolo sui sentimenti, un tentativo di raccontare il naturale rapporto con le
emozioni e con il corpo che cambia: quadri teatrali che, pur senza parole e con l’aiuto delle più
famose arie d’opera, mettono in scena quel complesso viaggio di crescita che è la vita. Nello spazio scenico simile ad un ring, una montagna di stracci, grazie agli attori, diventa veli, palloni, guantoni, pance, e addirittura bambole/marionette che si fanno carico di sentimenti forti come la tenerezza, il ricordo e l’elaborazione della perdita. Le arie del melodramma, sorreggono le atmosfere, le emozioni e persino i giochi, con la misteriosa magia con cui una voce lirica riesce sempre a coinvolgere chi l’ascolta.
Occorrono 30 metri di stoffa per confezionare una sola delle marionette che nascono dalle mani degli
attori sotto la vista degli spettatori. Ci vuole un’ora per tentare di raccontare i sentimenti di due ragazzi
e il mistero dei legami, degli affetti. Dalla storia dell’arte al melodramma, dalla danza al teatro di figura e all’antica tecnica giapponese del Bunraku, uno spettacolo evocativo che attraversa i linguaggi delle arti e fa risuonare i vissuti quotidiani inquadrandoli in un contesto “altro” che, nella distanza, rende possibile affrontare temi delicati come i sentimenti, sempre più necessari ad una generazione digitale.
7 mar. 2018
Sabadi
Valentina Lodovini, Ivano Marescotti
I HAVE A DREAM
Le parole che hanno cambiato la storia
di Gabriele Guidi, Ennio Speranza
musiche Matteo Cremolini
luci Patrick Vitali
suono Emanuele Frusi
videoproiezioni Gianluca Del Torto
con il contributo di Gigi Proietti, Catherine Spaak, Rosario e Beppe Fiorello, Arnoldo Foà
regia GABRIELE GUIDI
Quante volte le parole hanno contribuito a segnare un’epoca, svelando ideali e aspettative
di intere generazioni? Quante volte un particolare momento storico viene ricordato grazie ad una frase o il frammento di un discorso che ha lasciato un segno indelebile? E quante volte ancora i grandi oratori hanno saputo accendere passioni civili individuando i traguardi sociali da conquistare trascinando milioni di persone? Le parole – alla pari degli eventi dunque – hanno inciso sulla storia; anzi, diventando esse
stesse eventi, hanno contribuito a fare la storia. “I HAVE A DREAM – Le parole che hanno cambiato la storia” è un atto unico dedicato ad alcuni dei più significativi discorsi pronunciati da individui che – in epoche diverse – hanno contribuito al corso dell’umanità.
Da Demostene a Martin Luther King, passando per Pericle, Robespierre, Lady Astor, Ghandi, Kennedy, Churchill, Fidel Castro, Mandela e molti altri- fino ad Umberto Eco. Parole che, grazie alla straordinaria attualità delle tematiche affrontate (democrazia, identità etnica, ruolo delle donne, eccidi, intolleranza religiosa- ma anche arte e letteratura come strumenti di protezione dell’essere umano), consentono di rivivere eventi che appartengono alla memoria storica della collettività.
22 marzo 2018
ArtistiAssociati direzione artistica Walter Mramor
Veronica Pivetti
VIKTOR & VIKTORIA
liberamente ispirata all’omonimo film di Reinhold Schunzel
versione originale Giovanna Gra
con Giorgio Lupano
e con Pia Engleberth, Roberta Cartocci, Nicola Sorrenti e un altro interprete in via di definizione
regia EMANUELE GAMBA
Il mondo dello spettacolo non è sempre scintillante e quando la crisi colpisce anche gli artisti devono aguzzare l’ingegno. Ecco allora che Viktoria, talentuosa cantante disoccupata, si finge Viktor e conquista le platee… ma il suo fascino androgino scatenerà presto curiosità e sospetti. Tra battute di spirito e divertenti equivoci si legge la critica ad una società bigotta e superficiale (la nostra?) sempre pronta a giudicare dalle apparenze.
La Berlino degli Anni Trenta fa da sfondo ad una vicenda che, con leggerezza, arriva in profondità.
Veronica Pivetti si cimenta nell’insolito doppio ruolo di Viktor/Viktoria, nato sul grande schermo e per la prima volta sulle scene italiane nella sua versione originale.
4 aprile 2018
Teatro Ghione
Nicola Pistoia Paolo Triestino
LA CENA DEI CRETINI
di Francis VEBER
con Simone Colombari, Maurizio D’agostino, Loredana Piedi Monte, Silvia Degrandi
scene Giulia Romolini
costumi Lucrezia Farinella
luci Luca Palmieri
regia PISTOIATRIESTINO
Un classico della commedia francese, un grande successo che da oltre vent’anni diverte, affascina ed emoziona le platee di tutto il mondo. Un gruppo di ricchi borghesi parigini ogni settimana organizza, per divertimento, una cena in cui ognuno di loro invita un “cretino”: il migliore vincerà la serata.
Comincia da qui una girandola di gag irresistibili e malintesi divertenti, che trascineranno il pubblico in un turbinio di risate di fronte alle situazioni paradossali ed incredibili che, loro malgrado, i protagonisti saranno costretti a vivere. I personaggi di Pierre e Pignon sembrano scritti su misura per Triestino e Pistoia, che affrontano per la prima volta un autore d’oltralpe, accompagnati da una
compagnia di splendidi attori. Francis Veber (autore tra l’altro de L’apparenza inganna, La capra, Il rompiballe) analizza la nostra società con lucida ironia, sovverte i luoghi comuni e mostra il lato “cattivo” di ognuno di noi, regalandoci un divertimento (questo sì) “intelligente”.
11 aprile 2018
Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
Carlo Buccirosso
IL POMO DELLA DISCORDIA
con Maria Nazionale
e con (in ordine di apparizione) Monica Assante di Tatisso, Giordano Bassetti, Claudiafederica
Petrella, Elvira Zingone, Matteo Tugnoli, Mauro de Palma, Peppe Miale, Fiorella Zullo
e con la partecipazione di Gino Monteleone
scene Gilda Cerullo e Renato Lori
costumi Zaira de Vincentiis
musiche Sal Da Vinci
aiuto regia Martina Parisi
luci Francesco Adinolf
scritto e diretto CARLO BUCCIROSSO
“Doveva essere un giorno felice, si celebravano le nozze della dea del mare con un uomo bellissimo, e tutti gli dei erano venuti a festeggiare gli sposi, portando loro dei doni!… La sala del banchetto splendeva di mille luci e sulla tavola brillavano caraffe e coppe preziose, colme di nettare ed ambrosia, e tutti gli invitati erano felici e contenti… solo Eris, dea della discordia, non era stata invitata, ma nel bel mezzo del banchetto, arrivò, lanciò una mela d’oro sul tavolo imbandito e scappò via, creando dissapori e contrasti tra i tutti i presenti.” Tutto ciò, in breve, appartiene alla classica mitologia greca, ma proviamo a trasferirla ai giorni d’oggi, in una normale famiglia benestante, dove l’atmosfera e l’euforia di una festa di
compleanno organizzata a sorpresa per Achille, primogenito dei coniugi Tramontano, potrebbe
essere turbata non da una mela, non da un frutto, bensì da un pomo, un pomo d’Adamo, o meglio,
il pomo di Achille, il festeggiato, ritenuto un po’ troppo sporgente…
E se aggiungiamo che Achille, vivendo un rapporto molto difficile con suo padre Nicola, è
continuamente difeso a spada tratta da sua madre, la epica Angela, non essendosi ancora
dichiarato gay, e non avendo mai presentato Cristian, il proprio fidanzato, che da anni bazzica in
casa spacciandosi per il compagno di sua sorella Francesca… se aggiungiamo poi che alla festa
sarà presente anche Sara, prima ed unica fiamma al femminile della sua tormentata adolescenza,
Manuel estroso trasformista, Marianna garbata psicologa di famiglia, ed Oscar un bizzarro vicino
di casa che non ha mai tenuto nascoste le proprie simpatie nei confronti di Achille… beh, allora
possiamo realmente comprendere come a volte la realtà, possa di gran lunga superare le fantasie,
anche quelle più remote della antica mitologia… Omero mi perdoni!
Carlo Buccirosso
QUARTA PARETE – Domenica 12 Novembre 2017 – ore 21:00
Compagnia La Ballata dei Lenna
Cantare all’amore
di e con Nicola Di Chio, Paola Di Mitri, Miriam Fieno
Collaborazione alla drammaturgia Michele Santeramo
Produzione La Ballata dei Lenna
Coproduzione Teatro Bottega degli Apocrifi
Produzione esecutiva ACTI Teatri Indipendenti
Una tristallegra storia dei giorni nostri che intreccia tre vite senza coraggio. Quella di due sorelle, l’una di una bellezza vincente prossima a un matrimonio d’interesse, l’altra una poltiglia di difetti, scarica di aspirazioni, e quella di un sarto, campione della razza dei falliti, chiamato dalla bella a riparare l’abito da sposa usato. Il ritmo nevrotico della vicenda dettato dall’imminente cerimonia trova una quiete sorridente nell’universo condiviso di imbarazzi, inciampi, brividi e controattese, che da subito sorprende i due brutti. Ma quando le casse della felicità sembrano poter urlare al massimo volume, arriva quella paura che spegne ogni fracasso.
Vincitore Bando “Next” ed. 2015
Vincitore In-Box ed. 2014
Finalista Play Festival 2.0\ Atir Ringhiera Milano ed.2014
Vincitore E45 Napoli Fringe Festival 2013
Selezione Festival Internazionale Castel dei Mondi 2013
FUORI PROGRAMMA – Giovedì 16 novembre 2017 – ore 21.00
Compagnia Calandra
4 di cuori
di Giuseppe Miggiano
Con Federico Della Ducata, Luigi Giungato, Patrizia Miggiano, Anna Rita Vizzi, Piero Schirinzi.
Regia di Giuseppe Miggiano
Pièce molto divertente e brillante. Un banale equivoco e due coppie appartenenti a generazioni diverse. Tutto ruota attorno a un tema proprio della farsa: le bugie dei personaggi e gli equivoci che esse provocano in un mondo apparentemente ordinato. Filippo, maturo uomo d’affari, vuole passare un weekend con la sua giovane amante che ha una relazione seria (il matrimonio è in vista) con il giovane e squattrinato Leo. Quest’ultimo ha qualche dubbio sulla fedeltà della ragazza, come ne ha anche Sara, moglie paziente ma non ingenua, sul marito Filippo. In una situazione di questo genere, succede di tutto: battute, girandole di malintesi ed equivoci, e … un finale a sorpresa!
QUARTA PARETE – Sabato 25 Novembre 2017 – ore 21:00
Compagnia Teatro dei Borgia
Cabaret Sacco e Vanzetti
Ideazione e regia Gianpiero Borgia
Musiche Roberta Carrieri
Con Valerio Tambone e Gianpiero Borgia
Cabaret Sacco e Vanzetti racconta la vicenda di due migranti, due famosi migranti italiani: Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, appunto.
La storia, narrata attraverso una rielaborazione drammaturgica che vede in scena due attori impegnati a raccontare gli scontri, l’amicizia e i sette anni di carcere di questi due migranti, è il mito di due umili, consegnati alla storia come eroi moderni: condannati alla sedia elettrica per un crimine che non avevano commesso, il processo divenne politico e paradigma dell’ingiustiza.
Cabaret Sacco e Vanzetti è uno spettacolo che coniuga musica e prosa, poesia e biopic, dramma didattico e musical, azione e narrazione, muovendosi con grande agio tra un genere e l’altro, in una miscela esplosiva che sorprende e istruisce, diverte e fa riflettere.
QUARTA PARETE – Domenica 10 Dicembre 2017 – ore 21:00
Compagnia Diaghilev
La Favola de Zoza
liberamente tratto da Lo Cunto de li Cunti di Giambattista Basile
scritto e interpretato da Paolo Panaro
Con Angelo De Leonardis, baritono;
Debora Del Giudice, spinetta; Giuseppe Amatulli, violino
La Favola de Zoza è un libero adattamento dall’opera Lo Cunto de li Cunti (1634) di Giambattista Basile, il più antico libro di favole europee.
Zoza, figlia del re di Vallepelosa, non sorride mai. Il padre ha con ogni mezzo provato a guarirla della sua melanconia. Tutto è inutile. Tenta allora un ultimo trucco: fa costruire davanti al suo palazzo una fontana che schizzi olio sui passanti. Una vecchia tenta di riempirne un vasetto. Un paggio tira un sasso e le frantuma l’oliera. La vecchia, furibonda, alza il sipario della sua gonna e mette in mostra la sua scena boschereccia. Zoza, che da una finestra ha spiato lo spettacolo si abbandona a una risata incontenibile. La vecchia, risentita, la maledice e la meravigliosa macchina teatrale si avvia.
Lo spettacolo si avvale di un piccolo ensemble di musica antica (violino, spinetta e voce) che riprende alcuni brani del primo ‘600 molto spesso citati dallo stesso Basile nei suoi racconti.
FUORI PROGRAMMA – Venerdì 12 gennaio 2018 – ore 21.00
Compagnia Calandra
Tartufo
di Moliére
Con Federico Della Ducata, Donato Chiarello, Luigi Giungato, Patrizia Miggiano,
Federica De Prezzo, Anna Rita Vizzi, Ester De Vitis, Piero Schirinzi
Regia di Giuseppe Miggiano
Un capolavoro del teatro classico che non ha bisogno di presentazioni. La Calandra lo mette in scena con grande originalità, puntando sulla parola e il gesto. Con una scenografia essenziale, ma ingegnosa, esalta i dialoghi, che tra comicità, ironia e sarcasmo mettono al bando l’ipocrisia e la stupidità. Questo lavoro della Calandra è già inserito in diverse stagioni professionistiche nazionali.
FUORI PROGRAMMA – Venerdì 9 febbraio 2018 – ore 21.00
Compagnia Calandra
L’Orlando furioso
di Ludovico Ariosto – adattamento di Luigi Scorrano
Con Federico Della Ducata, Donato Chiarello, Luigi Giungato, Manuela Marrella
Ester De Vitis, Piero Schirinzi.
Regia di Giuseppe Miggiano
Questo spettacolo ha consentito alla Calandra di vincere prestigiosi premi nelle oltre 200 repliche in tutta Italia. E’ un lavoro che tratta un classico della letteratura con dissacrante ironia e profondo studio dei personaggi, spaziando dalla comicità alla riflessione, scaturite da continui rimandi agli odierni problemi sociali.
QUARTA PARETE – Domenica 4 marzo 2018– ore 21:00
Compagnia Teatro Invito
PROMESSI!
ovvero I Promessi Sposi in scena
Da Alessandro Manzoni
Drammaturgia Luca Radaelli
Regia Luca Radaelli e Beppe Rosso
Con Stefano Bresciani, Giusi Vassena, Federica Cottini,
Marco Menghini, Nicola Bizzarri
Cinque attori raccontano la celebre storia degli sposi promessi, interpretando i personaggi principali del romanzo manzoniano: ognuno ha il suo (Don Abbondio, Agnese, Cristoforo, Lucia e Renzo), tuttavia la coralità del racconto fa sì che dal tessuto drammaturgico emergano anche le voci dei personaggi minori, ma soprattutto emerge la voce del popolo dolente, furente, impaurito, che deve superare le prove della carestia, della guerra e della peste.
Lo spettacolo si muove sui differenti registri che si evincono dal romanzo: da quello lirico a quello epico, da quello comico a quello tragico. L’ispirazione per questo racconto dei Promessi Sposi è una sceneggiatura di Pier Paolo Pasolini, mai realizzata, in cui l’autore fa raccontare la vicenda da Renzo ai propri discendenti in un appassionato e colorito flash-back.
QUARTA PARETE – Domenica 18 marzo 2018 – ore 21:00
Compagnia Teatro dei Borgia
Arlecchino Servitore
Ideazione e regia Gianpiero Borgia
Di Fabrizio Sinisi
La maschera di Arlecchino è da sempre protagonista del repertorio comico e popolare italiano, ma chi è oggi Arlecchino? L’Arlecchino contemporaneo è l’emarginato, l’affamato, il disoccupato, l’individuo macinato dalla Storia, costretto in tutti i modi ad arrangiarsi; Arlecchino è la smorfia di chi deve combattere, da solo, contro forze ben più grandi di lui, chi per sopravvivere deve disperatamente e abilmente giostrarsi fra i potenti, trovare escamotages, escogitare sotterfugi, trucchi, mediazioni, doppi fondi, doppi sensi, doppie identità.
Il lavoro, dopo Gl’innamorati e La Locandiera, conclude un fortunato ciclo di riscritture goldoniane, che traspongono l’opera del più grande commediografo italiano dal ‘700 alla contemporaneità, dal nord al sud d’Italia, dalla commedia dell’arte a una deriva quasi stanislavskjana.
FUORI PROGRAMMA – Venerdì 20 aprile 2018 – ore 21.00
Compagnia Calandra
Dott. Jekyll & Mr. Hyde
di R. L. Stevenson
Con Federico Della Ducata, Donato Chiarello. Regia di Giuseppe Miggiano
Siamo nel regno del doppio, del doppio gioco, dello specchio che si guarda allo specchio ad libitum, immersi in quella sottile linea tra la notte e il giorno, tra il bene e il male, il silenzio e il clamore, l’istinto selvaggio e l’equilibrio, il veleno e il suo antidoto. Tra la vita e la morte. Un giallo che è al contempo noir, un flusso di coscienza, un dialogo tra una persona, un monologo tra due, un rimando continuo nel limbo della narrazione e del vissuto. Henry Jekyll, scienziato colto e ambizioso, si guarda allo specchio e vuole uscire dal suo vecchio corpo, anela simulacri di giovinezza, di forza, di purezza, di puro male. Il giovane mister Hyde è alle porte, vibrante, malefico ma affascinante. Veleni terribili metteranno la parola fine all’ambizione dell’Uomo, a una realtà menzognera. Spettacolo vincitore di numerosissimi premi in tutta Italia per la regia, attori, scenografia.