“Continuo a leggere, ormai da giorni, interpretazioni e letture favolistiche in merito alla situazione finanziaria del Comune di Nardò e stento a credere che si possa arrivare a tale livello di falsificazione della realtà delle cose”. Così l’assessore al Bilancio Gianpiero Lupo spazza tutte le voci sulla incerta solidità finanziaria dell’ente e sui rischi per la tenuta dello stesso.

“Un dato su tutti – continua – è il saldo di cassa che ad oggi è di 3 milioni e 600 mila euro, un dato direi esaltante che racconta meglio di qualsiasi altra cosa la solidità attuale dell’ente e la cura a cui sono state sottoposte le casse del Comune. Sono finiti gli anni delle censure della corte dei Conti e dei buchi di Bilancio. L’unico “buco” che oggi merita attenzione è quello dei bilanci familiari della squadra dei disastri, cioè degli otto componenti della Giunta del 2012 che dovranno sborsare, com’è noto, 50 mila euro.

L’errore in cui qualche zelante giovane amministratore può essere incorso è probabilmente legato al fatto che il dirigente dell’Area Funzionale n. 2 Gabriele Falco, nei giorni scorsi, ha inviato una lettera in cui sottolineava la differenza di incassi relativi a oneri di urbanizzazione e condoni edilizi. A fronte di un milione e 900 mila euro incassati nel 2016, per il 2017 ne risulta solo un milione. Una circostanza che ha indotto il sindaco Mellone a chiudere gli uffici dell’Area 1 per consentire, per la prima volta dopo trent’anni, il disbrigo delle pratiche di condono edilizio chiuse negli archivi. Un intervento responsabile e necessario che ha comportato qualche sopportabile sacrificio per tecnici e cittadini. Questa comunicazione interna è stata strumentalizzata in maniera indecente, rivelando peraltro, tra papere e strafalcioni, l’assoluta impreparazione tecnica dei cecchini di queste ore.

So che a questi “ultras del dissesto” non va giù – continua ancora Gianpiero Lupo – ma il bilancio del Comune di Nardò è solido e tutte le opere e gli investimenti preventivati per l’anno in corso verranno realizzati, dopo quelli già realizzati (via Bologna e palazzetto su tutte) nei primi dieci mesi dell’anno. Le ricostruzioni, le bugie e le letture incredibilmente sbagliate di questi giorni rappresentano un problema che non esiste e servono solo a spostare l’attenzione da un problema viceversa reale e molto grave, cioè le responsabilità gestionali degli anni scorsi sui quali la Corte dei Conti continua a chiedere lumi, anche in questi giorni. Non solo, ma ascoltare critiche sui soldi spesi per il servizio aggiuntivo di scuolabus da parte di chi fomentava le madri di Boncore o magari ascoltare, con toni vagamente razzisti, che il Comune avrebbe speso 120 mila euro per gli immigrati (quando in realtà si tratta di risorse del ministero e neanche un centesimo è stato preso dalle casse di Palazzo Personè), fa sorridere pensando che molti di questi critici erano fino a giugno 2016 gli artefici di tutti i problemi della città.

Problemi – conclude – che è toccato a noi affrontare dopo anni di trascuratezza e irresponsabilità, l’epoca del formaggio svizzero e dei piccoli Topo Gigio di casa nostra. Nel 2018 continueremo l’opera di rilancio dell’ente e della città con un pacchetto di interventi, di opere e di soluzioni che speriamo di alimentare anche con gli 800 mila euro che arriveranno dalla vendita della quota pubblica della farmacia comunale”.

 

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