Bari,17 maggio_I consiglieri del M5S Antonio Trevisi e Cristian Casili hanno depositato un’interrogazione diretta all’assessorato all’ambiente per avere chiarimenti sul progetto di riutilizzo dei reflui trattati dagli impianti di depurazione di Nardò e Porto Cesareo.
“Ora che è stato scongiurato il progetto della condotta sottomarina – spiegano i pentastellati – ed è stata raggiunta un’intesa che prevede la realizzazione di soluzioni alternative allo scarico a mare mediante progetti di recupero e riutilizzo dei reflui, garantendo la loro massima depurazione, la nostra preoccupazione è che le opere in fase di progettazione non siano in grado di garantire un efficiente depurazione rispetto alle esigenze del territorio. La capacità prevista per il depuratore di Porto Cesareo ci sembra sottodimensionata, con il rischio che, soprattutto durante il periodo estivo, l’impianto sia sempre in emergenza nonostante gli interventi di riuso. I dati progettuali non sembrano tenere in considerazione le esigenze dell’abitato con riferimento alla dotazione idrica per abitante prevista per questa tipologia di abitati e ai dati relativi al carico generato sugli impianti soprattutto se si considera la presenza di strutture alberghiere e di servizi di ristorazione nel territorio di Porto Cesareo”.
Altra questione che preoccupa i pentastellati è l’eccessiva vicinanza dell’ecofiltro 2 all’Area naturale marina protetta di Porto Cesareo, che potrebbe recare pregiudizio all’Area stessa, anche in considerazione dei rischi per la falda superficiale.
“E’ necessario assicurare – proseguono i cinquestelle – che le successive fasi progettuali sviluppino adeguate soluzioni tecniche per potenziare gli impianti al fine di garantire un adeguato trattamento delle portate giornaliere reali. Chiediamo la massima chiarezza sulle modalità con cui si intende assicurare l’effettivo riutilizzo dei reflui valutando il fabbisogno irriguo in relazione ai volumi mensili di acqua prodotti dal depuratore, per ridurre al minimo la necessità di sversare i reflui eccedenti in battigia. Questo, in particolare, nel periodo invernale quando le colture agrarie non necessiteranno di un’ingente irrigazione e le piogge pregiudicheranno la capacità di assorbimento delle vasche”.