Nardò,24 marzo_ Due temi all’ordine del giorno della nostra città. La questione del regolamento della ZTL in centro e la , presunta, promessa mancata della riduzione della tassa dei rifiuti. Argomenti importanti da peso contrattuale di Mellone & Co in cui si gioca la credibilità del suo terzo anno di mandato dedicato come ha sostenuto lo stesso Mellone in un’intervista a Telerama : “il terzo anno di mandato è dedicato alla rivoluzione”.

Per quanto riguarda la chiusura del centro storico non siamo stati teneri sull’argomento, non per la sua chiusura che riteniamo un passo importante in quel ventennio di lotte politiche e di comitati a cui va riconosciuta quella primogenitura che ha portato ai risultati che vediamo oggi.

Nel nostro non esseri teneri, abbiamo sostenuto e sosteniamo che in mancanza di una visione d’insieme organica della viabilità urbana in assenza di un progetto che metta in condizione il cittadino/avventore/turista ecc. di usufruire dei servizi che solo l’amministrazione deve erogare per sostenere il commercio in centro e non solo, il presunto “guazzabuglio” appare evidente.

I commercianti / imprenditori che hanno fatto e fanno la loro parte attenendosi alle regole, sono poli di attrazione del flusso di un’economia che con i loro servizi permettono di diversificare fra ricezione,ristorazione e intrattenimento culturale, l’offerta per cittadini/avventori/turisti che vanno portati in centro o invitati (“fate vobis”) con servizi che riguardano esclusivamente il governo cittadino che ha il dovere di sostenere le realtà in loco.

Il ritorno alle “famigerate” strisce blu sul perimetro del centro storico, aree di deflusso per la sosta con navette di collegamento a basso impatto ambientale legate ad applicazioni telematiche di coupon tra commercianti/avventore/ comune per incentivare l’uso del mezzo pubblico, l’uso massivo di una progettualità che rivoluzioni, veramente, l’attuale viabilità ordinaria cambiando il modo di vivere la città a dimensione di cittadino/a.

Sono solo alcune potenziali soluzioni che andrebbero concertate e  attuate passando, ovviamente, da quella democrazia partecipata ferma al palo visto che si lascia , di contro, alimentare gli sproloqui di detrattori che si spendono a criticare un’amministrazione che ha la colpa di aver ereditato doti ingombranti e di voler a tutti costi correre in quel pragmatismo che ha evidenti limiti.

Quando si amministra si scopre che la bacchetta magica del mago Zurlì è solo una bufala a buon mercato!…

Per restare in tema di doti ingombranti, Mellone & Co sulla questione delle TARI (tassa sui rifiuti) si era speso in modo non convenzionale in quella campagna elettorale che lo vedeva antagonista a coalizioni che si riproponevano con il solito cliché di promesse mancate.

Mellone fu abile comunicatore in quel contesto anche perché colpiva nella pancia dei cittadini che di vessazioni e affini desideravano un cambiamento di marcia, in contrapposizione ad amministrazioni passate dove il pressapochismo e la politica dei crocicchi era un modus operandi collaudato dove si affermava, come dagli torto, che dopo 35 anni di “sale Gigetto, scende Giggino” nulla muta in quello stallo in stato di putrefazione avanzata.

Quindi la doccia fredda venuta da una condanna di 2,6 milioni di euro al comune di Nardò per gli anni che vanno dal 2010 al 2016 per inadempienze dovute, come comunicato dall’assessore al ramo  Gianpiero Lupo, nel comunicato stampa del 23 marzo us, documentando a prova di “furbetto” perché quest’anno non si potrà diminuire la Tari.

Boccone ghiotto per i soliti e stantii sproloqui di detrattori che , ovviamente, non aspettano altro quando si tratta di nascondere sotto il tappeto verità scomode riconducibili a inadempienze documentate e per giunta condannate!

Un colpo per il pragmatismo per Mellone & Co che ora dovrà impiantare una “crociata” contro l’evasore, già partita con la nuova campagna della raccolta differenziata, per stanare chi da parassita è a carico del contribuente virtuoso, oggi vittima di una cattiva disinformazione e di chi era invisibile alla politica dei crocicchi di un passato che si ripropone con una certa petulante litania …