Nelle prime ore di questa mattina il Comando Compagnia Carabinieri di Campi Salentina ha portato a termine
un’operazione tesa a contrastare un’emergente consorteria criminale ramificatasi nell’area del nord Salento, in
particolare nei centri abitati di Campi Salentina e Novoli, dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare
cocaina e marjuana, estorsioni e lesioni personali aggravate dal metodo mafioso.
Il GIP del Tribunale di Lecce, su richiesta del PM della DDA di Lecce, che concordava pienamente con le risultanze
investigative prodotte dalla Sezione Operativa del NOR di questa Compagnia, ha emesso un’ordinanza di custodia
cautelare in carcere per i reati sopra menzionati nei confronti di: S. M, 45 anni, G. A., 25anni, e DM P, 32 anni, tutti con pregiudizi.
Nel corso delle attività investigative sono stati identificati e deferiti in stato di libertà altri due soggetti coinvolti a vario
titolo nell’indagine, ma con minori responsabilità.
Il provvedimento è stato eseguito dai militari del Comando Compagnia di Campi Salentina con l’ausilio di un’unità
cinofila antidroga di del Nucleo di Modugno.
L’indagine ha avuto inizio nei primi mesi dello scorso anno, periodo in cui in questo territorio era stata registrata una
recrudescenza dei reati legati al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti che vedeva coinvolti anche soggetti
minori. Al fine di porre un freno al diffondersi di tali delitti che, per l’organizzazione e la spregiudicatezza evidenziata
attraverso il coinvolgimento di giovani ragazzi locali, avevano generato vivo allarme nell’opinione pubblica, venivano
intensificati i servizi preventivi ed info-investigativi, anche attraverso numerosi servizi di osservazione, controllo e
pedinamento dei personaggi, effettuata un’accurata analisi di tutte le informazioni acquisite e successivamente eseguite
attività tecniche.
L’attività ha preso le mosse dal monitoraggio di colui che emergeva come promotore dell’illecita attività, tale S.M, personaggio di elevata caratura delinquenziale gravato da numerosi precedenti penali tra i quali anche il
reato di associazione mafiosa, estorsione, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti; scarcerato
dopo avere sofferto un periodo di detenzione durato circa tredici anni. L’ascesa del predetto è stata caratterizzata dalla
sua capacità nel riuscire a fornire un’immagine di potere e pericolosità, dettata dalla sua esperienza criminale e da un
indiscusso carisma delinquenziale, elementi questi necessari a ricompattare un gruppo che, a seguito delle numerose
vicende giudiziarie, si era sfaldato nel corso degli anni.
La seconda figura emersa è stata quella di G.A, pregiudicato per reati di detenzione e spaccio di
sostanze stupefacenti, ritenuto anch’egli a pieno titolo nella gestione dello spaccio di stupefacenti al dettaglio che
veniva imposta a giovani soggetti locali anche minorenni
Il ruolo dominante era rivestito da S.M, sul cui conto sono stati documentati numerosi contatti con
soggetti ritenuti a lui vicini e collaboratori nella gestione dell’attività illecita, tra cui lo stesso G.A e DM.P.
Le attività tecniche hanno permesso di stabilire come gli ultimi due fossero alle dipendenze del primo dal quale
ricevevano direttamente gli ordini nel corso dei loro fugaci incontri.
L’indagine ha fatto emergere oltre ad un giro d’affari di migliaia di euro con la vendita e la movimentazione di almeno
un kilo si stupefacente al mese, con decine di assuntori, anche l’assoggettamento e la sudditanza dimostrata da coloro ai quali lo S.M impartiva ordini e direttive.
Sono stati altresì, documentate, spedizioni punitive, minacce, pestaggi e atti intimidatori che il gruppo capeggiato da
S.M ha posto in essere per far prevalere la propria supremazia sul territorio nei confronti di coloro che per
qualche ragione venivano meno alle loro imposizioni.
Al termine delle perquisizioni domiciliari sono stati rinvenuti, presso l’abitazione dello S.M , e posti sotto
sequestro, 7 involucri di marjuana del peso di 50 gr. cadauno, 5 gr. di cocaina ed € 700 ritenuti provento attività
delittuosa, pertanto il predetto veniva arrestato anche in flagranza di reato per detenzione a fini di spaccio di
stupefacenti.
I predetti, al termine delle formalità di rito sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Lecce
