Hdl Nardò Basket prova a cambiare le carte dei pronostici a Trieste, ma non ci riesce. Terzo ko di fila per il Toro, alle prese con tutte le big del girone Rosso di A2 in questa partenza di stagione che sembra il Mortirolo. Anche in questa occasione gli uomini di Gennaro Di Carlo convincono per pochi tratti della partita, la Pallacanestro Trieste è forte ed esperta e non perde l’occasione di capitalizzare la propria superiorità.   
 
Nardò parte con Maspero, Smith, Stewart, La Torre e Iannuzzi. Trieste perde Filloy alla vigilia, è in panca per onor di firma. Candussi rompe il ghiaccio con una tripla, un segnale di quello che accadrà spesso nei 40 minuti. Nardò risponde con Stewart e con le penetrazioni di Smith, per tre volte l’americano con la maglia numero 3 taglia la difesa giuliana e tiene i granata nella scia dei padroni di casa. La differenza, però, la fa la vena realizzativa dei triestini dalla distanza lunga, vanno a segno Ruzzier, Brooks e Campogrande (due volte). Nel Nardò entrano prima Nikolic, poi Parravicini e Ferrara, alla difesa aggressiva e un po’ troppo fallosa servono infatti rifornimenti di fiato e lucidità. Finisce 26-21 per Trieste, con sette triple a una nel tabellino.    
 
La squadra con l’alabarda sul petto parte a razzo nella seconda frazione e segna subito il +9. Si fa male Campogrande, sin qui miglior realizzatore dei suoi (9 punti), ma Trieste non si scompone e allunga ancora (+13). Nardò lotta, servirebbe anche qualche centimetro provvidenziale: una palla di Smith in sospensione percorre tutto il ferro ed esce. Immagine che racconta molto di questa partita e forse di questo inizio di stagione per il Toro. L’ultimo minuto del quarto, tuttavia, è tutto granata con un incoraggiante parziale di sette a zero. Si chiude sul 49-41
 
I ragazzi di Di Carlo non escono benissimo dagli spogliatoi. Trieste fa subito +19, gli ospiti vanno solo a folate ed evidentemente non basta. I raddoppi della difesa granata favoriscono gli scarichi degli avversari, in giornata di grazia al tiro. C’è una nuova luce, però, nella seconda metà della frazione, con i canestri ravvicinati di Parravicini e Iannuzzi, che consentono di rosicchiare il passivo (-6). Smith e Stewart guidano la resistenza granata e riaprono la contesa. Il finale del terzo quarto è 73-68.
 
Nei momenti più critici per i giuliani, emergono sempre il talento e il carattere di Candussi e Reyes. Coach Christian si aggrappa a loro. Dall’altra parte qualche imprecisione di troppo, per esempio nei liberi di Iannuzzi. La panchina più lunga di Trieste è un fattore decisivo in un finale in cui serve freschezza. I neretini finiscono sulle ginocchia. Una tripla dall’angolo di Brooks incenerisce definitivamente il Toro, il rientro in campo di La Torre non basta. A due minuti dalla fine il +15 è una sentenza. L’epilogo è 96-82, il copione è già visto. Dopo Udine e Forlì, anche Trieste si dimostra fuori dalla portata di una squadra a cui stasera non bastano quattro uomini in doppia cifra (Smith, Stewart, Iannuzzi e Parravicini) e poco, pochissimo altro. 
 
Il quarto atto di un inizio di campionato severissimo è già domenica. Al Pala San Giuseppe scende la Fortitudo Bologna.   
 
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