Nardo’ 22 maggio 2014. Riprenderanno questo pomeriggio alle ore 16,30 i lavori della Commissione Ambiente del Comune di Nardò presieduta da Salvatore Antonazzo, il presidente della Commissione Ambiente, con riferimento alla pratica presentata dalla ditta ITASMAL s.r.l., rilevando la necessità di acquisire uno studio di impatto cumulativo sugli effetti che l’ampliamento avrà sull’intera porzione di territorio interessato, anche in relazione alla ulteriore cava di calcarenite (sia pure in località “fattizze” a Boncore) di cui la ditta Giordano srl ha chiesto l’autorizzazione all’emissioni in atmosfera (vedasi conferenza dei servizi presso Provincia di Lecce del 12.05.2014) e che potrebbe avere ampia influenza correlata, a maggior tutela degli interessi di tutti i concittadini ed in particolare di quelli residenti in località “Pantalei”.
Pertanto, si chiederà l’immediata attivazione della procedura sancita dall’art. 14 ter della Legge 241 del 1990 che esplicatemene così sancisce:
“Per assicurare il rispetto dei tempi, l’amministrazione competente al rilascio dei provvedimenti in materia ambientale può far eseguire anche da altri organi dell’amministrazione pubblica o enti pubblici dotati di qualificazione e capacità tecnica equipollenti, ovvero da istituti universitari tutte le attività tecnico istruttorie non ancora eseguite. In tal caso gli oneri economici diretti o indiretti sono posti a esclusivo carico del soggetto committente il progetto, secondo le tabelle approvate con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze”.
Quanto su emarginato, anche per fornire un riscontro maggiormente obbiettivo e contrapposto agli interessi privati fin qui esposti rispetto a quelli pubblici di controllo della sanità pubblica.
Tutto al fine di dare anche maggiore trasparenza al procedimento di cui trattasi e stante l’obbligatorietà di non prevedere alcuna spesa a carico dei cittadini e delle pubbliche casse.
Riporto fedelmente un inciso di Luigi Nanni di qualche giorno addietro come ulteriore motivo di preoccupazione: “Andiamo per ordine. Ci siamo dimenticati di Castellino? Noi no, semmai questo vale per altri, Provincia di Lecce in testa, che alterna attenzione e oblìo, forse sperando che un bel giorno non se ne parli più! Vale la pena riepilogare la questione (ma sarebbe il caso che ci evitassero questa fatica). La discarica di Castellino, formalmente e praticamente è una discarica non ancora chiusa. Lo sapeva bene Macculi e compagnia, scatenati sul fronte della necessità di dover conferire le ecoballe e sulla conseguente “risagomatura”. Vale a dire, riempire il vuoto che ancora la discarica di Castellino offrirebbe. Senza voler tediare, la discarica di Castellino per noi offre ancora un doppio motivo di attenzione. Il primo lo chiameremmo regolamentare o funzionale. Come mai Nardò ha subito per decenni l’ingombrante presenza (vi ha scaricato mezza provincia di Lecce), senza aver avuto nessuno beneficio? Di tanto in tanto (da anni) si levano voci sul ristoro ambientale che detti comuni dovrebbero assicurare a Nardò. Parole inutili. Campa cavallo! Passata la festa, gabbato lo Santo! Ancora: chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto. Oggi, in vena di modi di dire.”
Il Vice Presidente del Movimento Regione Salento – Presidente della Commissione Ambiente
Dr. Salvatore Antonazzo