È del tutto evidente che se l’articolo del direttivo dell’UDC, chiaramente riferibile all’Istituzione e Regolamento sul Funzionamento della Consulta Comunale della Pesca era rivolto a noi, i componenti del direttivo scudo crociato farebbero bene a cercare di comprendere bene ciò che leggono. Soprattutto dopo la recente figuraccia collezionata con la difesa d’ufficio del bando di Portoselvaggio.

 

Infatti, i sottoscritti nell’articolo in cui si sono presi i giusti meriti per aver redatto la proposta di Istituzione e Regolamento sul Funzionamento della Consulta Comunale della Pesca (circostanza questa inoppugnabile, vedi atti depositati), tra l’altro su input di alcuni pescatori, non hanno vantato nessuna primogenitura sull’inserimento nello Statuto Comunale della Consulta in questione. Anzi abbiamo elogiato il Presidente del Consiglio Comunale per averlo fatto.

Se poi, dall’UDC considerano questa semplicissima previsione fatta da Maglio uno sforzo immane, vorrà dire che regaleremo volentieri un asciugamano all’assessore per asciugarsi il sudore dalla fronte.

La verità, come anche i pescatori sanno e i neritini hanno ben compreso, è che la questione più articolata era quella di redigere, come noi abbiamo fatto, il Regolamento della Consulta della Pesca (e per cui ribadiamo il ringraziamento per la fattiva collaborazione al Consigliere di Amministrazione dell’Area Marina Protetta, Mino Natalizio). La facile previsione nello Statuto, avrebbe potuto avanzarla anche un ragazzino delle elementari.

Quanto ai rivendicati interventi a favore della pesca locale, vorremo invitare il direttivo dell’UDC e, in particolare, il consigliere del GAC Losavio, ad andare a vedere altri Comuni rivieraschi a noi vicini (che al contrario del nostro hanno aggredito importanti finanziamenti legati al Fondo Europeo della Pesca), come hanno (o stanno adeguando) i “punti di sbarco” del pescato per rispettare le prescrizioni igienico – sanitarie richieste dalla Asl nell’ambito di un apposito tavolo che si è tenuto mesi fa in Prefettura. Eppure anche nella nostra Città dovrebbero essere attuate le azioni per migliorare le condizioni igienico – sanitarie delle banchine utilizzate dai pescatori per lo sbarco, la sistemazione e la vendita del pescato. In particolare, sarebbero necessari interventi come la previsione di barriere fisiche per evitare l’accesso al punto di approdo di persone non autorizzate e soprattutto di animali.

La presenza di un impianto di erogazione di acqua per le operazioni di pulizia e sanificazione di moli e banchine, il potenziamento dell’illuminazione per garantire l’approdo anche in condizioni di luce insufficiente e la presenza di un’adeguata pavimentazione tale da garantire la pulizia e sanificazione oltre che un adeguato sistema di drenaggio e raccolta delle acque. Invece, come detto, niente. Peccato, perché le oppurtunità come visto si sono presentate e ce le siamo lasciate sfuggire. Questo mentre l’UDC enfatizza interventi del GAC (gruppo d’azione costiera) per un pontile, probabilmente anch’esso necessario, ma sicuramente di secondaria importanza per i pescatori rispetto al problema posto dalla ASL dell’adeguamento igienico – sanitario dei punti di sbarco.

Per questo, anche in ottemperanza alle finalità stesse dei GAC che mirano alla crescita del sistema locale della pesca attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori nei processi decisionali, abbiamo avanzato la proposta per l’istituzione della Consulta Comunale per la Pesca con relativa bozza di Regolamento, ora approvata dal Consiglio Comunale, in modo che i pescatori siano i veri protagonisti (in fase decisionale e non a cose fatte) delle strategie che li riguardano, con buona pace dell’UDC.

 

Noi x Nardò

Paolo Maccagnano

 

Andare Oltre

Pippi Mellone