La Comunità neretina da tempo è oggetto di conquista elettorale da parte di tanti candidati e di interventi economico finanziari di gruppi privati.
Politici di ogni rango vengono a Nardò per essere suffragati con i voti e in nome dei suffragi ottenuti (positivi o negativi) inserirsi (spesso a danno) nelle problematiche della Città.
Gruppi economici privati presentano progetti d’ogni genere, a volte valorizzanti e a volte compromettenti lo sviluppo. La storia delle cose non completate in Città insegna quanti privati non rispettosi dei gravami delle concessioni hanno ferite, tradito, deturpato e offeso il territorio.
Finirà mai questo scempio e questa indolenza amministrativa (politici e apparato)?
Quale POLITICA e quale AMMINISTRAZIONE avranno la forza e il coraggio di porre fine a queste tormentose e cancerose scorrerie ?
L’attuale Amministrazione Comunale, fino ad oggi, al di là del manifesto di realizzare “la città bella… come sei tu” non ha ancora dimostrato di avere una idea unitaria di città e di sviluppo ordinato del territorio perché non dialoga apertamente col popolo!
Questo mancato confronto serrato fra maggioranza e minoranza, fra partiti e liste civiche, associazioni e centri culturali, agevola spesso tali scorrerie.
I Cittadini e l’amministrazione vengono tirati un po’ di qua e un po’ di là.
I più furbi, mancando la programmazione politico territoriale, si accaparrano ettari di territorio per proporre faraonici progetti di cementificazione e speculazione selvaggia.
Da tempo il Comune, la Stampa e la Regione discutono di una progettazione depositata dalla società “OASI SARPAREA SRL” sotto la voce lottizzazione.
Già perché a ben riflettere la zona interessata è più da Piano particolareggiato che lottizzazione vera e propria.!
La differenze è enorme e ben si sa! Qual è il punto?
Ha ancora senso oggi continuare a realizzare tipologie costruttive come quella proposta dalla società “Oasi Sarparea Srl” che prevede la costruzione di un “Resort” e di tante villette da incastonare tra gli ulivi secolari?
Un progetto, si sostiene, in parte diverso dagli ormai desueti “villaggi per le vacanze”, perché prevede una tipologia di villette disseminate nell’oliveto circostante!
E’ producente asservire tanti ettari di storico uliveto quattrocentesco (1443) per realizzare la ristrutturazione e conversione della Masseria DE PANDI e costruire tante villette diffuse fra gli ulivi, devastando di conseguenza il bellissimo paesaggio identitario della zona?
E’ incontestabile che le villette incastonate fra gli ulivi saranno frequentate e abitate per dieci mesi l’anno mentre per i rimanenti l’insediamento andrà certamente deserto e gli addetti alla custodia e alla pulizia saranno pochissimi! 2 o 3 al massimo?
Dove sta la ricaduta permanente per la Città, l’occupazione stabile, lo sviluppo economico geometrico o algebrico da realizzare nel futuro?
Quale movimentazione economica produrrà simile intervento se non quella effimera di compravendita continua delle villette di proprietà?
A quali flussi turistici poli stagionali è collegato l’insediamento?
La tipologia costruttiva proposta dai “villaggi per vacanza”, è superata da tempo e le costruzioni similari anche se realizzate con varianti restano sempre “fantasmi invernali”, “ trascuratezze igienico sanitarie”, “territori abbandonati” nel lungo inverno.
L’insediamento sarà solo e solamente una cementificazione posta in un lungo e largo corridoio di verde a ridosso del nostro incantevole mare.
E’ necessario darsi una Politica programmatica del territorio, più agevole, con scadenze temporali che evitino gli attuali blocchi del vecchio Piano Regolatore e le rivendicazioni giudiziarie dei proprietari. Occorre finalizzare gli interventi alla dinamica socio economica della comunità attraverso assestamento continuo e completamento del PRG così come i vari strumenti legislativi impongono, specie quelli regionali. Il PUG dovrebbe mettere fine a tanti lacci e laccetti del vecchio PRG riaggiornando comparti e finalità.
Il turismo delle nostre contrade viene dal richiamo forte della natura incontaminata, degli ampi spazi fatti di verde e di muri a secco, originali nella loro collocazione e nel nostro habitat, e impone interventi rispettosi degli equilibri naturalistici, paesaggistici e architettonici. Ciò costituisce la differenza con altre zone d’Italia e un richiamo forte e permanente per famiglie, persone, associazioni, imprese aziendali sanitarie e manifatturiere.
Il turismo, quello vero, si sviluppa e si incrementa mettendo a disposizione della gente paesaggi tipici, bellezze naturali, oasi di pace, una serie di beni costieri, archeologici, storici e culturali, valorizzando gli stessi con pubblicità, cartelloni e marcheting turistico-commerciali!
Come si spiegano certe realtà costituite da piccoli centri, che pur non avendo le stesse risorse che vanta il nostro territorio, diventano meta di turismo continuo per il solo fatto di aver creato intorno a certi oggetti, paesaggi, reperti, monumenti, spiagge, interessanti aspettative!
La cementificazione degli ulivi quattrocenteschi, accanto alla Soviva 2, Accordo di Programma firmato da Natalizio su delega del Sindaco Vaglio, rappresenta il tentativo troppo spinto di manomissione, alterazione, compromissione dello sviluppo futuro e non di armonizzazione, ricomposizione, rigenerazione, tipicizzazione e valorizzazione del luogo.
La lottizzazione “Sarparea De Pandi” non può essere un cimitero invernale, una visione spettrale alla Kafka (come da cartello apposto), non può alterare la splendida visione del paesaggio olivetano, non può distruggere le tante radici che si opporranno all’interramento delle fondamenta delle villette, l’altezza delle villette non possono oscurare svettando le cime degli ulivi argentei; brutta visione disarmonica e maldestro simbolo più di speculazione economica che di amore per il territorio.
Territorio che va ripensato con interventi da Piano particolareggiato, dalle linee morbide di sviluppo, di miglioramento abitativo, di ricomposizione urbanistica, tesi a far esplodere la sua bellezza, a deliziare l’animo umano e a dimostrare sensibilità per certi valori della Città.
La progettazione proposta ha già avuto un doppio parere negativo dal punto di vista paesaggistico sia dal Ministero che dalla Regione Puglia.
Solo il Tar di Lecce, contrariamente alle obiezioni del Ministero e della Regione Puglia, ha dichiarato che il paesaggio olivetano non viene disturbato dalla presenza delle villette.
Bene ha fatto l’Assessore Barbanente, donna di alto spessore qualitativo e professionale, a presentare ricorso al Consiglio di Stato.
L’incontro della Regione col Sindaco di Nardò ha determinato solo disponibilità al dialogo sia con la proprietà inglese sia con l’Amministrazione di Nardò.
I giudizi dell’Assessore regionale Barbanente sul progetto “Sarparea” sono stati netti:
1. il cartaceo dimostra, in contraddizione, la distruzione delle radici degli ulivi;
2. il paesaggio viene compromesso dalle villette più alte degli ulivi;
3. il progetto resta bocciato e vi è la disponibilità a rivedere e ad esaminarne uno nuovo;
4. si resta in attesa del parere del Consiglio di Stato.
Le speculazioni edilizie devono essere bandite per sempre dal programma di sviluppo del territorio neritino e consentire solo e solamente interventi che meglio qualificano l’esistente..
Il nostro futuro è legato alle nostre già presenti ricchezze botaniche, archeologiche, ambientali, paesaggistiche, marinare e storico culturali.
Il resto è solo effimera illusione, bagliori di un lampo con delusioni e rimpianti!
Ad mayora!
Nardò, 21 settembre 2014
Giovanni PERO’