LECCE – È iniziato stamattina da Lecce il tour che porterà l’assessore regionale alla Sanità, Donato Pentassuglia, in tutte le province pugliesi per discutere il suo piano di riordino ospedaliero che tante polemiche ha generato nei giorni scorsi anche nel Pd,

partito di maggioranza alla Regione Puglia. E proprio sul sit – in organizzato nei giorni scorsi davanti all’ospedale di Copertino dal Pd locale contro il presunto depotenziamento del nosocomio salentino, Pentassuglia ha tuonato: “Un partito deve convocare una riunione e deve parlare nel merito, poi, quando conosce il merito può dire se è d’accordo o meno. Non ho risposto ufficialmente a nessuno perché penso che il rispetto nasca dal fatto che si condivida il lavoro di un altro e che si conoscano i contenuti.

 

Dopo avere conosciuto i contenuti, allora si parla. Ma non mi sembra corretto fare un sit- in, fare un qualcosa su una bozza di lavoro, tra l’altro di un documento digitale artatamente, inopinatamente e anche vergognosamente messo in campo il 14 luglio, mentre invece, l’assessore ha chiuso il 18 settembre il suo lavoro e poi lo ha implementato negli ultimi aspetti, quelli territoriali, la settimana scorsa. Allora, io dico che c’è qualcuno che bleffa e bara, ma io non sono abituato a farmi portare a passeggio da nessuno”.

La bozza del piano di riordino presentata da Pentassuglia a sindaci e rappresentanti delle organizzazioni sindacali riuniti nella sala conferenze dell’Asl di Lecce, “non prevede soppressioni di reparti, tranne che per i punti nascita di Scorrano e Gallipoli”, ha chiarito l’assessore. “Il Salento, per il resto, non perde nulla – ha poi assicurato Pentassuglia -. Si ridisegna la rete, sia quella oncologica, sia quella cardiologica, oltre alla Pneumologia.

C’è stato un confronto molto costruttivo e serio con i sindaci e la mia decisione di posticipare questo incontro di una settimana è stato un errore che ha ingenerato preoccupazioni su percorsi che sicuramente andranno sviluppati nei prossimi giorni”. Pentassuglia ha, infatti, concesso due settimane di tempo per le controdeduzioni al suo piano. Ma tra i sindaci c’è chi, come quello di Gallipoli, Francesco Errico, non ha per nulla apprezzato i contenuti del piano.

“Non si possono togliere servizi sanitari ad una città che d’estate fa oltre 100mila abitanti – obietta Errico – e dare il contentino del Trauma center. La verità è che sarà solo potenziato il numero dei posti letto di Ortopedia perché un Trauma center ha bisogno di una Rianimazione, della Chirurgia maxillo- facciale, di una Risonanza magnetica, tutte cose che a Gallipoli non abbiamo.

La verità è che se oggi il numero dei parti a Gallipoli è scarso, e quindi si è optato per la chiusura del punto nascita, il motivo sta nel fatto che hanno lasciato languire un reparto modello in questi anni, con i medici che se ne sono andati senza essere rimpiazzati”. Pentassuglia, tuttavia, ha spiegato che, quanto all’Ostetricia, “bisogna mettere in sicurezza la donna e il nascituro” e che l’impegno attuale è quello di “stabilire quanto possa garantire ogni struttura e come si può accorpare per dare opportunità sia per il per il personale dedicato, sia per il percorso sicurezza, tant’è che è stato presentato il piano con i minuti di percorrenza e la nuova rete di emergenza – urgenza per garantire l’accessibilità a tuta la rete di primo e secondo livello”.(Fonte CdM)

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