BRINDISI – Non verserà nelle casse comunali la tassa di soggiorno anche a costo di andare in galera: l’imprenditrice Marisa Melpignano, proprietaria di Borgo Egnazia e Masseria San Domenico a Fasano, ha espresso

il suo dissenso verso la scelta dell’amministrazione comunale in maniera inequivocabile. Insieme agli altri imprenditori del settore alberghiero ha formalizzato una richiesta per l’abrogazione della tassa di soggiorno applicata dall’amministrazione da due anni.

 

“Il punto dello scontro fra albergatori e Comune – spiega in una nota Federalberghi – è la mancata condivisione degli interventi in materia di turismo, di sostegno alle strutture ricettive e di promozione del territorio. Secondo l’associazione degli albergatori l’imposta di soggiorno è stata utilizzata per sostenere dei costi che nei bilanci precedenti venivano pagati da altre tasse e che non sono attinenti agli scopi prefissati dalla norma. Questo nettamente in contrasto con quanto stabilito in occasione degli incontri che si sono svolti nel 2012 fra albergatori e amministratori. Successivamente i consiglieri hanno votato l’aumento.

A tutto ciò bisogna aggiungere l’impegno che questa tassa comporta per i gestori delle strutture: verificare le caratteristiche del cliente (residenza, età, motivo del soggiorno); calcolare la misura dell’imposta dovuta; chiedere e ricevere il pagamento; rilasciare quietanza al cliente; effettuare la doppia registrazione in contabilità per ogni quietanza; versare al Comune le somme riscosse; fornire al Comune informazioni e documentazione inerenti l’applicazione dell’imposta; subire oneri connessi allo strumento che il cliente utilizza per pagare il conto (es. carta di credito)”.

L’imposta di soggiorno, insomma, per gli albergatori è una tassa che serve soltanto ad allontanare i turisti. A Marisa Melpignano si sono aggiunti anche Vittorio Muolo, titolare di Torre Coccaro e Torre Maizza e tutti gli altri imprenditori del settore alberghiero che avevano chiesto servizi aggiuntivi da pagare proprio con il denaro della tassa. Promesse non mantenute che quest’anno hanno portato alla protesta del settore anche a fronte dei risultati positivi (sia economici sia in termini di immagine) dopo un’estate in cui due matrimoni hanno portato grande lustro e pubblicità al territorio fasanese; prima quello indiano con 800 invitati, poi quello a cui hanno partecipato Pippa Middleton ed il principe Harry.

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