(AGI) – CdV, 18 ott. – Ci vorra’ ancora un anno per arrivare a decisioni condivise sull’ammissione dei divorziati alla comunione e perche’ un diverso approccio pastorale verso gli omosessuali siano decisi dalla Chiesa Cattolica. Al termine del Sinodo straordinario, su 62 punti del documento faticosamente preparato nelle congregazioni generali e nei circoli minori ben 59 sono stati approvati con la maggioranza dei due terzi (compreso quello che propone di riconoscere le coppie di fatto come una via verso il matrimonio), ma tre non l’hanno raggiunta: si tratta dei paragrafi relativi alla ammissione alla comunione dei divorziati risposati, dell’accoglienza pastorale degli omosessuali e della comunione spirituale (che in realta’ era concettualmente alternativo alla comunione per i divorziati risposati). I tre paragrafi (che risultano molto edulcorati rispetto alla prima formulazione) hanno comunque avuto la maggioranza semplice di voti.

Papa Francesco – che ha deciso di pubblicare il documento votato questa sera anche se tre punti non sono stati approvati con la maggioranza dei due terzi, in altre occasioni considerata necessaria dai suoi predecessori – ha spiegato la sua decisione nel discorso rivolto ai sinodali: “Cari fratelli e sorelle, ora abbiamo ancora un anno per maturare, con vero discernimento spirituale, le idee proposte e trovare soluzioni concrete a tante difficolta’ e innumerevoli sfide che le famiglie devono affrontare; a dare risposte ai tanti scoraggiamenti che circondano e soffocano le famiglie”. “Un anno – ha spiegato il Papa – per lavorare sulla ‘Relatio synodi’ che e’ il riassunto fedele e chiaro di tutto quello che e’ stato detto e discusso in questa aula e nei circoli minori.

E viene presentato alle Conferenze Episcopali come ‘Lineamenta'”. “Secondo me – ha commentato padre Lombardi – sono paragrafi che hanno avuto la maggioranza assoluta, ma non quella qualificata che di solito si richiede per dire che c’e’ il consenso sinodale. Dunque uno puo’ dire che nell’ambito del Sinodo sono stati apprezzati dalla maggioranza dei sinodali, ma non si possono considerare espressione dell’intera assemblea del Sinodo con una maggiornaza qualificata che si richiede per essere espressione sicura del Sinodo”. Come valutare l’accaduto? Certo questa sera un applauso di 5 minuti e’ risuonato nell’Aula del Sinodo al termine del suo disocrso, che ha concluso questa sera i suoi lavori, ha riferito il portavoce Lombardi. E Francesco ha pronunciato parole molto chiare sostenendo che e’ un dovere assoluto “cercare di accogliere, con paternita’ e misericordia e senza false paure, le pecorelle smarrite”. Anzi, si e’ poi corretto rafforzando il concetto: “ho sbagliato, qui. Ho detto accogliere: andare a trovarle”. E per essere ancora piu’ chiaro, Papa Francesco ha ripetuto quanto aveva detto all’inizio raccomandando, ora che si apre una nuova fase di approfondimento, di “vivere tutto questo con tranquillita’, con pace interiore anche perche’ il Sinodo si svolge ‘cum Petro et sub Petro’, e la presenza del Papa e’ garanzia per tutti”. Nei giorni scorsi, per demonizzare la ‘Relatio post-disceptationem’ elaborata dal cardinale Peter Erdo con l’aiuto dell’arcivescovo Bruno Forte, che conteneva molte aperture c’e’ stata addirittura una campagna di stampa che il Pontefice ha criticato oggi: “tanti commentatori, o gente che parla, hanno immaginato – ha detto – di vedere una Chiesa in litigio dove una parte e’ contro l’altra, dubitando perfino dello Spirito Santo, il vero promotore e garante dell’unita’ e dell’armonia nella Chiesa”.(AGI) .

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