La “politica” ha scritto già il futuro dei nosocomi nella nostra provincia. Non sarà gratificante ciò che andremo a dire ma, senza peli sulla lingua, dovremo ammettere che la realtà degli attuali ospedali pubblici sparsi per il Salento leccese ha il tempo contato.

 

A tempo non per le strutture datate o per una riorganizzazione ospedaliera dettata da un risparmio a tutti i costi. Ma tutto verte in idee innovative volute dalla nostra stessa regione o meglio dai politicanti, se tali gli possiamo considerare, che vogliono “cancellare” un sistema articolato di strutture creando, di contro, delle “cittadelle” della salute. Esattamente tre per tutto il territorio della provincia di Lecce.

Ci chiediamo perché concentrare solo tre “cittadelle” polifunzionali dopo aver assistito sino ad oggi, a continue battaglie per difendere nosocomi cittadini che fanno fronte ad un utenza a km zero?

Consapevoli,inoltre, che questa sanità soffre di un male comune e di cui si conosce patologia e cura, ma di cui nessuno dei nostri politici ha reso con la certezza della pena lo strumento primario per ridimensionare le discrasie presenti nel servizio pubblico.

Ci chiediamo a cosa servono o meglio come saranno gestite opere faraoniche, di cui basta guardare simili opere sparse per lo stivale per rendersi conto di come le “mega” strutture pubbliche siano farraginose e dispersive se poco o nulla monitorate quando sono concentrati numeri considerevoli di attenzioni?

Perché ogni volta che c’è una volontà politica di contro c’è un interesse che cozza spesso con la qualità del prodotto finito?Cancellare strutture sembra che sia un obbiettivo, primario. Depennare strutture cittadine appare un idea lacunosa e poco lungimirante.

Probabilmente in un futuro prossimo si realizzeranno cattedrali ospedaliere tanto da apparire delle vere e proprie cittadelle, ma può darsi che serva pensare alle strutture ancora in piedi e magari riconvertirle, per esempio, ai privati.

Infatti sul nostro territorio sono presenti situazioni di questa tipologia e si scopre che stranamente funzionano senza la lunga mano dei nostri “avveduti” politicanti regionali …

Dopo tutto è un luogo comune pensare senza commettere peccato che la sanità è ormai un industria nelle mani dei privati ?…

A buon Intenditor …