Con riferimento al bilancio del comune dell’anno 2012 ribadisco che gli accertamenti relativi all’evasione ici, giustamente scoperta dall’amministrazione comunale, sono stati correttamente riportati in bilancio, secondo i principi contabili del ministero.
Si tratta di accertamenti mai eseguiti prima (non esiste alcun duplicato) e che, pertanto, dovevano essere imputati all’esercizio 2012 (la legge obbliga a fare così). Sul punto il ministero dell’interno non ammette deroghe. Basta ripassare i principi di contabilità degli enti locali:
Principio della competenza finanziaria
76. Il presente principio è applicato solo a quei documenti di natura finanziaria che compongono il sistema di bilancio.
77. La competenza finanziaria è il criterio con il quale le entrate e le spese si imputano al periodo amministrativo in cui sorge il diritto di riscuotere (accertamento) e l’obbligo di pagare (impegno), salvo le eccezioni espressamente previste per legge.
78. L’accertamento, a norma dell’art. 179 del TUEL, costituisce la prima fase di gestione dell’entrata, mediante la quale viene verificata la ragione del credito e la sussistenza di un idoneo titolo giuridico, individuato il debitore, quantificata la somma da incassare, nonché fissata la relativa scadenza.
Poiché l’amministrazione comunale ha operato nel rigoroso rispetto dei principi contabili, guardiamo con favore e con serenità a tutti gli accertamenti che saranno disposti.
Quello che il “Quotidiano” di oggi riporta fra virgolette non è attribuibile al viceprefetto Aldo Aldi, ma è ripreso dall’esposto dei consiglieri comunali di minoranza Capoti e Mellone. Non esiste nessun verdetto degli ispettori. Il viceprefetto Aldo Aldi ha girato al nostro comune l’esposto ricevuto, chiedendo di rispondere ai consiglieri di minoranza. Il titolo e il contenuto dell’articolo sono assolutamente ingannevoli. Sorprende tanta superficialità.
La minoranza pretenderebbe di sostituire al principio della competenza finanziaria quello dell’incompetenza (finanziaria e non), che, talora, sconfina nella calunnia e nella diffamazione (vi sono precedenti).
La minoranza ha scommesso sul fallimento del comune, ma sbaglia se pensa di aumentare i propri consensi cavalcando polemiche senza fondamento per mero tornaconto politico.
E’ vero: abbiamo sudato sette camicie per rispettare il patto di stabilità. Per questo siamo riusciti finalmente a pagare le imprese che da anni erano creditrici del comune per centinaia e centinaia di milioni (alcune rischiavano di fallire per colpa della cattiva politica), abbiamo istituito nuovamente la “social card”, abbiamo finalmente sbloccato e realizzato l’area mercatale (serviva un milione di euro), abbiamo rifatto il manto stradale a tutte le vie d’accesso alla città (non si interveniva da un’eternità).
Non consentiremo di riportare indietro Nardò.
Mi fanno piacere i controlli sui nostri bilanci di guardia di finanza, corte dei conti, magistratura, ispettori del governo.
Più ne verranno e meno spazio ci sarà per il chiacchiericcio della vecchia politica. Noi continueremo a fare i fatti. E’ quello che ogni giorno ci chiedono i cittadini. Arcistufi delle polemiche alimentate dai professionisti delle poltrone. E’ cambiata l’aria.
Marcello Risi