Si è svolta stamattina presso la Sala Giunta l’attesa riunione della Commissione Controllo e Garanzia sulla delicata questione dell’ammanco alla Farmacia comunale fortemente voluta dal presidente, Pippi Mellone.

 

Alla stessa seduta erano stati invitati a partecipare il vecchio e il nuovo presidente del CdA, il collegio dei revisori e il commercialista che si occupava della contabilità. Ed era la prima volta dopo lo scandalo che costoro sedevano attorno ad un tavolo. Erano effettivamente presenti il dott. Michele Onorato, nuovo presidente del CdA dal 23 gennaio scorso, il collegio dei revisori al completo, con in testa il presidente dello stesso, il dott. Andrea Cofano, e il dott. Marchetti. Il presidente Mellone ha ringraziato il presidente Onorato e il nuovo componente del CdA, il prof. Campiti, che hanno voluto accettare un incarico così gravoso in un momento tanto difficile.

Sono emersi elementi molto interessanti e di assoluta novità. Innanzitutto il collegio ha predisposto una relazione indirizzata al presidente Mellone, al sindaco Risi (assente all’incontro) e al neopresidente del CdA Onorato, di cui è stata data lettura nel corso della seduta odierna, dove si precisa che: “… alla riunione del 19 settembre 2014… il Collegio ha altresì riscontrato una cassa rilevante pari ad €55.539,31…sollecitando il vecchio presidente al tempestivo versamento del denaro presente in cassa sul conto corrente, come risulta dal Registro del Collegio Sindacale che si tiene a precisare è stato ed è a completa disposizione dei soci (Comune di Nardò e privati farmacisti, nda) e dell’organo amministrativo come per Legge”. Ossia, il Registro era lì a disposizione ma nessuno si è preoccupato di leggerlo!

Il dott. Marchetti ha altresì presentato una dettagliata tabella, con il saldo di cassa mese per mese, dal gennaio 2014 al gennaio 2015, da cui si nota l’escalation degli ammanchi via via crescenti, con impennata tra settembre e novembre. Da questi documenti si evince, quindi, che l’ammanco era di 71.660,95 euro al 30 settembre 2014. Se si fosse arginato in quel momento il problema si sarebbe dimezzato il danno. Dai conteggi fatti dal presidente Onorato e dai contabili, infatti, l’ammanco definitivo si aggirerebbe sui 119.300 euro totali.

 

A corredo della vicenda, giova notare che, la richiesta avanzata dal consigliere Mellone nella mattinata di venerdì 23 gennaio, prima che scoppiasse il caso, avente ad oggetto i bilanci relativi agli anni 2013 e 2014, ha avuto quest’oggi un incredibile esito. La dott.ssa Castrignanò, dirigente del settore economico finanziario del nostro Comune, ha testualmente risposto che: “i bilanci richiesti non sono agli atti di questo Ufficio”. Non si capisce, quindi, come si possa controllare l’attività dell’unica partecipata comunale se i bilanci non sono neanche disponibili presso il settore economico finanziario del nostro Comune.

 

Una vicenda incredibile questa della Farmacia dove la responsabilità politica delle scelte e delle nomine ricade integralmente, come è evidente, sul sindaco e sulla sua maggioranza. Una vicenda in cui i professionisti, appare ormai chiaro, hanno, invece, fatto il loro dovere nel disinteresse totale da parte dei pubblici amministratori detentori del 51% delle quote societarie. Se si fosse intervenuti a settembre, ed era possibile farlo se qualcuno tra sindaco, assessore al Bilancio e Uffici avesse dato una lettura al Registro, il danno economico sarebbe stato dimezzato e si sarebbe potuto aiutare, con largo anticipo, il responsabile a combattere la ludopatia.

 

Pippi Mellone

Presidente VII Commissione

Controllo e Garanzia

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