Ha destato un certo clamore nei giorni scorsi la mancanza del numero legale nel corso della seduta della Commissione Controllo e Garanzia del 26 gennaio scorso. I consiglieri di maggioranza dopo aver abbandonato l’Aula chiesero, infatti, ad arte, la verifica del numero legale. La seduta era stata convocata dal presidente Mellone per discutere delle responsabilità relative ai clamorosi ritardi nell’approvazione del Piano comunale delle coste. Un atto grave, quello, e unico nel suo genere, dopo anni di Commissioni deserte (e spesso inutili). Gli invitati esterni, tra cui l’avv. Gaballo e i consulenti esterni erano stati, peraltro, rispediti a casa senza che la discussione si fosse nemmeno aperta con un atto di evidente maleducazione istituzionale dopo quello già consumato ai danni del presidente Gabellone nella seduta del 23 gennaio scorso.
Il Piano, di cui si parla da 3 anni, e per cui si sono spese decine di migliaia di euro per consulenze e incarichi interni ed esterni, sembra essere ancora in alto mare nonostante gli annunci del sindaco. Numerose sono state le pronunce del giudice amministrativo tutte sfavorevoli alla nostra Amministrazione. Il giudici amministrativi hanno, soprattutto di recente, sottolineato la non legittimità dei bandi per l’assegnazione delle postazioni.
Centinaia di privati cittadini aspettano chiarezza per capire se possano investire sul nostro territorio consentendo a tanti concittadini di guadagnarsi un tozzo di pane. Tardare ancora, a 14 mesi dal voto, potrebbe consentire a qualche marpione d’ogni latitudine di utilizzare il piano comunale delle coste per raccattare consensi in campagna elettorale promettendo a destra e a manca porzioni di costa…
Ebbene stamattina nuova Commissione, questa volta Ambiente, sullo stesso argomento: Piano Coste. Dopo i primi minuti in aula sono rimasti, come testimonia la foto allegata, solo i consiglieri di opposizione Mellone, Capoti, Bianco, Bruno e quelli di maggioranza Antonazzo, Calabrese, My, Coppola e Maccagnano.
Per intenderci sarebbe mancato il numero legale se i consiglieri di minoranza avessero sollevato il problema rendendo pan per focaccia ai pasdaran della maggioranza. La minoranza è, invece, rimasta in aula a discutere con gli assessori Leuzzi e De Pace e l’Ufficio. Un gesto di responsabilità, l’ennesimo, nell’interesse della Città. La maggioranza (o almeno gran parte di essa), invece, buona solo a strillare insulti e accuse inconsistenti sui giornali, ha fatto la solita, magra figura.
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