Dopo la presa d’atto della Consulta della Cultura e l’informativa data alla competente Commissione Consiliare, l’Assessorato alle Politiche Culturali è impegnato in questi giorni a concretizzare i contenuti del Documento Programmatico

per una Valorizzazione dei Beni e delle Attività Culturali della nostra Città, presentato ufficialmente nei primi giorni del mese febbraio dall’Assessore competente, Mino Natalizio.

 

“C’è da dire “ – esordisce l’assessore Natalizio – “che molte delle attività contenute nel Documento hanno già preso il via e sono già a buon punto. Dalla realizzazione del Polo Museale al rafforzamento del brand “Nardò Città d’Arte” ,anche attraverso la creazione di un logo; passando all’organizzazione di eventi culturali e alla valorizzazione e alla fruizione integrata degli attrattori naturali, turistici e culturali, attraverso i progetti, già finanziati, del SAC (Sistemi Ambientali e Culturali); per finire al consolidamento e al rafforzamento della collaborazione con le istituzioni Universitarie, Scuole e Soprintendenza.”

Il Sindaco Marcello Risi da parte sua si dice fiducioso sulla realizzazione dei contenuti del Documento ( il cui contenuto è integralmente allegato di seguito, ndr) , perché convinto “che l’Assessorato alle Politiche Culturali e Comunitarie, grazie anche alla collaborazione della Consulta della Cultura e della Commissione Consiliare della Cultura, riuscirà a raggiungere, alla fine della consiliatura, l’ambizioso traguardo di concretizzare i contenuti del Documento stesso, favorendo così, lo sviluppo socio economico della nostra Nardò, attraverso il “granaio” della Cultura.”

 

Documento programmatico per una valorizzazione dei Beni e delle Attività culturali a Nardò

La dimensione culturale di una Città costituisce, oltre che una delle principali fonti di sviluppo socio economico per una comunità locale, un prezioso volano dell’economia anche turistica, poiché da un lato rafforza l’offerta del territorio (soprattutto nel confronto concorrenziale con aree competitor) e dall’altro attrae domanda qualificata, attraverso il soddisfacimento di bisogni complessi e articolati (dallo svago all’approfondimento culturale, dal piacere estetico all’immersione nelle radici di un territorio).

L’analisi della dimensione turistico/culturale di una Città non può prescindere da un’attenta valutazione riferita al suo livello di attrattività ed al contempo al grado di notorietà della stessa.

A tale scopo, è utile indagare le interfacce informative che legano offerta e domanda culturale, nel vasto ambito del cosiddetto turismo culturale.

Nardò è da tempo Città d’Arte a vocazione turistica. La nostra Città è cioè una destinazione turistica a forte o prevalente contenuto culturale.

Tuttavia, uno studio di “Sviluppo Italia – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa” fornisce un quadro poco rassicurante sulla nostra Città.

Secondo questo studio, Nardò non è tra le città d’arte pugliesi più note, per numero di citazioni nel panorama delle guide internazionale. Infatti, le uniche città d’arte pugliesi universalmente note sono Lecce e Alberobello; ci precedono Gallipoli, Castellana Grotte, Otranto, Martina Franca, Ostuni, Andria, Trani.

Non solo. Nardò, insieme a Manduria ed Oria, pur vantando una certa attrattività turistico – culturale, presenta un indice di notorietà internazionale molto basso.

Lo studio risale al 2008 e c’è da dire che in questi anni numerosi passi in avanti sono stati fatti.

Decisivi incrementi si sono infatti registrati sul fronte per esempio del turismo balneare, in rapida e continua ascesa.

Interessanti esperienze recenti hanno già tracciato la rotta nella direzione giusta: adesione ai Sac, esperienze di turismo scolastico di scuole del Nord nella nostra città, riconoscimenti ai nostri produttori vinicoli, Nardò sulla copertina della guida TCI con Gallipoli, Lecce e Otranto.

Da rammentare, inoltre, che il Museo della Memoria e dell’Accoglienza di Santa Maria al Bagno ha registrato nel corso dell’anno 2014 un trend di visitatori di circa 5.000 unità.

Ma tutto ciò non basta, occorre fare di più e meglio. Partendo per esempio da un rafforzamento del marchio “Nardò Città d’Arte a vocazione turistica”, attraverso concrete azioni di consolidamento, di promozione e di utilizzo del brand, anche semplicemente nei patrocini comunali, nei manifesti e nei materiali promozionali, nei documenti ufficiali, nelle pubblicazioni e quant’altro possa aiutare ad incrementare e sentire propria la dimensione collettiva del marchio.

Occorre pertanto costruire una nuova politica di valorizzazione dei beni e delle attività culturali in chiave turistica a Nardò, attraverso in particolare:

• La realizzazione del Polo Museale Neritino, che si propone di essere un’istituzione culturale, scientifica, educativa, a carattere permanente e integrato, al servizio della comunità, aperta al pubblico, che custodisce, tutela, valorizza e promuove lo studio e la conoscenza del patrimonio museale cittadino. La sua missione si articola in: sede di conservazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio museale, interpretato come risorsa fondamentale e tratto irrinunciabile dell’eredità culturale materiale e immateriale della comunità locale; presidio di tutela attiva del territorio; centro di riflessione condivisa sul ruolo del patrimonio culturale nei processi di sviluppo locale. Il Polo Museale Neritino si propone di mettere in rete, in un’ottica di valorizzazione integrata, le strutture museali del territorio;

• L’organizzazione di eventi culturali periodici, funzionali ad un’efficace azione di promozione e consolidamento del brand Nardò Città d’Arte a vocazione turistica;

• il recupero e la valorizzazione di percorsi culturali, di antichi tracciati, di emergenze archeologiche, che possano divenire autentiche greenways culturali del territorio;

• la promozione e valorizzazione integrata delle risorse culturali, delle tradizioni e dei saperi, in generale delle tipicità e peculiarità che soltanto il nostro territorio è in grado di offrire;

• la promozione delle eccellenze culturali locali in Italia ed all’estero.

In particolare, sarebbe estremamente utile rilanciare un progetto molto ambizioso, che può vedere la Città di Nardò protagonista in prima linea, lavorando alla candidatura del Barocco per il riconoscimento UNESCO di patrimonio culturale di eccellenza. Questo riconoscimento ha svolto negli ultimi tempi un ruolo di traino formidabile per il turismo culturale nei confronti delle città che lo hanno ottenuto, offrendo una straordinaria occasione di visibilità a interi contesti territoriali. Un esempio su tutti, il “Paesaggio culturale delle Gravine e degli Habitat Rupestri” o Alberobello, per restare nella nostra Puglia.

Nella nostra Città, lo scostamento tra attrattività potenziale e notorietà effettiva svela ampi margini di miglioramento in termini di visibilità verso la domanda internazionale. Eventi di promozione e valorizzazione delle eccellenze artistiche e archeologiche ovvero iniziative culturali a carattere reticolare o itinerante potrebbero fungere da catalizzatori di attenzione e da veicoli di promozione internazionale, offrendo anche vetrine e palcoscenici di prestigio.

Strategie complementari di informazione e promozione capillare unitamente ad efficaci politiche di valorizzazione delle eccellenze culturali e storico/artistiche/architettoniche potrebbero anch’esse favorire l’immissione e l’irradiazione verso l’entroterra di flussi turistici italiani e stranieri, conseguentemente incentivando la conoscenza diretta dei luoghi d’arte e del borgo antico della nostra Città.

Appare fondamentale la relazione tra eventi culturali e turismo di qualità. Essa costituisce, in particolare per la nostra Città, un fondamentale elemento di riflessione per il miglioramento delle politiche di sviluppo territoriale, posto che la presenza di un evocativo legame turismo – cultura non è sufficiente da solo ad innescare virtuosi e sostenibili processi di sviluppo endogeno a medio/lungo termine.

Lo sviluppo di un’offerta espositiva di alto livello comporterebbe ad esempio l’utilizzo virtuoso dei non pochi contenitori culturali già esistenti o in via di recupero a Nardò, rendendoli di fatto spazi espositivi dotati di standard adeguati e facendo maturare nel tessuto di operatori locali, già molto valido, ulteriori competenze organizzative di livello elevato. La progettazione e organizzazione di eventi deve puntare a dare alla proposta culturale la triplice connotazione di iniziativa culturale di qualità, prodotto turistico e veicolo dell’immagine territoriale, dando peso adeguato alle attività di promo – commercializzazione.

Il quadro piuttosto statico dell’offerta tradizionale e i livelli in ascesa di domanda presso poli museali e culturali dal grande potenziale attrattivo suggeriscono la necessità di lavorare ad un rinnovamento e ad un rilancio dell’offerta culturale locale, in una doppia ottica:

• rilancio di ambiziosi progetti culturali, come la creazione del Polo Museale Neritino, in grado di diventare capofila del circuito museale dell’area jonico – salentina;

• messa in rete dell’offerta culturale attraverso sistemi di promozione integrata su base territoriale.

Così facendo, la nostra Città potrebbe raggiungere interessanti risultati su un duplice fronte:

• accrescerebbe la propria attrattività turistico/culturale, con riferimento alla sua capacità di affermare una corretta corrispondenza tra immagine esterna e identità interna, tale da suscitare nella domanda il desiderio di soggiornarvi;

aumenterebbe la propria notorietà nel mercato internazionale del turismo culturale, con riferimento alla sua capacità di esprimere la rinomanza dei propri luoghi, capaci di suscitare interesse presso la domanda turistica italiana e straniera.

Per raggiungere tali obiettivi, occorre inoltre rendere concretamente fruibile e integrata un’offerta turistica e culturale di eccellenza, attraverso azioni di marketing territoriale, promozione, valorizzazione, networking e messa in rete delle realtà culturali cittadine.

E’ necessario promuovere ipotesi di gestione integrata dei servizi museali e culturali, anche stimolando attivamente la creazione di forme virtuose di partenariato pubblico/privato, allo scopo di raggiungere elevati livelli di qualità nell’organizzazione dei servi culturali, con particolare riferimento alla fruizione degli spazi museali, agli allestimenti ed ai servizi aggiuntivi, al fine di creare percorsi di valorizzazione e pacchetti turistici tematici che favoriscano l’incoming.

Bisogna sostenere iniziative e progetti in grado di creare buona e qualificata occupazione in ambito turistico/culturale e favorire l’organizzazione di attività di animazione e sensibilizzazione della comunità cittadina sui temi del patrimonio storico/culturale, con particolare attenzione ai giovani studenti ed alle scolaresche.

Occorre stimolare e incentivare l’utilizzo delle nuove tecnologie e di contenuti audio visivi e multimediali nelle attività di fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale.

E’ indispensabile istituire e consolidare rapporti di collaborazione con soggetti ed Enti pubblici e privati, sinergie con Università, Istituzioni accademiche, scientifiche e culturali, finalizzate all’ideazione e realizzazione di progetti di valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, soprattutto con riferimento alla stagione di programmazione dei fondi comunitari 2014/2020.

E’ proficuo instaurare collaborazioni stabili con le scuole di ogni ordine e grado, per lo sviluppo di progetti congiunti finalizzati alla diffusione della cultura locale e per l’attivazione di forme di turismo scolastico in grado di incrementare l’attrattività del territorio ed i flussi turistici che ne derivano.

E’ utile stipulare accordi con le realtà associative locali ai fini dell’ampliamento della promozione e fruizione del patrimonio culturale.

E’ virtuoso aderire a forme di aggregazione progettuale (SAC, STL, etc…) tese alla valorizzazione e fruizione integrata degli attrattori naturali, culturali e turistici del territorio

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